Dopo lo scivolone del Chievo nel recupero contro il Sassuolo di giovedì pomeriggio, i giovani rossoblù non avrebbero potuto permettersi di sbagliare nella speranza di riaccendere una fiammella di speranza ed ambizione per il 6° posto che varrebbe i playoff.
LA FORMAZIONE DEL GENOA – Fuori Rollandi e Zanimacchia per infortunio, con Piccardo di rientro dalla convocazione in Nazionale e la coppia Salcedo-Oprut in viaggio con la prima squadra verso Benevento, questo l’undici di partenza scelto da Carlo Sabatini: Bulgarelli; Candela, Tazzer, Seno, Zanoli; Sibilia, Silvestri, Bruzzo; Romairone, Zito, Micovschi.
Il Genoa rischia di tornare al buio già nella prima occasione della partita, ma la svirgolata di Buxton grazia i Grifoncini ed evita un possibile “Torino Bis”. Se sabato scorso i granata erano passati in vantaggio dopo poco più di 30 secondi, oggi a trovare la rete in apertura è stato un rossoblù che a Verona conoscono molto bene: Claudiu Micovschi, di ritorno dopo la squalifica, si è infatti trasformato ancora una volta in principe indiscusso di una gara frizzante e ballerina. Aperti i conti con una punizione dal limite e trasformato un calcio di rigore alle spalle di Borghetto, il talento rumeno classe 1999 porta il Genoa avanti di due reti, vantaggio che l’Hellas Verona non riesce a ridurre già nella prima frazione nonostante un paio di occasioni nitide, terminate a fil di palo e salvate in corner da Bulgarelli.
ALTRE CONSIDERAZIONI – Proprio Micovschi, reduce dalla tripletta nel 4-4 d’andata fra Genoa ed Hellas (23 dicembre scorso, giorno della vittoria firmata Lapadula per il Genoa dei grandi sul Benevento di De Zerbi), si conferma mina vagante ogni volta che il rossoblù incrocia il gialloblù di Verona. Lo giornata di grazia per Claudiu, scoperto da un talent scout del Chievo prima di trasferirsi in Liguria nell’estate del 2015, è un vero e proprio déjà vu. Quel giorno macchiò la prestazione con un cartellino rosso, oggi rientrava da una giornata di squalifica.
Dopo una traversa colpita da Silvestri, sugli sviluppi di un calcio d’angolo a pochi passi dal recupero, il secondo tempo è largamente dominato dai padroni di casa. Rigenerati, complice non il primo blackout dei Grifoncini nel corso del campionato, i ragazzi di Antonio Porta trovano l’1-2 con Felippe Martello, la traversa di Buxton e un colpo di testa scoccato da Kumbulla che vale il pareggio al 70′. Chi di spada ferisce, di spada perisce. Il Genoa, passato in vantaggio grazie ad un calcio di punizione, viene colpito al cuore proprio da un calcio piazzato, con cui Tupta porta in vantaggio un Hellas Verona rigenerato. Se la vittoria del Chievo sulla capolista Atalanta avrebbe complicato la strada verso i playoff anche in caso di risultato positivo, questo K.O. in rimonta lascia inevitabilmente calare il sipario su una stagione che si concluderà ad Arenzano contro la Roma.
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