“Quello del team manager, soprattutto in ritiro, è un ruolo importante. Devi essere sempre disponbile 24 ore su 24“. Marco Pellegri, team manager rossoblu e prima ancora della Primavera, si racconta nel suo continuo lavorare per il Genoa. Per pianificare nei minimi dettagli il ritiro, gli spostamenti, gli orari, le tabelle di lavoro.
“Il ruolo del team manager, soprattutto nei ritiro, è importante. Da questo ruolo passa l’organizzazione dei trasferimenti, degli alberghi, delle camere, sino all’organizzazione della cucina e del menù con la collaborazione dei dottori Gatto e Ventura. Bisogna fare attenzione anche al collegamenti wi-fi per i giocatori e per lo staff, che è l’optional più richiesto. Il team manager poi è sempre in contatto con mister e staff per organizzare gli allenamenti e le amichevoli durante i ritiri”.
“Il problema della playstation fino alle tre di notte non è un problema solo della nazionale tedesca. Ce l’hanno tutte le squadre, dalla Serie A sino ai ragazzini. In un ritiro ci sono orari da rispettare e magari non tutti sono abituati ad andare a dormire alle 22”.
“Durante il campionato è tutto molto più facile. Ci sono trasferte già organizzate da anni e alberghi dove andiamo da tempo trovandoci molto bene. Il ritiro è molto più faticoso. Quest’anno ne facciamo tre e, di conseguenza, è tutto moltiplicato per tre. Qui a Riscone di Brunico c’è un posto validissimo e l’impianto sportivo è eccezionale. Non a caso ci sono state squadre come l’Inter, la Roma e molte nazionali. Siamo contenti. Dopo Brunico andiamo anche in un’altra località top, di livello, come Bardonecchia“.
“Cosa mi dice Pietro dal ritiro col Monaco? È contento e mi chiede spesso, essendo genoano. Adesso è tornato ad essere quello che era prima, un tifoso. Prima era tifosi, poi è stato tifoso-giocatore. Segue la squadra come fa un ragazzo di diciassette anni di fede genoana”.
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