“Penso che sarà una gara molto combattuta contro una squadra organizzata tatticamente e forte fisicamente“. Ha presentato così la gara tra Messico e Corea del Sud, in programma
Shin Tae-yong, selezionatore sudcoreano, cambia invece qualche interprete e, soprattutto, va verso il cambio di modulo, obbligato anche dall’infortunio di Jong-Woo Park (al suo posto giocherà Kim Minwoo, ndr. Dal 4-3-3 si passa al 4-4-1-1 per cercare di sfruttare le corsie, allargare le maglie messicane e colpire centralmente, supportando l’unico vero attaccante di ruolo, il Son Heungmin del Tottenham, grazie anche alla presenza di un trequartista come Lee Jaesung (nella gara precedente sfruttato come mezzala destra. La Corea del Sud, chiamata a vincere, è l’unica squadra a non aver mai tirato in porta nella prima gara contro la Svezia pur creando i presupposti per farlo. Fondamentale per dettare tempi di gioco, passaggi e assicurare equilibrio il contributo del capitano Sung-yong Ki, che oggi sarà affiancato da Ju Sejong, centrocampista centrale che gioca in patria nell’FC Seoul. L’arbitro della sfida, il serbo Mazic, dirigerà la gara dell’Arena Rostov. Si tratta del direttore di gara ad aver diretto l’ultima finale di Champions League fra Real Madrid e Liverpool.
LA PARTITA
La gara si apre con una lunga parentesi di studio tra le due squadre. Il Messico si affida alle grandi doti di palleggio di Guardado e di chi lo supporta lateralmente, ossia Herrera e Layùn, per gestire maggiormente il possesso pallone. La Corea del Sud cerca di colpire specialmente quando il Messico alza il baricentro e permette di calciare alle spalle della difesa cercando la velocità di Son.
Lo spartito è questo per venti minuti: poi al minuto 21′ è proprio Son in velocità a fallire una triplice occasione facendosi murare dai difensori sudcoreani. Solo il preludio allo scoppio della partita: su uno dei successivi ribaltamenti di fronte, il difensore Jang commette un grave errore e tiene larghissimo il braccio su una chiusura in scivolata dentro l’area. Dopo il tocco, l’arbitro Mazic assegna senza nessun dubbio il calcio di rigore che al 25esimo realizzerà Carlos Vela.
Col Messico in vantaggio i verdetti sono due: El Tri agli ottavi, Corea del sud eliminata. Per chiudere la gara ci prova Layùn al 27′ di gioco: interventi decisivo con la punta delle dita del portiere sudcoreano Jo. Anche Lozano a fine primo tempo si addentrerà in area e calcerà verso la porta avversaria ma senza precisione.
La seconda frazione è un pro forma per il Messico: la Corea non è quasi mai pericolosa, salvo nel finale, e si spegne progressivamente tra cartellini gialli e falli. A metterci lo zampino e peggiorare le cose arriva anche il Chicharito Hernandez, che al 65′ finalizza con freddezza un suggerimento di Lozano, che recupera il pallone (forse fallosamente ma non per l’arbitro) e innesca la ripartenza. Cinque minuti dopo abbandonerà il campo, acciaccato ma sorridente, lasciando spazio a Jesus Corona. Poco prima il ct Osorio aveva risparmiato l’ultima mezz’ora di gara anche al capitano e faro del gioco, Guardado.
Nel finale di gara calano le emozioni e cresce il nervosismo tra le file sudcoreane, che sommano una manciata di ammonizioni e terminano in undici soltanto perché la direzione di gara di Mazic è un po’ sulla stessa linea di quella della finale di Champions: pochi fischi e decine di interventi al limite su cui lasciare correre. Alla fine, al secondo minuto di recupero, brividi per il Messico che capitola su un potente e preciso sinistro a giro del vero trascinatore sudcoreano, Heung Min Son.
Dall’Arena Rostov si torna a casa con alcuni spunti in più. Hanno colpito, ancor più che nella gara d’esordio, l’intelligenza tattica prima ancora delle qualità tecniche di Irving Lozano, oggi disponibile sia in copertura che in fase offensiva, uscendo dai tre attaccanti e abbassandosi in più di un’occasione a fianco degli interni di centrocampo.
Non ancora aritmetica l’uscita di scena della Corea del Sud, apparsa ancora una volta difensivamente fragile e offensivamente opaca. Il Messico, vicinissimo al traguardo degli ottavi di finale per la settima edizione consecutiva di un Mondiale, accende i riflettori sulla gara di Sochi: laddove la Germania non dovesse vincere con la Svezia, potrebbe essere già tempo di colpi di scena nel girone F.
IL TABELLINO
COREA DEL SUD (4-4-1-1): H.W. Jo; Y. Lee, H.S. Jang, Y.G. Kim, M.W. Kim (84′ C. Hong); S.M. Moon (77′ W.Y. Jung), S.J. Su (63′ S.W. Lee), S.Y. Ki, H.C. Hwang; J.S. Lee; H.M. Son. A disposizione: S.G. Kim, S.H. Hung, B.S. Oh, Y.S. Yun, S.W. Kim, S.W. Lee, C. Hong, W.Y. Jung, J.C. Koo, J.H. Kim, Y.H. Go. Allenatore: Shin Tae-yong;
MESSICO (4-3-3): Ochoa; E. Alvarez, Salcedo, Moreno, Gallardo; Layùn, Guardado (67′ Rafa Marquez), Herrera; Lozano (70′ Jesus Corona), Vela (76′ G. Dos Santos), Hernandez. A disposizione: Corona, Talavera, Marquez, Gutierrez, J. Dos Santos, Fabian, G. Dos Santos, Jesus Corona, Peralta, Aquino. Allenatore: Juan Carlos Osorio;
RETI: 25′ Vela, 65′ Hernandez
AMMONIZIONI: Y.G. Kim (C), Y. Lee (C), S.W. Lee (C), W.Y. Jung (C)
ESPULSIONI: nessuna
ARBITRO: Milorad Mazic (Serbia)
LA CLASSIFICA DEL GIRONE
- Messico 6 [3:1]
- Svezia 3 [1:0]
- Germania 0 [0:1]
- Corea del Sud [1:3]
GLI HIGHLIGHTS