Oltre che contro la temibile e quadrata Croazia, l’Argentina oggi dovrà vedersela pure contro la data del 21 giugno: a Buenos Aires scoppia oggi l’inverno e sarà importante che il grande freddo non colga anche il ritiro albiceleste in Russia. A livello statistico, come riporta FootStats, si tratta di una data favorevole perché l’Argentina, quando gioca in questa data del calendario, non subisce gol. Non è mai accaduto in cinque precedenti.
Oggi dovrà mantenere viva questa curiosità statistica contro la Croazia, che in un Mondiale non affronta da Francia ’98. In quell’occasione fu successo albiceleste per 1-0: si giocava a Bordeaux. Questa sera la nazionale di Zlatko Dalic, che in settimana ha allontanato dal ritiro il milanista Kalinic, giocherà da capolista e potrà giocare sulla psicologia che accompagnerà tutta la sfida di Nizhny Novgorod. Oltretutto l’Argentina non trova la via della vittoria in una fase finale della Coppa del Mondo da ben tre gare.
LA PARTITA
Nelle file croate i diffidati sono Rakitic e Brozovic; in quelle argentine invece non c’è nessun giocatore a rischio in vista della terza gara conto la Nigeria. La Croazia cambia pochissimo rispetto all’Argentina e sposta Modric alle spalle di Mandzukic. Sacrificato Kramaric per fare posto al capitano croato in zona più avanzata; Brozovic a fare reparto in mediana con Rakitic.
Sampaoli invece mette mano alla formazione diffusamente, cambiando anzitutto la difesa da un assetto a quattro ad una linea a tre. L’ex allenatore del Siviglia avanza Salvio evitandogli compiti da terzino destro, poi affianca a Mascherano non più Biglia ma Enzo Perez (River Plate). Meza e Messi a supportare l’unica punta Agüero.
I problemi dell’avanzamento di Salvio creano inizialmente qualche apprensione alla difesa albiceleste costringendo Caballero al 4’ ad una parata miracolosa su Perisic. L’Argentina traballa una decina di minuti, poi al 12esimo si fa vedere dalle parti di Subasic con un’azione in verticale che permetterà a Meza di calciare a rete. Fondamentale la chiusura di Lovren.
Presto l’andamento della gara trova un equilibrio e solo intorno alla mezz’ora c’è il primo sussulto argentino: Subasic rischia di vedersi battuto su tiro di Perez a porta sguarnita. Pallone che finisce largo. Si parla di una delle maggiori occasioni del primo tempo assieme ad un colpo di testa impreciso di Mandzukic e alla chance finale di Rebic, che anziché servire un compagno tenterà un velleitario tiro a giro di destro.
Nell’intervallo spuntano anche le prime foto di Maradona che “sponsorizza” Messi, uno dei più attesi della partita. In realtà la Pulce non inventa e non incanta, continuando a giocare molto lontano dalla porta. Non gli basta la partnership di Agüero e se ne rende conto anche il ct Sampaoli, che sembra pronto a inserire Higuain. Ma è quello il momento in cui Caballero gli fa raggelare il sangue con un errore imperdonabile. Un vero e proprio assist a Rebic, che in girata batte il portiere argentino: Croazia avanti al 52esimo e sempre più prima nel girone.
Subito doppio cambio per un nervosissimo Sampoli che inserisce Pavòn e Higuain e toglie Agüero e Salvio. Passa un quarto d’ora e l’Argentina ha creato ancora poco, salvo un doppio tiro rimpallato dalla difesa croata. Sampaoli getta nella mischia anche Dybala, ultima carta per recuperare il risultato. Sampaoli passa al 4-2-3-1 con Pavòn, Dybala e Messi a supporto di Higuain. A gettare ulteriore benzina sul fuoco arriva il gol di Modric da trenta metri allo scoccare dell’80esimo: destro a giro, potente e difficilmente raggiungibile per Caballero, questa volta incolpevole.
A Nizhny Novgorod il clima è surreale, specialmente da quando all’85esimo Rakitic colpisce l’incrocio dei pali su calcio di punizione dal limite dell’area. Fioccano anche i cartellini tra le file argentine: ammoniti Otamendi e Acuña.
La partita per non ha ancora smesso di regalare gol. E sempre di marca croata. L’Argentina sbanda totalmente e nel primo minuto di recupero perde l’ennesimo pallone banale, innesca un contropiede e confeziona a Rakitic la possibilità di segnare la rete del 3-0 a porta sguarnita. La rete di Rakitic è anche la 50° di questo Mondiale. Croazia qualificata con un turno d’anticipo (contro l’Islanda perderà Brozovic ammonito nel finale e già diffidato). Argentina che al triplice fischio resta invece appesa all’ultimo turno del girone, quando affronterà la Nigeria e dovrà sperare – indipendentemente dal risultato di domani fra Islanda e Nigeria – in un favore della Croazia. “Horror de Caballero” uno dei primi titoli argentini sulla gara: ma il processo sarà per tutta l’Albiceleste.
IL TABELLINO
ARGENTINA (3-4-3): Caballero; Mercado, Otamendi, Tagliafico; Salvio (55′ Pavòn), Mascherano, Perez (67′ Dybala), Acuña; Messi, Agüero (53′ Higuain), Meza. A disposizione: Guzman, Armani, Ansaldi, Rojo, Fazio, Banega, Biglia, Lo Celso, Higuain, Dybala, Pavón. Allenatore: Jorge Sampaoli;
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Vida, Lovren, Strinic; Rakitic, Brozovic; Rebic (57′ Kramaric), Modric, Perisic; Mandzukic. A disposizione: Livakovic, Corluka, Kovacic, Kramaric, L.Kalinic, Jedvaj, Bradaric, Caleta-Çar, Badelj, Pjaca, Pivaric. Allenatore: Zlatko Dalic;
RETI: 52′ Rebic, 80′ Modric
AMMONIZIONI: Mercado (A), Vrsaljko (C), Otamendi (A), Acuña (A), Brozovoc (C)
ESPULSIONI: nessuna
ARBITRO: Ravshan Irmatov (Uzbekistan)
LA CLASSIFICA DEL GIRONE
- Croazia 6 [5:0]
- Islanda 1 [1:1]
- Argentina 1 [1:4]
- Nigeria 0 [0:2]
GLI HIGHLIGHTS
in aggiornamento
https://www.buoncalcioatutti.it/2018/06/03/caffe-boasi-e-rostkafe-per-ultimo-lasciamo-parlare-il-caffe/