Grande attesa per la serata che decideva le sorti del Girone D, dal quale sarebbero uscite le avversarie di Francia e Danimarca. Per quanto riguarda Argentina-Nigeria, dentro Armani, portiere tanto amato dal popolo, fuori Caballero e non solo. Sampaoli, sfiduciato dalla Selecciòn e salvato a quanto pare solamente dalla federazione argentina, arriva alla sfida decisiva di fronte alla Nigeria con 5 cambi rispetto alla disfatta di Novgorod. Nel contesto di Rostov che ospiterà Croazia contro Islanda, la nazionale di Zlatko Dalic fa ancora meglio, per tutt’altro motivo: a qualificazione quasi del tutto acquisita, il primo posto verrà difeso con Kovacic e Badelj a centrocampo al fianco di Luka Modric, sempre schierato più a ridosso del tridente composto oggi da Pjaca, Perisic e Kramaric come punta centrale capace di abbassarsi e uscire anche dall’area di rigore viste le sue caratteristiche e il suo utilizzo talvolta anche come esterno.
NIGERIA 1-2 ARGENTINA (14′ Messi, 50′ Moses, 86′ Reza)- Partita dal peso enorme a San Pietroburgo, che vivrà di paralleli costanti con quanto accade A Rostov. L’Argentina propone la coppia Mascherano-Banega davanti alla difesa, con Enzo Perez e Di Maria larghi sulle corsie e Messi assieme ad Higuain. Il pallone viaggia veloce, con la Nigeria che per un quarto d’ora attua un buon pressing con due linee molto strette fra difesa e centrocampo. A scardinare questa compattezza un lancio col contagiri da centrocampo di Banega per Messi: controllo di coscia, stop perfetto di mancino e tiro di destro ad incrociare per battere Uzoho. L’Albiceleste è avanti e matura un gioco più fluido rispetto alle prime uscite, tanto che intorno alla mezz’ora il palo colpito da Messi su punizione potrebbe virtualmente chiudere la gara (ottimo l’intervento di Uzoho nella circostanza). All’intervallo però si va con un solo gol di scarto e l’Argentina agli ottavi.
Nella ripresa l’episodio chiave è al 48′ di gioco. La Nigeria è entrata con l’intenzione di pareggiare e sugli sviluppi di un corner il fischietto turco Cakir ravvisa una trattenuta di Mascherano su Balogun. Un contatto c’è, il direttore di gara assegna rigore e il VAR, coordinato questa sera dal VAR Orsato e dall’AVAR 3 Irrati, rivede l’episodio e conferma la scelta fatta in campo. Dal dischetto realizza con freddezza Moses: gol pesante che significa momentanea qualificazione per la nazionale africana e centesimo gol di questo Mondiale russo.
Quasi in contemporanea, mentre a Rostov viene dato rigore all’Islanda, a San Pietroburgo Cakir viene richiamato dal VAR nel valutare un tocco di mano di Rojo in area nel tentativo di liberare l’area. Nonostante la revisione, l’arbitro non assegna rigore valutando prima un tocco di testa e poi l’involontario tocco col braccio. Mentre la nazionale islandese pareggia e il cronometro galoppa, l’Argentina può tirare un primo sospiro di sollievo. Il secondo può tirarlo quando all’86esimo Rojo ribadisce in rete un cross di Meza e fa esplodere il pubblico argentino di San Pietroburgo. Un gol che rimescola ancora le carte ma solo per pochi minuti perché a Rostov la Croazia azzera ogni ostilità segnando con Perisic al novantesimo. Al triplice fischio esplodono tutti, da Maradona ai giocatori argentini, che adesso dovranno mettere nel mirino la Francia agli ottavi di finale e regolare la difesa: hanno sempre subito almeno un gol a partita e passano con cinque reti incassate. Messi ritrovato? Domanda che fa sorridere già così. In Francia, nel frattempo, identificano l’Argentina soltanto col suo capitano e numero dieci.
IL TABELLINO
NIGERIA (3-5-2): Uzoho; Balogun, Troost-Ekong, Omeruo (90′ Iwobi); Moses, Etebo, Mikel, Ndidi, Idowu; Musa (90’+2′ Nwankwo), Ihenacho (46′ Ighalo). A disposizione: Ezenwa, Akpeyi, Echiejile, Ighalo, Shehu, Nwankwo, Obi, Ogu, Onazi, Iwobi, Awaziem, Ebuehi. Allenatore: Gernot Rohr;
ARGENTINA (4-4-2): Armani; Mercado, Rojo, Otamendi, Tagliafico (80′ Agüero); Enzo Perez (61′ Pavon), Mascherano, Banega, Di Maria (72′ Meza); Messi, Higuain. A disposizione: Caballero, Guzman, Biglia, Ansaldi, Fazio, Acuna, Meza, Salvio, Aguero, Dybala, Lo Celso, Pavon. Allenatore: Jorge Sampaoli;
AMMONITI: Balogun (N), Mascherano (A), Banega (A), Messi (A), Mikel (N)
RETI: 14′ Messi, 50′ Moses, 86′ Meza
ARBITRO: Cüneyt Çakır (Turchia)
ISLANDA 1-2 CROAZIA (52′ Badelj, 75′ G.Sigurdsson, 90′ Perisic) – Nel mondo della tecnologia e dei telefonini, ormai notizie in differita non ne arrivano più. Lo sanno bene i tifosi islandesi, gli unici realmente interessati a cosa accadesse a San Pietroburgo e per qualche minuto, a fine partita, stavano pregustando l’opportunità di segnare un gol e accedere agli ottavi per differenza reti a discapito di Nigeria ed Argentina.
Sulla sua strada la nazionale scandinava ha trovato sia Lovre Kalinic, il portiere spilungone che sostituiva Subasic nell’ultima gara del girone, sia una traversa e una vasta serie di errori sotto porta. Non in ultimo, ha cozzato contro una Croazia che ha sofferto a tratti pur essendo andata avanti due volte mostrando tutta la sua qualità. Tanto turnover per Dalic, formazione offensiva per Halgrimsson: un cocktail che ha offerto una partita divertente e ricca di errori sotto porta.
In mezzo alle reti di Badelj e Perisic quella di Sigurdsson, assegnata al 75esimo quando a San Pietroburgo rischiava di essere assegnato un secondo rigore alla Nigeria. Un turbinio di emozioni in un girone fra quelli più in bilico che alla fine ha gettato fuori dall’occhio del ciclone l’Argentina. Esce dunque dal Mondiale un’Islanda volenterosa, sicuramente combattiva ma ancora troppo acerba per un palcoscenico mondiale. Avanza la Croazia, seconda squadra dopo l’Uruguay ad aver vinto tutte e tre le gare del girone ma senza mantenere inviolata la porta: record che appartiene solamente agli uomini di Tabarez.
IL TABELLINO
ISLANDA (4-2-3-1): Halldorsson; Saevarsson, R.Sigurdsson (70′ Sigurdarsson), Ingason, Magnusson; Halfredsson, Gunnarsson; Gudmundsson, G.Sigurdsson, Bjarnason (90′ Traustason); Finnbogason (85′ Gudmundsson). A disposizione: Frìdjonsson, A.Gudmundsson, Sigurdarsson, Schram, Runarson, Arnason, Eyjolfsson, O.Skùlason, Gìslason, Traustason, Bodvarsson, A.Skùlason. Allenatore: Heimir Hallgrimsson;
CROAZIA (4-2-3-1): L. Kalinic; Corluka, Caleta-Car, Jedvaj, Pivaric; Kovacic (81′ Rakitic), Badelj; Pjaca (70′ Lovren), Modric (65′ Bradaric), Perisic; Kramaric. A disposizione: Subasic, Livakovic, Vrsaljko, Strinic, Lovren, Rakitic, Brozovic, Mandzukic, Rebic, Vida. Allenatore: Zlatko Dalic;
AMMONITI: Jedvaj (C), Pjaca (C), Saevarsson (I), Finnbogasson (I), Halfredsson (I)
RETI: 52′ Badelj, 75′ G.Sigurdsson
ARBITRO: Antonio Mateu Lahoz (Spagna)
LA CLASSIFICA DEL GIRONE
- Croazia 9 [7:1]
- Argentina 4 [3:5]
- Nigeria 3 [3:4]
- Islanda 1 [2:5]
GLI HIGHLIGHTS
Groupe Paredes, le soluzioni per un’igiene sostenibile partono da Genova