Da che parte stare? Gran parte dei tifosi neutrali si porrà la stessa domanda, messa di fronte a un girone con Spagna e Portogallo pronte a sfidarsi sul prato verde. “Furie Rosse o campioni d’Europa?” Dubbi leciti, a maggior ragione se si osservano le rose imponenti di entrambe le nazionali. E se si mettesse in mezzo il Marocco di Renard?
Una partecipazione al Mondiale manca da 20 anni, il tecnico in panchina non è nuovo ad imprese secolari – ne sono un esempio le coppe d’Africa alzate al cielo prima con lo Zambia nel 2012 e poi con la Costa D’Avorio nel 2015 – e la rosa fa ben sperare. Il talento mai nascosto di Belhanda, la solidità impartita da Medhi Benatia e la classe cristallina di Hakim Ziyech, accostato con insistenza alla Roma di Monchi insieme al compagno di squadra all’Ajax Kluivert Junior, rendono il Marocco una squadra ricca di assi nella manica. Anzi, fra le pieghe del kaftan.
LA STELLA – Se consideriamo come Sofiane Boufal, giocatore più estroso del paese, sia stato escluso dal tecnico francese per una scelta tecnica (da considerare anche la pessima stagione del Southampton, squadra per cui proprio Boufal ha giocato quest’anno), ecco che altro pepe viene aggiunto a una “zuppa harira” già di per sé particolarmente variopinta. Tralasciando il pluri-campione juventino, la stella sarà con tutta probabilità proprio il numero 10 Belhanda. L’ex Monaco Nabil Dirar oggi gioca in posizione arretrata, da terzino, trasformatosi da esterno offensivo a possibile rivelazione difensiva. Boussoufa, El Ahmadi ed Amrabat porteranno esperienza internazionale in un girone impegnativo come il Gruppo B.
Ziyech, Belhanda, Benatia, Amrabaat, Boussoufa, Dirar… Le falta un 9 goleador.
— Pato Peñarol (@patopalle) June 6, 2018
COME SI SCHIERA – Hervé Renard ha schierato un 4 1 4 1 nella vittoria di ieri contro l’Estonia, gara decisa dai lampi di Ziyech e Belhanda. Achraf Hakimi Mouh, secondo la prensa madrilena “l’ennesima realtà della cantera” del Real Madrid, potrebbe fare faville sulla fascia destra. La palma di giovane d’oro va ad Amine Harit, utilizzato con il contagocce ma profilo già noto agli attenti osservatori della Bundesliga tedesca. Gli amanti della Liga, invece, avranno sotto la lente d’ingrandimento le giocate di Fajr e Nordin Amrabat, fratello del già citato Sofyan. Manca davvero un numero 9 come scritto da molti follower del Marocco su Twitter? Potrebbe pensarci proprio lui. Senza sottovalutare Youssef En-Nesyri.
PORTIERI – El Kajoui (Numancia), Bounou (Girona), Reda Tagnaouti (Ittihad Tanger)
DIFENSORI – Benatia (Juventus), Saiss (Wolverhampton), Da Costa (Basaksehir), Benoun (Raja Casablanca), Dirar (Fenerbahce), Hakimi (Real Madrid), Mendyl (Lille)
CENTROCAMPISTI – Boussoufa (Al Jazira), El Ahmadi (Feyenoord), Ait Bennasser (Caen), Amrabat (Feyenoord), Belhanda (Galatasaray), Fajr (Getafe), Harit (Schalke 04)
ATTACCANTI – Boutaib (Malatyaspor), Bouhaddouz (St. Pauli), El Kaabi (Renaissance Berkane), Amrabat (Leganes), Carcela (Standard Ligi), Ziyech (Ajax)