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Campionato 2018/2019

Domani alle 18 riparte il Campionato 2018/2019. Riparte senza Genoa, Samp, Milan e Fiorentina. Il lutto per la caduta del Ponte di Genova è solo per le squadre liguri. Era una buona occasione per tutto il calcio-business di fermarsi, solamente nel giorno dei funerali di stato, e spostare tutto di un giorno, due al massimo. Invece se non ci penserà il governo social-popolare domani Cristiano Ronaldo sarà al “Bentegodi” non solo della Juventus, ma di tutto il calcio italiano.

Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa si devono recuperare subito la prossima settimana, entro martedì prossimo, a meno che qualcuno non abbia la “volpe sotto l’ascella” e pensi di assemblare meglio la squadra.

Sarà la prima di Cristiano Ronaldo, un pallone d’oro nel campionato dello Stivale dopo 11 anni (l’ultimo fu  Kaka) che ha fatto dimenticare non solo alla dirigenza FIGC e Lega anche ai tifosi la mancata partecipazione ad un Mondiale dal 1958.

Sarà il campionato dell ritorno di Ancelotti dopo 10 anni e sarà la seconda stagione con il VAR.

Tutto luccica per la ripresa della stagione, qualche stadio si è riempito nuovamente alla voce abbonati e anche nel tranquillo quartiere di Chievo è scoppiata la caccia al biglietto per vedere domani l’esordio di CR7.

Tutto questo, alla luce di quello che sta succedendo nel calcio italiano, è come l’oro di Bologna che “non”  si fa nero e si vergogna per quello che è successo ultimamente nel campionato di serie B. Un diktat con la partenza della Lega di serie B, con la FIGC e il Coni alla finestra che vivranno altre pagine scure visti i ricorsi in tutti i Tribunali, non solo quelli sportivi, delle altre squadre che ambivano a prendere il posto delle grandi piazze fallite (Bari, Avellino, Cesena).

Sarà anche la stagione in cui tutte le società di Serie A dovranno guardarsi dal capitolo “plusvalenze”, che ad oggi ha coinvolto solo il Chievo. Fallito il progetto delle seconde squadre, solo la Juventus ai nastri di partenza della Serie C. Se e quando partirà.

Parte la caccia alla Juventus dopo le intere paginate su CR7 da parte della stampa specializzata e non. Juventus dominatrice degli ultimi 7 anni, con 9 titoli vinti sui 12 disponibili negli ultimi 4 anni dopo la presa della panchina di Allegri. Il tutto anche senza Cristiano Ronaldo.

Inseguono l’Inter di Spalletti, rigenerata dalle plusvalenze dei giovani mandati in giro; il Napoli di Ancelotti che per adesso riparte dalla stessa idea tattica di Sarri della scorsa stagione rivisitata poco e con un handicap in più: il rifacimento del San Paolo. All’inseguimento della Juventus bisogna mettere anche la Roma di Di Francesco rivoluzionata nel cuore del gioco, la Lazio di Lotito se non cadrà nella giornata di oggi alla vendita di Milinkovic Savic. La curiosità più grande è il Milan di Gattuso che in un mese è passato dalla polvere dei cinesi all’altare del Fondo Elliot, non solo sul prato verde ma anche in società. Diavolo rilanciato da Higuain e dalla copertura alle spalle al buio e in silenzio di Leonardo di un vecchio “Totem”  rossonero in compagnia di un’immagine più pulita, più pura come quella di Maldini. Al Milan tutti i dissapori che hanno portato il Diavolo all’inferno appaiono ricomposti.

La prossima Serie A non vedrà ai nastri di partenza squadre debuttanti: ciò accade dopo 3 ani consecutivi. Empoli, Frosinone e Parma conoscono già la Serie A.

Nell’era delle 20 squadre nel massimo campionato, solo due volte le tre squadre neo-promosse si sono salvate: 12 anni fa accadde con Atalanta, Catania e Torino e successe l’anno successivo, che contò poco considerato che le tre promosse erano Juventus, Napoli e Genoa, reduci da disavventure calcistiche.

Nel prossimo campionato Empoli, Parma e Frosinone dovrebbero fare meno fatica nel fare i punti e la corsa salvezza si caratterizzerà per la solita rincorsa ai 40 punti che sarà un obiettivo da raggiungere per davvero per chi vorrà salvarsi non illudendosi e dovendo fare calcoli sulla media dei 35 punti degli ultimi 15 anni di torneo.

Il campionato 2018/2019 è poi orfano del Sud d’Italia. Solo il Napoli a tenere in alto l’onore, la voglia di riscatto dal Lazio in giù. Tredici sono le squadre settentrionali: in testa c’è l’Emilia Romagna con 4 squadre (Bologna, Sassuolo, Parma e Spal).

Di ogni squadra scriveremo di volta in volta quando affronteranno il Genoa considerato che il calciomercato finirà tra 8 ore. Buoncampionatoatutti alla vigilia si può anche annunciare. Importante che tutti i nodi che sono al pettine in FIGC siano risolti alla svelta.

CAPITOLO GENOA – Genova e il Genoa sono casa sua e Ballardini vorrà confermare quello reso al meglio in situazioni complicate di classifica.

Il ravennate  e il suo staff metteranno in campo al meglio le loro capacità non solo tecniche-tattiche, ma anche psicologiche per assemblare alla svelta i pezzi di un mosaico differente dallo scorso campionato e gestire uno spogliatoio dove tutti vorranno essere  protagonisti.

Il pre-campionato ad oggi ha detto che la squadra non è indecifrabile. Dubbi solo nel cuore del gioco con l’assenza di Sandro che preoccupa non solo per il presente. Ancora 8 ore di mercato e il Joker con Perinetti e Donatelli proveranno a colmare questo dibattuto problema. La difesa si è confermata, attaccanti e trequartisti appaiono rigenerati non dai gol realizzati nel pre campionato ma dalle modalità con cui hanno perforato le porte avversarie.

Sarà un altro campionato con Preziosi alla guida e perciò potrà succedere di tutto. Materiale interessante nella rosa rossoblu ce n’é e Ballardini appare sulla giusta via per assemblarlo con un gioco collaudato, seppur con interpreti diversi.

Calciomercato: l’ultima operazione Lapadula-Laxalt con il Milan sembra confermare quello scritto prima sull’antico Totem nell’ombra di Milanello: sulla carta sembra una operazione vecchio stile tra Galliani-Preziosi. Tutto ciò lascia una speranza a Ballardini, quella che entro le otto di stasera si possa sbloccare anche il ritorno di Bertolacci.


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