Il posticipo delle ore 18 si chiude sul punteggio di 1-1 al Renato Curi. Il Perugia parte in quarta e va sotto per mano di Rosina, in una sfida che avrebbe potuto chiudere la lotta per un posto ai playoff ma rischia invece di riaprirla in grande stile. Di Carmine segna l’ennesima rete e sfiora più volte il colpo del vantaggio, gioia negata dallo strepitoso Radunovic in un secondo tempo di chiara marca biancorossa. Al termine della prima frazione tutto il Perugia aveva protestato alacremente per un pestone in piena area di rigore subìto da Cerri, già ammonito in precedenza per simulazione. Il pareggio fa tornare a casa col sorriso una Salernitana sempre più abbonata al pareggio e ormai vicinissima alla salvezza matematica.
SOTTO LA CURVA – Il Brescia cambia allenatore di punto in bianco, Cellino si affida a Pulga esonerando per la seconda volta un Boscaglia reduce da 3 pareggi, 2 vittorie ed una sola sconfitta (quella decisiva, il 4-2 rimediato contro la Salernitana di Claudio Lotito) nel mese di Aprile. Proprio il Brescia parte bene di fronte a un Frosinone in cerca di punti, ma subisce la rimonta al Rigamonti sotto i colpi di Mirko Gori e Camillo Ciano. A poco serve la rete in apertura di Emanuele Ndoj, che festeggia la prima marcatura in categoria ma dovrà fare i conti con un pomeriggio deludente. Fa quantomeno sorridere, invece, la corsa di Moreno Longo verso il settore ospiti proprio nella “terra di Mazzone”. Sotto la curva, in extremis, sul filo del rasoio.
La Ternana crolla sul più bello, punita da un Parma lanciato verso la promozione diretta e colpito anche dalle parole di mister De Canio, mai così abbattuto: “Se davvero c’è stato un calo dopo la vittoria in rimonta nel derby, non me ne sono accorto e me ne rammarico” saranno le parole del tecnico. Molto pesante l’errore di Frattali sulla rete del vantaggio realizzato dagli emiliani di Roberto D’Aversa. Due tecnici a confronto, l’allenatore del Parma e Filippo Inzaghi. Anche Super Pippo si gode un 2-0 (sulla solita Pro Vercelli troppo poco concreta, punita dagli unici due tiri in porta della partita) fondamentale per non perdere terreno e avvicinarsi alla conquista matematica dei playoff. Apre Marsura, chiude Stulac: per giocarsi la Serie A basta un punto, ma il Parma è a soli 3 punti di distacco.
La paura vince all’Adriatico, dove la sfida fra Pescara e Cesena finisce sullo 0-0. A Novara fa tutto Macheda, che porta in vantaggio i piemontesi ma si vede sventolare in faccia il cartellino rosso per aver reagito malamente, con un calcio, ad un paio di scorrettezze dei difensori grigiorossi in piena area di rigore. Claiton torna a lottare e torna a segnare, regalando a Mandorlini i primi punti di una gestione appena cominciata. Ormai ridotte all’osso invece le speranze dello Spezia, che fluttua al centro della classifica e risorge troppo tardi contro il Foggia di uno scatenato Stroppa: 54 punti sono un bottino di tutto rispetto in una stagione falcidiata anche da eventi extra-calcistici, ma per i playoff potrebbero non bastare.