Vittorie a porta inviolata e voglia di stupire da parte di molti centravanti del nuovo campionato di Serie A. Si parla di due statistiche che procedono di pari passo perché l’una in più di un’occasione pregiudica l’altra. L’anno scorso, di questi tempi, il Genoa stava recuperando Lapadula infortunato e molte squadre, come il Napoli, non erano al corrente che di lì a poco avrebbero perduto il centravanti di riferimento. Ad esempio quel Milik che alla prima giornata aveva siglato subito una bellissima rete al “Bentegodi” contro l’Hellas Verona e che dopo qualche giornata si sarebbe infortunato a Ferrara, contro la Spal.
In chiaro scuro, di lì a poco, sarebbe finito il campionato di molti attaccanti attesi per tutta l’estate. Milik su tutti, come già detto, ma anche Borriello con la Spal, Ciciretti col Benevento, Pazzini con l’Hellas Verona, Belotti col Torino stoppato per ben due volte dagli infortuni al ginocchio. A quel punto la Serie A è stata preda facile di Ciro Immobile e Mauro Icardi, ue che quest’annata la hanno cominciata in maniere profondamente diverse. Il primo con un grande gol in smarcamento col tacco, il secondo latitando per tutta la durata della trasferta di Reggio Emilia.
Alla prima giornata del campionato scorso andavano in gol ben 16 giocatori adoperati nei reparti offensivi. Giocatori che contribuivano ad un totale di reti segnate che ammontava a ventidue. Quest’anno (e con due partite in meno per la tragedia del ponte Morandi, ndr), le reti sono state già ventuno ed è presumibile che si registrerà fin da subito un incremento nel numero dei gol. Qualche attaccante si è ripetuto al primo turno, come Milik ed Inglese, e qualcuno si è inserito subito con prepotenza, come Berardi, Dzeko o Bernardeschi o il non certo sconosciuto Insigne. Se sarà l’anno degli attaccanti, dei centravanti, magari del suggestivo tandem tutto polacco Piatek–Kownacki–Milik pronto a dare man forte in nazionale al fresco 30enne Lewandowski, ce lo diranno le prossime giornate. Qualcuno però ha già voluto mettere in chiaro che c’è e proverà a competere sino alla fine della stagione per la vetta della classifica marcatori.
Evidente che, per quanto i numeri siano pochi e relativi dopo soli 90′ di campionato, per andare in gol bisogna perforare prima le difese, poi i portieri avendo quindi la meglio sulla fase difensiva delle singole avversarie. Si ricordi che, fermandosi ai dati del passato campionato, il numero di reti si è notevolmente abbassato: dal record della stagione 2016/17 (1123) alle 1017 marcature dell’anno scorso. Quasi cento gol in meno e un incremento sostanziale delle partite a reti inviolate. Vedremo la nuova Serie quale trend seguirà.
E si arriva qui, nella quiete apparente dei numeri, al dato sulle clean sheet, che letteralmente significano “pagine pulite”. In altre parole, partite concluse senza subire gol. Come propone un’accurata analisi di FootStats, da nove stagioni la squadra che mette le mani sullo scudetto è anche quella che ottiene il maggior numero di clean sheet stagionali. Una striscia cominciata nel 2009/2010 con le 17 partite dell’Inter a saracinesca abbassata e arrivata nel 2017/2018 alle 22 della Juventus.
Ampliando la nostra analisi a tutte quelle stagioni con la vittoria da tre punti, dal 1994/1995 in poi, scopriamo che la combinazione “vincente scudetto = squadra con più clean scheet” s’è verificata in 14 circostanze (il 63,6%) su 22. Ad aggiornare i dati, fra le venti squadre di Serie A è la Fiorentina quella che per prima potrebbe tagliare un importante traguardo su questo fronte: con 897 clean sheet totalizzati in 2.686 gare disputate, potrebbe arrivare a quota 900 in occasione del match casalingo contro l’Udinese alla terza giornata. Il Genoa con 496 match a porta inviolata su 1.744 impegni disputati potrebbe fare presto 500, specialmente se si considera che mister Ballardini è quinto nella classifica all time delle partite a reti inviolate del Grifone. Attenzione anche al Torino, con 795 clean sheet su 2.458, che avrebbe la possibilità di raggiungere vetta 800.
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