Giornata caldissima quella che ci ha accompagnato nel percorso da Bardonecchia, dove stamane si è conclusa la terza fase di preparazione estiva del Genoa, a Sète, località nel sud della Francia dove oggi si registra una temperatura record superiori ai 40 gradi. Una variabile da tenere in considerazione anche nell’economa della partita fra Genoa e Montpellier. La squadra rossoblu ha raggiunto lo stadio di Sète accompagnata da tutto lo staff e dal direttore generale Giorgio Perinetti. Diversi tifosi del Montpellier hanno aspettato la squadra e adesso iniziano a prendere posto sulle tribune dello stadio di Sète.

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LE FORMAZIONI UFFICIALI

Sei gli assenti del Genoa (Romero, Russo, Biraschi, Mazzitelli, Medeiros e Romulo oltre ai già annunciati Callegari e Sandro) e formazione, quella proposta da mister Ballardini, dovrebbe ricalcare il seguente 3-5-2 composto da: Marchetti; Günter, Spolli, Zukanovic; Lazovic, Hiljemark, Rolon, Bessa, Criscito; Lapadula, Piatek. In panchina a disposizione dieci calciatori: Vodisek, Radu, Dalmonte, Spinelli, Kouamè, Pandev, Pereira, Omeonga, Lakicevic e Laxalt.

Il Montpellier, secondo un 4-3-1-2, dovrebbe disporsi come segue: Lecomte; Aguilar, Congrè, Hilton, Mendes; Loaty, Lasne, Skhiri; Dolly; Sio, Delort.


LA PARTITA

Genoa e Montpellier in campo per il riscaldamento, sotto gli occhi attenti dello staff. Lo stadio inizia a popolarsi. Da segnalare tafferugli fra le due tifoserie, sedate dopo qualche minuto dall’intervento tempestivo delle forze dell’ordine nei pressi dello stadio Louis Michel di Sète. Le squadre rientrano negli spogliatoi, complice il lancio di lacrimogeni, prima di rientrare qualche minuto dopo. Tutto tornato alla normalità, l’affluenza ora procede senza intoppi.

La gara comincia con qualche secondo di ritardo, con il Genoa che si schiera con Criscito, Zukanovic, Spolli, Gunter e Lazovic in fase difensiva. Bessa-Hiljemark-Rolon a centrocampo, in attacco c’è la coppia Piatek-Lapadula.

Il primo corner della partita è per il Montpellier, corner respinto da Gunter di testa. Successivamente Bessa recupera con grinta su Le Tallec, il Grifone riparte con Piatek sulla sinistra ma l’appoggio di Lapadula per il centrocampista italo-portoghese non va a buon fine. L’attaccante polacco, imbeccato da Criscito sul filo del fuorigioco, viene fermato al 5′ dal direttore di gara.

Il terzino scuola Saint-Etienne Aguilar, liberatosi con classe sulla fascia sinistra, cerca in profondità il movimento del gigante in maglia numero 9 Giovanni Sio, anticipato da uno Zukanovic pronto a far ricominciare l’azione per il Genoa. Buon lavoro di Lazovic, che in posizione pericolosa sulla fascia destra elude la pressione di un avversario ricominciando da Gunter. Successivamente, nel corso del 9′ di gioco, è il talento sudafricano Keagan Dolly a cercare la giocata in mezzo al campo, verso l’area di rigore: la retroguardia rossoblù chiude.

Al 13′ cartellino giallo per Daniel Bessa, reo di aver protestato in seguito ad un fallo sul connazionale Pedro Mendes. Il numero 5 del Montpellier, già qualche minuto prima, aveva avuto un attimo di tensione con Piatek, prima che lo stesso attaccante polacco stringere la mano al difensore avversario, poco dopo atterrato proprio da Bessa.

FOTO: Il direttore di gara non fa rientrare in campo Criscito quando l’azione è vicina al difensore rossoblù, rimasto oltre la linea di gioco in attesa di disposizioni, come da regolamento. Successivamente, ad azione lontana, il capitano del Genoa mette piede sul terreno di gioco e viene espulso dopo pochi passi. Persino l’allenatore avversario Der Zakarian chiede a Thual di ripensarci: il tutto ha del paradossale.

Una progressione di Lazovic viene fermata da Mendes. Clamoroso al 17′: capitan Criscito viene colpito duramente ad una gamba, cade e si rialza con l’aiuto di un avversario e dello staff. In panchina tutti si sbracciano per farlo rientrare in campo, il numero 4 mette piede sul prato verde e viene espulso dal direttore di gara. Mimmo incredulo, motivi della decisione ancora da chiarire (probabilmente per proteste), con il team manager Pellegri e il dottor Gatto fra i primi a dirigersi verso il direttore di gara francese Thual per chiedere spiegazioni.

Ballardini chiama a raccolta la squadra, si riparte ed è subito il Montpellier ad avere una grande palla gol: ancora Aguilar, lanciato a rete sulla fascia lasciata vuota dall’assenza di Criscito, mette in mezzo per Paul Lasne, che viene anticipato sul limite dell’area da una scivolata provvidenziale di Esteban Rolon.

L’azione successiva vede i francesi conquistarsi un rigore, per fallo di Spolli su Sio, che di spalle aveva controllato un buon pallone, potenzialmente mortifero. Sul dischetto si presenta Delort, che non spiazza Marchetti ma trova un angolo basso che batte il numero 1 rossoblù. 1-0 per il Montpellier al 26′. Cooling-break per tutti.

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Ora Lazovic è l’ultimo uomo rossoblù sui calci piazzati, lavora da terzino con Zukanovic a coprire lato di campo non coperto da Criscito. Il Grifone è chiamato a rispondere, prova a farlo sull’asse Gunter-Lapadula, ma la progressione non avanza e Rolòn è costretto a conquistarsi un fallo per far rifiatare la squadra. Ancora Montpellier dalla destra: il cross a spiovere di Aguilar viene respinto dal solito Gunter, spintonato e beneficiario di un fallo in attacco. Al 31′ grande occasione per il Genoa, grazie ad un colpo di testa di Piatek che libera Lapadula davanti a Benjamin Lecomte: il tiro del numero 10 rossoblù è centrale, il portiere blocca senza troppi problemi.

Gunter devia in maniera decisiva, con il corpo, un tentativo da posizione ravvicinata di Delort, prima che Federico Marchetti si renda protagonista della prima parata di spessore nella partita con una respinta sopra la traversa. Sul corner successivo, un tentativo dal limite dell’area viene controllato in due tempi. Genoa di nuovo all’arrembaggio: Lapadula controlla e protegge la sfera, appoggia per Bessa che cerca l’imbucata alta per la testa di Piatek. Niente da fare, i ragazzi di Ballardini sono vivi ma i francesi si godono vantaggio e superiorità numerica. Ancora attacchi avversari, ancora Marchetti decisivo.

Zukanovic è costretto ad atterrare Aguilar, libero di farsi avanti dalla destra, ed il Montpellier potrà usufruire di un calcio di punizione. Si incarica della battuta Sio, che trova un colpo a giro ma non l’incrocio dei pali da posizione defilata. Il Grifone risponde con Piatek, che con un colpo di tacco libera Lapadula al centro dell’attacco, prima che la difesa avversaria debelli il pericolo. Gunter e Spolli allontanano tre palloni dall’area di rigore, mentre l’allenatore Der Zakarina, vera e propria icona per i tifosi di casa, si fa sentire con insistenza. Segnalati 2′ di recupero, e c’è ancora spazio per una palla gol firmata Delort-Sio: l’autore della rete del vantaggio trova l’attaccante franco-ivoriano, che colpisce di testa facendo rimbalzare il pallone per terra. La sfera sorvola l’incrocio dei pali difesi da Marchetti, che tira un sospiro di sollievo.

Si va all’intervallo sul punteggio di 1-0 per il Montpellier, forte di una rete su rigore e di una superiorità numerica dettata dal rosso mostrato a Mimmo Criscito per proteste dal direttore di gara Thual. I padroni di casa, seduti sul terreno di gioco, cercano di recuperare le forze sul prato verde senza rientrare negli spogliatoi. 

SECONDO TEMPO

Il Genoa sembra esser pronto a scendere in campo con un modulo 3 4 2, quantomeno a pedine ferme. In campo così: Marchetti, Lakicevic, Spolli, Pedro Pereira; Kouamé, Lazovic, Hiljemark, Laxalt; Pandev, Spinelli. E proprio Marchetti è subito decisivo su Delort, che si vede un comodo tiro rasoterra deviato a pochi passi dal palo. Il primo tentativo rossoblù capita sui piedi di Darko Lazovic, ma viene comodamente controllato dal portiere avversario. Bravo Kouamé ad assorbire la pressione avversaria sulla fascia destra, liberandosi agilmente di due uomini prima di servire un compagno per vie centrali; il Montpellier riconquista palla, Sio la tiene viva ma Pandev riesce a recuperare e far partire un contropiede che termina in nulla di fatto.

Al 56′ primo cambio per i francesi: dentro il numero 10 Mbenza, fuori Giovanni Sio. Les Pailladins in maglia bianca sfiorano il raddoppio con un colpo di testa di Mendes: palla sul fondo  Per il Genoa escono invece Hiljemark, Lazovic e Marchetti, sostituiti rispettivamente da Omeonga, Dalmonte e Radu. Sarà proprio l’ex attaccante del Cesena ad imbastire una prima istanza di contropiede, sventata da un intervento con il fisico del solito Pedro Mendes, una vera e propria muraglia nella idea del Montpellier.

Al 64′ punizione per il Genoa dalla sinistra, dopoché l’esterno uruguagio Laxalt si era lanciato in una serie di avanti-indietro in attesa di qualche compagno da servire al centro dell’area. Il piazzato di Dalmonte viene allontanato dalla difesa, Pedro Pereira controlla il pallone nei pressi del centrocampo, rischia di perderlo ma riesce ad avere la meglio su un avversario in arrivo. Lasne prova un tiro a giro che finisce largo alle spalle di Radu, poco dopo sarà invece Delort ad allontanare uno spiovente di Dalmonte, ancora nelle vesti di battitore su calcio piazzato.

Skhiri, unico reduce dal Mondiale nelle file del Montpellier, libera Delort in profondità: Radu controlla in due tempi. Al 70′ arriva anche la seconda pausa per bere e rinvigorirsi. Il caldo non accenna a calare. Minuto 74: dentro Le Tallec, Oyongo, Sambia e Piriz al posto di Skhiri, Hilton, Dolly e Morgan Poaty. Poco dopo spazio anche per Florent Mollet per Delort e spazio anche per un applauditissimo e osannato Souleymane Camara, 35enne bandiera del club. 35 anni, oltre 300 presenze con la squadra caampione di Francia nel 2012.

Il Genoa chiude i varchi e Junior Sambia è costretto a provarci da fuori area: Radu si distende e salva la porta rossoblù. Al minuto 85 ancora Sambia, ancora dal limite, questa volta fuori dallo specchio per via di una deviazione. Mollet calcia il corner, Spinelli è l’ultimo giocatore a deviarne la traiettoria facendolo finire sui piedi di un difensore avversario, che colpisce frettolosamente e trova pronta la risposta di Radu in uscita. A 2′ dal termine arriva anche il raddoppio francese: Camara controlla il pallone, spalleggiato da Nicolas Spolli e forse con un braccio, si invola verso l’area e pesca il solito Sambia sulla destra. Il numero 6 del Montpellier  calcia senza pensarci due volte e beffa Radu sul palo lontano. Polli espulso per proteste, fra l’incredulità generale. Finisce 2-0 per i padroni di casa, il Genoa termina la partita in 9 uomini.

Si spengono le luci allo stadio Louis Michel di Sète, trasferta sfortunata per il Grifone di fronte a una squadra determinata. Grifone bravo a non scomporsi, nonostante le palle gol fatichino ad arrivare di fronte ad una squadra non particolarmente cinica come il Montpellier. La direzione di gara ha inevitabilmente condizionato l’ultima gara in vista della stagione ormai in arrivo. Dai ghiacciai della Val Stubai ai quasi 41°C nella città di Sète, il pre-campionato del Genoa è stato un viaggio che abbiamo avuto la forza di seguire.

 Mister Ballardini non parlerà al termine della gara, anche per via dei noti episodi arbitrali. Al suo posto dovrebbe subentrare Spolli.

Montpellier-Genoa, un lungo viaggio ci ha portati a Sète – VIDEO