Oggi pomeriggio inizia la terza settimana di allenamento in montagna a Riscone di Brunico per preparare al meglio la prossima stagione. La frase di Ballardini “bisogna alleggerire e trovare equilibri” dopo il triangolare di Magdeburgo era ponderata anche prima della manifestazione e probabilmente il tecnico avrebbe fatto a meno anche in Sassonia di quelli lasciati oggi a Pegli.
Tutto confermato anche dalla prestazione contro i tedeschi padroni di casa di coloro che non saliranno in Val Pusteria, non per cattiva volontà consapevoli di non essere più utili. Il tecnico parla ai calciatori nel bene e nel male. Unica chicca non capita la fascia di capitano consegnata a Rossettini contro il Magdeburgo. Un riconoscimento al lavoro fatto in passato?
Dei 25 che inizieranno a lavorare a Riscone di Brunico, ventitré arriveranno sulla Freccia rossoblu da Genova. Hiljemark e Romero in arrivo giorno 26. Con Sandro ai box per guarire dall’edema al ginocchio, Callegari e Laxalt ancora di proprietà del Genoa il numero sale a 28. Perciò qualcun altro non parteciperà al ritiro di Bardonecchia della prossima settimana.
Eccetto quelli che hanno giocato i primi tempi delle amichevoli, più Criscito, Hiljemark, Laxalt e Sandro, tutti gli altri vecchi e nuovi continueranno ad essere sotto esame. Il cambiamento è molto spesso legato al concetto di miglioramento. Balla-quattro sulla panchina del Genoa mira a dare una scossa non solo tattica ma anche psicologica.
Ballardini a Brunico continuerà a lavorare sul 3-5-2 che assumerà la silente forma di un camaleontico 3-4-1-2. Con l’arrivo di un centrale di struttura si può ipotizzare anche una difesa a quattro. Tutto potrà essere determinato non solo dall’arrivo del difensore centrale ma anche dalla permanenza di Laxalt.
Il modulo di gioco del Vecchio Balordo della prossima stagione non è insomma in sala parto. Ballardini lo sceglierà in base alle caratteristiche dei calciatori a disposizione. Il tecnico ha una disposizione che preferisce ma terrà comunque sempre presenti le caratteristiche degli elementi a lui affidati e avrà chiesto a Preziosi e Perinetti quello che gli serve: proveranno ad accontentarlo.
Abbiamo visto che i principi fondamentali della didattica calcistica per una parte di calciatori, quelli dei primi tempi delle amichevoli, sono stato assorbiti. Adesso tocca agli altri. Dopo questa breve panoramica si può comprendere quanto complessa e delicata sarà l’opera di Ballardini e il suo staff. Dovranno essere vaste le loro conoscenze, non solo tecnico-tattiche dovendovi mettere tanta oculatezza e attenzione nel scegliere la futura rosa del Vecchio Balordo.
Chissà se Ballardini riuscirà a mettere il campo il suo modulo preferito, il 3-3-1-3? Dovrebbe esserci tutto: tre difensori a difendere la porta, tre centrocampisti che darebbero ampiezza, il trequartista che lega il gioco, le tre punte pronte a garantire verticalità e ampiezza con i due esterni non sulla linea del centravanti, bensì pronti a stare a metà tra centrocampo e attacco: due rombi pronti a giocare e non far giocare gli avversari.
Fanta-tattica? Vedremo chi arriverà e partirà.