C’è chi, come Piero Noli, guida la Freccia Rossoblu e dà una mano dove c’è bisogno. C’è chi, come Roberto Girgi e Marco Basile, prepara il pacco ad ogni singolo calciatore e membro dello staff in maniera personalizzata. C’è poi chi, come Carlo Borzone, svolge non solo funzioni di supervisione generale, bensì anche le funzioni di “traghettatore” dei calciatori da Genova ai vari ritiri, il Vettel della situazione: sempre in pole position per visite mediche, nuovi arrivi, partenze e necessità dell’ultimo minuto a chilometri e chilometri di distanza.
Si compone di queste quattro, fondamentali personalità lo staff dei magazzinieri del Genoa e degli uomini che lavorano dietro le quinte, fornendo però gli strumenti principali ed essenziali per quello che è il lavoro che si tradurrà in campo. Li siamo andato ad intervistare direttamente dal ritiro di Riscone di Brunico.
PIERO NOLI – “Ogni anno c’è sempre più roba, più materiale: io a questa squadra, che è la nostra forza lavoro, do soltanto una mano. Chi può scendere nei dettagli sono i magazzinieri Girgi e Basile, mentre Carlo è il nostro “Vettel” che si occupa anche di sicurezza“.
ROBERTO GIRGI – “Quanta roba abbiamo nel magazzino? Ne abbiamo tanta. Qui si tratta soprattutto di collaborazione con Marco. Si parla di 5/6 giri di magliette a testa, felpe, kway, calze. Noi facciamo questo dal mattino alla sera: prepariamo il pacco ai giocatori e alla sera lo portiamo a lavare. Tutti i giorni un preparare e un preparare ancora. E non ci sono soltanto i giocatori perché c’è anche lo staff”.
MARCO BASILE – “Ogni pacco è peraltro personalizzato. C’è chi vuole la calza in un modo, chi una sottomaglia diversa, chi il pantaloncino XL. Sono cose che poco a poco impariamo dai ragazzi e assecondiamo le loro richieste riuscendo ad accontentarli”.
CARLO BORZONE – “Se conosco l’autostrada da Pegli ai ritiri? È come se fosse casa mia (sorride, ndr). È la normalità. Nei vari spostamenti se sono già impegnato io c’è comunque Piero. Nei vari ritiri dobbiamo per forza darci tutti una mano. Ci sono cose diverse rispetto a Genova, sia per materiale sia per spostamenti. Ma siamo una famiglia e ci diamo una mano a vicenda”.
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