Saranno dispiaciuti alla Marina di Ravenna di non aver quest’anno Davide Ballardini nelle vesti di bagnino. Il tecnico rossoblu, di cui dopo la riconferma al Genoa si sono ricordati un po’ tutti, anche dalle parti di Napoli, è stato infatti invitato nei giorni scorsi all’evento “Football Leader 2018” assieme al Presidente dell’AIA, Renzo Ulivieri, e al collega Massimo Rastelli. Queste sono state le sue parole in sede di conferenza a chi gli domandava se fosse vero che, in Italia, si formano giocatori non all’altezza delle richieste degli allenatori oggi.
“Ho avuto la fortuna e sfortuna di lavorare poco negli ultimi anni, in qualche modo arrivare sempre dopo. I mesi di giugno, luglio, agosto e settembre spesso li passo in giro per l’Europa. Mi spiace entrare in contraddizione con chi fa la domanda, ma quello che a noi frega è perdere molto tempo con la tecnica individuale. Le nostre squadre, anche nel settore giovanile, partono poco dal gioco. Facciamo molti esercizi di tecnica individuale e ci soffermiamo troppo sull’aspetto tattico del gioco, anche in età non propriamente idonee a recepire. In Germania, Spagna, Inghilterra vedo che si gioca molto e che c’è l’abitudine al gioco. E soprattutto vedo che si va anche indietro: si fa un allenamento per settori, magari incastrando attaccanti e centrocampisti contro i difensori, ma molte squadre partono dal gioco per poi tornare indietro e vedere dove si può migliorare. Secondo me l’Italia ha un’identità chiara, da preservare. Come individuarla? Intanto tutti faticano e si preoccupano a giocare contro le squadre italiane. Questo perché facciamo dell’umiltà, dell’attenzione e dell’aspetto tattico i nostri punti di forza. E poi magari abbiamo anche giocatori capaci. Giusto guardare gli altri ed essere curiosi quotidianamente: le nostre caratteristiche vanno però mantenute“.
Dopo l’intervento in conferenza, l’attuale tecnico del Genoa ha parlato anche ai cronisti campani presenti all’evento. Ha risposto su Sarri e Allegri, sul “Sarrismo e l’Allegrissimo” che erano il titolo stesso della conferenza, ma anche sull’attualità rossoblu.
“Carico per una nuova esperienza dall’inizio in panchina? Importante fare le cose fatte bene dall’inizio. Condividere le scelte, essere convinti di ciò che si fa. Criscito porterà tutto al Genoa, dalla sua persona alla sua bravura e serietà in campo. Perin? Lui è un gran portiere, merita una squadra importante. Anche se non so dove andrà“.
L’INTERVENTO DI MISTER BALLARDINI A FOOTBALL LEADER 2018
Oltre a mister Ballardini, questa mattina è intervenuto anche il designatore arbitrale della Serie A Nicola Rizzoli, invitato all’Università “Federico II” e seguito dalla platea anche dal presidente partenopeo Aurelio De Laurentis. Rizzoli ha affrontato il tema del VAR, tracciando a margine della conferenza un bilancio complessivo. Ecco le sue parole.
“Il bilancio è buono e positivo e soprattutto ci sono margini di miglioramento in questa tecnologia, cosa che faremo sicuramente l’anno prossimo. Non dobbiamo eliminare le polemiche, anche perché queste fanno parte della cultura italiana e del bello dello sport. Tutti siamo tifosi, allenatori o arbitri. L’obiettivo è più che altro quello di eliminare gli errori. Siamo partiti da zero e in questa stagione dovevamo fare esperienza, malgrado il lavoro fatto l’estate scorsa per partire pronti vi sia stato. Fare esperienza era necessario. Cambiamenti? Adesso sono difficili: a fine stagione facciamo un bilancio. Poi le richieste andranno all’Ifab e alla FIFA. Vedremo che rispondono”.
“Nessuno pensa di cominciare da zero e aver fatto tutte le scelte giuste. Il protocollo si può pensare di cambiarlo e in tal senso qualche considerazione l’abbiamo fatta. Ma il protocollo viene cambiato dall’Ifab e dalla FIFA, non da noi. Consentire agli allenatori di chiamare il VAR? L’ipotesi c’è, ma va detta una cosa: se diamo agli allenatori una, due, tre opportunità di fare una chiamata è quasi superfluo perché tutte le situazioni da protocollo vengonongià verificate. L’anno scorso, ad esempio, sono state vagliate quasi 3000 situazioni da “silent check”. Non avrebbe molto senso come cambiamento, ma verrà tenuto in considerazione”.
“Da migliorare ci sono piuttosto le uniformità d’interpretazione e d’intervento. C’è un’asticella da regolare sulle situazioni chiare dove il VAR deve intervenire e quelle dove, in realtà, c’è interpretazione. Quelle situazioni in cui l’uno e l’altro si rimane con un’idea o con un’altra. Dobbiamo piuttosto eliminare i chiari errori, quelli ovvi a tutti: su questo dobbiamo migliorare”.
“De Laurentis dice che gli arbitri dovrebbero avere meno peso politico? Questo è un problema politico. Io sono un tecnico e il mio ruolo è quello di insegnare ai giovani e mandarli in campo nelle condizioni migliori per arbitrare le partite. La domanda è magari corretta, ma rivolta alla persona sbagliata“.
L’INTERVENTO DI AURELIO DEL LAURENTIS A FOOTBALL LEADER 2018