Genova e il Genoa sono casa sua: mai come a Pegli e sotto al Lanterna, mister Ballardini ha reso il meglio delle sue capacità in corso d’opera, adesso quest’anno farlo dall’inizio. Ballardini per adesso non è chiamato a fare un altro miracolo: ci sono 35 giorni prima del fischio d’inizio e dovrà cercare di capire alla svelta chi della pletorica rosa a disposizione, prima del ritiro di Bardonecchia, potrà essere pronto per il suo gioco e la Serie A.
Anche quest’anno Ballardini dovrà rendere al meglio delle sue capacità assieme al proprio staff per mettere insieme i pezzi di un mosaico cambiato dal calciomercato rispetto alla stagione precedente. Questo potrebbe essere il giudizio sulla prima partita del Grifone contro i dilettanti della ValStubai. Contano poco i gol. La prima gara del Genoa ha detto che per ora la squadra è indecifrabile.
Ballardini cercherà di essere duttile tatticamente ma sarà difficile che si stacchi dal 3-5-2, anche se non amato. Dal 19 agosto contano i punti e il risultato. Contro i ragazzetti austriaci, in campo, un 4-3-3 quasi per necessità con un centrocampo variegato con pochi giocatori di ruolo. La difesa con gli stessi protagonisti dello scorso anno, eccetto il portiere, è il reparto più collaudato.
Il centrocampo, ronfano di Sandro e Hiljemark, difficile da giudicare vista anche la forza degli avversari. Sarà l’attacco il reparto che necessiterà di un rinforzo di peso: gli unici che si sono misurati con la Serie, con pregi e difetti, sono Lapadula e Galabinov. Piatek non è male, nei movimenti e negli smarcamenti, al di là delle reti realizzate e degli avversari.
I dubbi intorno ai nuovi, su come renderanno in Serie A, ci sono e non possono essere spariti alla prima amichevole. Tutto ciò non avviene solo per il Genoa, ma anche per le altre società con ingaggi anche onerosi o di belle speranze. Per esempio, i pregi sono tanti di Cristiano Ronaldo: ma appena gli hanno messo intorno una gabbia o marcatura ad uomo, al Mondiale, operazione che in ogni gara della prossima stagione dovrà superare sul piano del gioco al di là dei palloni inattivi, ha reso meno del solito.
Ritornando al Genoa, non quello della prima amichevole stagionale, sarà che la fortuna dovrebbe essere un gioco collaudato di Ballardini, pur con interpreti differenti. Piaciuta la tecnica di Günter; Lazovic, che danno con la valigia in mano, non sarà mollato dal Balla che lo sta utilizzando in tutti i ruoli del centrocampo (servono giocatori duttili); Medeiros si conferma: le sue giocate, tiri a giro e gol “spazio-tempo” buoni, sono uguali su qualsiasi campo, in Serie A come a Neustift.
Per finire dunque questo primo commento possiamo soltanto confermare, come sempre da quando c’è Preziosi al comando, che il Vecchio Balordo sembra capace di tutto, nel bene o nel male. Oggi dopo la prima in ValStubai pensiamo nel bene: c’è del materiale interessante. Resta da vedere in quanto tempo Ballardini riuscirà ad assemblarlo.
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