A margine della sfida amichevole contro il Cuneo, il presidente rossoblu Enrico Preziosi, atteso in val Pusteria già dalla giornata di ieri, ha commentato non solo il calendario stilato pochi minuti fa, ma anche le ultime voci di calciomercato e il percorso di crescita della squadra, rinnovata in larga parte nel corso dell’attuale finestra di mercato. Ecco le sue parole.


LE PAROLE DI PREZIOSI

“Come ho visto la squadra oggi? Si parla di calcio estivo, che non dà alcuna indicazione. Bisogna fare le partite vere, coi vari errori. Si tratta di fare delle sgambate e capire quelle che possono essere le qualità dei singoli giocatori”.

Su Esteban Rolon:

“Ci eravamo un po’ spaventati. In quel ruolo lì, quello di Sandro, è essenziale avere un sostituto. O per un infortunio, una squalifica, un qualsiasi problema. Rolon non ha un doppio ruolo: può fare quello e lo volevamo prendere dall’anno scorso. Poi ci fu il rilancio del Malaga. Non appena si è liberato e c’è stata la possibilità lo abbiamo acquistato”.

Su Favilli:

“Abbiamo espresso il nostro interesse e fatto la nostra offerta. Evidentemente non sono i due gol del calcio estivo a condizionare o favorire ripensamenti. Favilli rimane un giocatore comunque interessante. La nostra offerta è un’offerta importante: vediamo cosa accadrà. Se lo seguivamo dal 2015? Lo avevamo già adocchiato quando era al Livorno  poi la Juve fu più veloce e danarosa facendo le cose molto più concretamente di noi. Non so se riusciremo a farlo perché per fare un affare bisogna essere in due. I rapporti sono buoni e dobbiamo capire se la nostra offerta rispetta le aspettative della Juventus.

Io non faccio aste con nessuno: se altri offrono di più e si vuole andare in un’altra squadra, si vada pure. Sappiamo benissimo il valore del giocatore e abbiamo fatto un’offerta anche esagerata per un giocatore che ha fatto comunque la Serie B e viene da un infortunio. Crediamo fortemente in lui, che ha dato l’ok per venire a Genova. Si tratta di mettere a punto le cifre, ma un accordo penso lo troveremo. Se se non lo troveremo, vada altrove: non posso farci niente”.

Sul calciomercato in generale:

Qualcosa ancora sugli esterni e in attacco? Dipende anche da come uno vuole giocare. Non penso che siamo una squadra che giocherà col 3-4-3 per così dire “compito”. Quando sugli esterni abbiamo un doppione, può bastare. Due esterni non credo perché ci sono anche i finti esterni, quelli che usa molto Ballardini. Di sicuro dietro giochiamo a tre, mentre a centrocampo vedremo”.

Su Piatek:

“Piatek l’abbiamo scelto perché è un attaccante moderno, completo: queste gare danno poche indicazioni ma sicuramente lui c’è. Credo che, così come il mister ha avallato l’acquisto di questo giocatore, si creda in questo calciatore. Ero lì a Forte dei Marmi quando me l’hanno presentato come possibilità: l’ho guardato subito, poi nella notte ho guardato subito altre 4/5 partite. Poi l’ho dato da visionare a Ballardini. Ho dato ovviamente l’ok ma senza condizionare: qualche altro giocatore è stato bocciato e io non voglio dare alibi a nessuno. La condivisione è necessaria su quello che si fa. A me piace molto, poi vedremo”.

Su Ballardini:

Da parte sua ci sarà una responsabilità in più. Non potrà dire di essere subentrato: anche nella fase di costruzione ha partecipato attivamente. Credo che quello di poter partecipare alla costruzione e impostare la squadra che vuole giocare sia un vantaggio per lui”. 

Su Lisandro:

Un centrale difensivo noi lo stiamo osservando. Evidente che Spolli è una garanzia, ma ha i suoi anni e quindi può avere infortuni e non vedo sostituti nella nostra difesa. C’è un tira e molla su Lisandro. Il giocatore ha già espresso il suo parere e vuol venire a Genova. Poi ci sono le formule: a volte si dice una cosa e poi si cambia. Noi teniamo un po’ duro anche su questo. Chiaro però che noi di un centrale abbiamo bisogno”.

Su Lapadula:

“Con Lapadula ho parlato proprio adesso e ci siamo detti delle cose che rimarranno fra di noi. Dovremo trovare delle soluzioni”. 

Su calciomercato in uscita:

“Crediamo che sia un compito di Perinetti e Donatelli, che stanno lavorando affinché si possa snellire l’organico. Ci sono giocatori che hanno valore nella rosa e non devono essere svalutati. Siamo una società che cerca di trovare soluzioni coi giocatori e spero che il lavoro di Perinetti e Donatelli vada in questa direzione”. 

Sul calendario:

“Qualcuno dice che forse è meglio avere le squadre grosse all’inizio, chi dopo. Poi le partite bisogna giocarle tutte. Certamente una buona partenza ci aiuterebbe anche sotto l’aspetto morale perché vincere aiuta a vincere. Mi aspetto un calendario normale”.

Sul ritorno allo stadio:

“Credo sia l’ora di tornare ed essere più vicino. Perché la presenza della dirigenza ha il suo valore. Cercherò di essere più presente e non voglio dare alibi”.

Sulla questione Ferraris:

“Credo che la cifra di 18 milioni sia stata sparata da un momento all’altro. Nessuno al mondo può dare questi 18 milioni. L’investimento maggiore per la città è quello che le società saranno costrette a fare per modernizzarlo, perciò la cifra di partenza deve essere irrisoria. Altrimenti non si fa assolutamente niente”.

Su Ronaldo in Serie A e i vantaggi che porta al calcio italiano:

“Ronaldo è una macchina da guerra sotto l’aspetto marketing. Credo sia ancora un giocatore integro, che tanto potrà dare ancora alla Juventus e, in questo caso, al calcio italiano. Sono cosìlontte da parte nostra certe operazione che ci paiono utopistiche, ma in realtà un senso ce l’hanno: basta vedere quante magliette hanno venduto. Sono stati bravi a capire che dietro un investimento importante ci sarebbe stato un ritorno altrettanto importante”.


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