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Svezia 1-0 Corea del Sud: confermata la tendenza al poco cinismo. Ma ci pensa capitan Granqvist

Con un giorno di ritardo, con ancora negli occhi la perla di Lozano che ha permesso al Messico di imporsi sulla Germania campione del mondo in carica, giunge a conclusione il primo turno del Girone F. Lo fa con una sfida “inedita” al Mondiale, quella tra Svezia e Corea del Sud: le due rappresentative si sono già affrontate in altre quattro occasioni, però mai in occasione di una Coppa del Mondo. Precedenti che sorridono unicamente alla nazionale scandinava con 2 vittorie e altrettanti pareggi. Esordio mondiale anche per i due selezionatori, Janne AndersonShin Tae-yong.

LA PARTITA – Partita che, statistiche alla mano, prometterebbe pochi gol vista la scarsa propensione offensiva di entrambe le squadre e la grande attitudine difensiva di marca svedese, si infervora già dalla vigilia quando lo staff coreano caccia dal proprio allenamento una spia svedese accusata di cercare di capire lo stile di gioco sudcoreano. Diciamo che in una formazione che schiera già ben più di un omonimo, costringere l’allenatore della Corea del Sud a mischiare anche i numeri di maglia non semplifica certo le cose alla Svezia.

Nel primo quarto d’ora meglio la Corea del Sud: ha la superiorità numerica a centrocampo e nel proprio capitano Sung-yong Ki (mediano dello Swansea che, oltre ad essere sul mercato, è alla 100° presenza in nazionale, ndr) l’uomo che fa da punto di riferimento di tutto il reparto centrale, abbassandosi spesso sulla linea dei difensori. Davanti, poi, non manca la rapidità e la spinta degli esterni. La Svezia si trincera in difesa e respinge qualsiasi pallone passi dalle parti di Olsen, come già si era avuto modo di vedere nel doppio spareggio con l’Italia.

La propensione offensiva sudcoreana dei primi 15′ di gioco è chiara: tenere il più lontano possibile la Svezia dalla propria metà campo. Infatti, non appena la nazionale di Andersson alza il proprio baricentro, ecco che fioccheranno occasioni clamorose come l’errore da due passi di Berg (20′) che a botta sicura si vede murare il tiro da uno strepitoso e reattivo Hyeon-uh Jo e maturerà una costante pressione sulla difesa sudcoreana. Pressione che viene solamente spezzata da qualche ripartenza: a fine primo tempo la nazionale svedese può recriminare per aver vanificato un trittico di ottime occasioni per passare in vantaggio, confermando la scarsa propensione a trovare la via del gol (senza un finalizzatole da doppia cifra come Ibrahimovic).

 

Nel secondo tempo la gara vive di qualche cambio di fronte in più e si mantiene in equilibrio, con l’inerzia che sembra sempre pronta a spostarsi a favore della Svezia. Sulla strada della nazionale scandinava ci sono sempre il portiere sudcoreano e la strenua fase difensiva degli uomini di Shin Tae-yong. Poi allo scoccare dell’ora di gioco subentra il VAR, coordinato questo pomeriggio da Mosca dall’italiano Orsato, e chiarisce un fallo evidente di Kim su Claesson. La revisione porta dunque al rigore e sul dischetto va l’ex rossoblu Granqvist che, spiazzando il portiere avversario, porta avanti la Svezia. Al 70esimo arriva l’esordio di un calciatore rossoblu al Mondiale: Oscar Hiljemark rileva Albin Ekdal. Il calciatore rossoblu si colloca come centrale di sinistra in un centrocampo a quattro come quello predisposto da Janne Anderson (spostandosi poi a destra quando entra Svensson, ndr).

 

La partita ne frattempo continua a recitare il medesimo copione: i cambi sudcoreani non fruiscono particolari effetti se non quello di ravvivare a tratti la manovra della rappresentativa asiatica, tuttavia è la Svezia a controllare il gioco e spingere per cercare il raddoppio. L’unico grande sussulto sudcoreano della seconda frazione arriva durante il secondo dei quattro di recupero quando Hwang raccoglie di testa un suggerimento di Son. Pallone soltanto a lato e sospiro di sollievo per la Svezia, che porterà a casa tre punti fondamentali in un girone difficile che adesso la vede in testa assieme al Messico. Ultimo posto per Corea e Germania.

Da segnalare il grave infortunio muscolare patito da Jong-Woo Park al 28′ di gioco: dopo una scivolata avvertirà un forte dolore alla parte posteriore della coscia destra e uscirà in barella. Probabile che per il centrocampista sudcoreano il Mondiale sia già finito. Esce acciaccato anche il centrocampista svedese Larsson.


IL TABELLINO

SVEZIA (4-4-2): Olsen; Augustinsson, Granqvist, Jansson, Lustig; Claesson, Larson (80′ Svensson), Ekdal (70′ Hiljemark), Forsberg; Berg, Toivonen (75′ Kiese Thelin). A disposizione: Olsson, Guidetti, Johnsson, Svensson, Helander, Hiljemark, Kraft, Ròhden, Durmaz, Kiese Thelin, Nordfeldt, Lindelöf. Allenatore: Janne Andersson;

COREA DEL SUD (4-3-3): H.W. Jo; Y. Lee, H.S. Jang, Y.G. Kim, J.H. Park (28′ M.W. Kim); J.S. Lee, S.Y. Ki, J.C. Koo (71′ S.W. Lee); H.C. Hwang, S.W. Kim (66′ W.Y. Jung), H.M. Son. A disposizione: S.G. Kim, S.H. Hung, B.S. Oh, Y.S. Yun, S.J. Ju, S.W. Lee, M.W. Kim, C. Hong, W.Y. Jung, S.M. Moon, J.H. Kim, Y.H. Go. Allenatore: Shin Tae-yong;

RETI: 64′ Granqvist

AMMONIZIONI: S.W. Kim (C), H.C. Hwang (C), Claesson (S)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Joel Aguilar (El Salvador)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE

  1. Messico 3 [1:0]
  2. Svezia 3 [1:0]
  3. Corea del Sud 0 [0:1]
  4. Germania 0 [0:1]

GLI HIGHLIGHTS

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