Al Luzhniki di Mosca è un tripudio rosso, russo e ricco di aspettative nei confronti di una Nazionale che ha stupito per calma e sangue freddo. Stanislav Cherchesov lascia ancora in disparte Cheryshev, memore del valore che l’esterno del Villarreal è capace di portare a gara in corso. Fernando Hierro preferisce invece non partire con Iniesta, una notizia per chi non si sedeva in panchina da 21 gare tra Mondiali ed Europei. Correva l’anno 2010, la Spagna affrontava l’Honduras e proprio Don Andrés avrebbe deciso la finale contro gli olandesi. Oggi di fronte alle Furie Rosse ci sono i russi, padroni di casa sospinti da quasi 80.000 spettatori tra foto, ole e colori.


LA PARTITA

Il possesso della Spagna, eccezion fatta per il secondo tempo nella sfida contro il Portogallo, si è rivelato particolarmente sterile sia contro l’Iran che contro il Marocco. Nonostante la presenza ingombrante di Diego Costa in area di rigore, la Spagna fatica a segnare e a mantenere le reti di vantaggio. Niente paura, perché al 12′ ci pensano Sergio Ramos e un tocco maldestro del veterano Ignashevich: nel tentativo di raccogliere uno spiovente di Isco, il 38enne nativo di Mosca scivola e si butta il pallone nella propria porta con  la parte posteriore della gamba, forse con il tallone d’Achille.

La risposta della Russia si concretizza con qualche traversone ben respinto dai rivali in maglia rossa, un colpo a giro scoccato da Golovin prima che un clamoroso colpo di braccio in area da parte di  Gerard Piqué confermi tutte le difficoltà croniche accusate dalla retroguardia spagnola a partire dalla fase a gironi. Artem Dzyuba, autore del colpo di testa nell’occasione che ha generato il rigore, calcia dal dischetto e fredda De Gea esultando con un “!Vamos!” accompagnato dal saluto militare. Pareggio pesante, ancora un primo tempo senza vantaggio per la Spagna.

Cherchesov rischia tutto al 65′, quando chiama Smolov e lo inserisce al posto del granatiere di fiducia Dzyuba: nonostante lo “spettro supplementari” sia dietro l’angolo, la Russia pensa in grande. Hierro risponde gettando nella mischia Andrès Iniesta, ma è di Golovin il guizzo che spaventa la difesa spagnola: per fortuna dei giocatori in maglia rossa, un tuffo plateale vanifica l’inserimento del numero 77 e la conclusone dell’azione. La Spagna ricomincia a palleggiare, forte di un nuovo giocoliere a centrocampo, gli avversari difendono con tutti gli uomini a disposizione e gli inserimenti per vie centrali sono impediti.

L’ingresso di Iago Aspas è l’anticamera per l’attacco totale della Selecciòn, che sfiora la rete prima con Iniesta e poi con Aspas al minuto 85. La mano di Akinfeev nega la gioia del 2-1 tanto su un tiro dal limite quanto sulla ribattuta da posizione leggermente defilata. La Russia soffre, la clessidra finisce la sabbia riducendo fino all’osso le speranze spagnole: si va ai supplementari. Entrambe le squadre hanno un cambio aggiuntivo a disposizione, rispettivamente Erokhin e Rodrigo. Sarà proprio l’attaccante del Valencia, a 10′ dalla fine dei supplementari, ad incunearsi dalla destra senza trovare la rete liberatoria ancora una volta per mano del portiere russo, in vena di riscatto dopo l’intervento non brillante sulla punizione di Suarez calciata lunedì scorso. L’asse Iniesta-Rodrigo è particolarmente vivace, Isco cerca di aprire la barriera difensiva con un paio di traversoni, Piqué si reinventa centravanti e Sergio Ramos entra nella storia per aver completato 141 passaggi in 110′ di gioco. Le proteste della Spagna si faranno furibonde quando proprio il centrale del Real Madrid, imbeccato a pochi passi dalla porta sugli sviluppi di un calcio da fermo, viene trattenuto e cade a terra. Il VAR analizza senza richiamare al monitor, Kuipers lascia correre.

I primi scrosci di una pioggia improvvisa sono caratterizzati da un clamoroso errore di Sergi Busquets, sul cui passaggio si avventa Smolov senza però riuscire a pescare Cheryshev. Piqué allontana, si torna al dominio delle Furie Rosse. Saranno calci di rigore: squadra bagnata, squadra fortunata?

CALCI DI RIGORE – Parte Andres Iniesta contro Akinfeev: rigore trasformato con un tiro alla sinistra del portiere. Smolov prende una rincorsa particolarmente corta, De Gea intuisce l’angolo ma non riesce ad evitare la rete con una deviazione troppo felibile. Il destro di Piqué, che cambia l’angolo rispetto al connazionale Iniesta, spiazza Akinfeev. Stessa storia per Ignashevich, che calcia dalla parte opposta ma beffa il portiere del Manchester United. Koke tira centrale, il portiere della Russia intuisce e fa saltare di gioia una buona parte degli 80.00 al Luzhniki, ora appesi ai piedi di Golovin. La stella russa calcia in maniera simile al rivale spagnolo, ma il pallone finisce sotto il fianco di De Gea. Sarà quindi Sergio Ramos, con un passo felpato, a ridare speranza prima che anche Cheryshev risponda presente con un colpo da maestro. Iago Aspas non può sbagliare, prende una ricorsa lunga e vede respingersi il tiro dall’eroe della roulette russa: Igor Akinfeev, con il piede sinistro, porta la Russia sul tetto del mondo. E qualcuno dirà che ch’è un modo migliore.


IL TABELLINO

SPAGNA (4-2-3-1): De Gea; Nacho (Carvajal 69′), Pique, Ramos, Alba; Koke, Busquets; Asensio (Rodrigo 104′), Silva (Iniesta 64′), Isco; Diego Costa (Iago Aspas 79′). A disposizione: Reina, Arrizabalaga, Carvajal, Iniesta, Saul, Thiago, Rodrigo, Vazquez, Odriozola, Azpilicueta, Aspas, Monreal. Diffidati: Busquets. Allenatore: Hierro

RUSSIA (3-4-2-1): Akinfeev; Fernandes, Ignashevich, Kutepov; Kudryashov, Zhirkov (Granat 45′), Zobnin, Samedov (Cheryshev 60′); Kuzyaev (Erokhin 97′), Golovin; Dzyuba (Smolov 64′). A disposizione: Lunev, Erokhin, Aleksey Miranchuk, Anton Miranchuk, Cheryshev, Gazinksy, Dzagoev, Smolov, Gabulov, Granat. Diffidati: Golovin, Smolov, Gazinsky. Allenatore: Cherchesov

RETI: 12′ Ignashevich (autogol), 41′ Dzyuba (rigore)

AMMONIZIONI: Piqué (S), Kutepov (R), Zobnin (R)

ESPULSIONI: nessuna

ARBITRO: Bjorn Kujpers (Olanda)


GLI HIGHLIGHTS