Una sola parata, decisiva. Un avversario prova il pallonetto da centrocampo, ma di questi tempi per fermare Alessandro Russo ci vuole molto di più.
“Non era una partita facile e siamo stati bravi – racconta il portiere del Genoa Under 17, reduce dalla grande esperienza con la Nazionale Italiana ad Euro 2018 – Loro sono stati bravi nel primo tempo, mantenendo un buon posizionamento e noi siamo stati altrettanto bravi a venir fuori da squadra e sfruttare al meglio le occasioni nella ripresa. La squadra mi aiuta molto, in campo cerchiamo di darci una mano tutti. Noi che abbiamo avuto la possibilità e l’opportunità di avere qualche occasione in più sul campo in altri palcoscenici la mettiamo tutta a disposizione dei compagni”.
Al rientro negli spogliatoi, fra il clamore generale, tutta la squadra si è stretta in cerchio per cantare il nome del Genoa a gran voce. Alessandro nasce a Reggio Calabria, ma entrare in contatto con il mondo rossoblù e affezionarcisi a dismisura non è stato affatto complicato. “Quando sono arrivato a Genova ho trovato un gruppo di compagni che arrivavano dalla Cantera, io venivo da fuori ma mi sono ambientato immediatamente. Del resto il mio sogno è sempre stato questo, non è mai stato un problema”.
Mattia Perin lo ha definito “un ragazzo che conosco e che spero possa fare anche meglio di me”. E Russo risponde: “Certo, l’ho sentito e l’ho subito ringraziato per quel che ha detto. Sarà difficile avvicinarmi al suo livello, ma so di dover continuare così”.
La coppa di EURO 2018 in Gran Bretagna è sfuggita di mano all’ultimo respiro, quanto dispiace? “Sono contento – racconta il numero 1 del Genoa – Era un europeo a cui volevo davvero arrivare dopo l’infortunio e sul campo mi sono divertito: è stata questa la cosa più importante. Ho fatto il mio dovere e quel che mi piace fare, niente di più. Sicuramente spiace per la finale persa, ma chi mi ha dato un otto in pagella penso abbia ragione. Si, ci può stare. Poi, per come eravamo partiti, con nessuno che ci dava una lira, è stato un percorso bellissimo in cui rimangono soltanto un po’ di rammarico e peccato”.