Il Genoa ai nastri di partenza dopo il calciomercato è stato giudicato bene. Nonostante i soli dieci superstiti della scorsa stagione, è sparita in tutte le analisi sui rossoblu la parola “rivoluzione”.
La rivoluzione e il cambio di tanti calciatori è stata una distruzione della squadra dello scorso anno ma non del lavoro del tecnico. Il Genoa e Ballardini hanno dovuto spogliarsi nudi non perché c’era un piccolo buco nella divisa rossoblu, visto il campionato dello scorso anno, ma perché vittima della quasi conferma della squadra che si salvo all’ultima giornata nel campionato 2016/2017.
Nel campionato che il Genoa ancora non ha iniziato, dopo aver seguito tutti gli allenamenti tra i monti e le partite, ci sono certezze, dubbi e qualcuno da svezzare.
La prima certezza sarà la difesa a tre. Biraschi, Spolli e Zukanovic hanno rovesciato il giudizio di chi li vedeva perforabili lo scorso settembre e ciò grazie a Ballardini che li
A centrocampo si giocherà a quattro o a cinque: l’unico dubbio ad oggi è la tenuta di Sandro. Il centrocampista ex Benevento ha saltato tutto il precampionato e non ha giocato nemmeno un minuto di allenamento con i compagni. Per struttura, il Vecchio Balordo in tutte le amichevoli disputate è sembrato essere subordinato al brasiliano arrivato da Benevento. Giocatore con peculiarità e proprietà da playmaker uniche nella rosa rossoblu a quarti, ricopre un ruolo di difficile interpretazione da parte degli altri centrocampisti con altre specialità.
Hilijemark è l’unico superstite nel cuore nel gioco e difficilmente sarà accantonato da Ballardini come il da qualche tifoso bistrattato Lazovic, pronto invece a giocare in più ruoli. Altro titolare quasi inamovibile Romulo. I nuovi arrivati Mazzitelli e Rolon, quando chiamati in causa, dovranno mettere in campo forza fisica; Omeonga dovrà essere bravo a
Nel Genoa 2018/2019 non dovranno esserci numeri di moduli, ma solo la consapevolezza che se giochi nelle metà campo avversarie e coi tuoi attaccanti – come si è visto contro il Lecce – vicino o dentro le aree di rigore avversarie, i gol arriveranno. Lontani dalla porta come lo scorso anno Piatek, Lapadula e Favilli faranno fatica.
Se rimarrà Lapadula, la responsabilità di non essere l’unico a dover fare sempre gol potrebbe essere premiata dalla voglia e la grinta messa in campo in ogni gara in cui questa caparbietà non si è tramutata in rete.
Non mi sono dimenticato dei portieri. Marchetti tranquillo può rifarsi dal lungo letargo. Radu ha confermato di essere in grado di poter giocare bene anche non solo tra i pali. Vodisek con Scarpi crescerà, mentre Russo è pronto a percorrere strade con una testa
Tutto ciò si ottiene non con i numeri dei moduli ma attraverso un dinamismo organizzato. Per renderlo imprevedibile, quelli davanti dovranno muoversi per offrire più soluzioni di gioco anche se nessuno di loro sarà sicuro che il pallone arrivi o meno.
Ballardini e il suo staff hanno lavorato una estate intera senza riflettori e titoloni semplificando in modo logico lo svolgimento dei movimenti che si sono visti nelle gare amichevoli. A tutte le tematiche del calcio, poi, bisogna aggiungere il “Signorculo” che non può dimenticarsi, come avvenuto nelle precedenti stagioni, del Vecchio Balordo.
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