Parole di grande intelligenza e solidarietà quelle che il tecnico empolese Aurelio Andreazzoli affida in conferenza stampa alla presentazione della sfida del “Ferraris” contro il Genoa, specialmente quando il tema è relativo al ricordo che lo stadio tributerà alle vittime del Ponte Morandi. Di seguito i principali concetti della conferenza stampa.

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La partita di domani potrà essere analizzata soltanto per gli aspetti tecnici e tattici o potranno esserci anche fattori esterni? Non potrà che essere così. Chiaramente. Quando comincerà sarà una partita con aspetti tecnici e tattici, come tutte le altre. L’ambiente che troveremo però ci riporterà ancora alla sofferenza avuta. E dirò la verità: mi farà piacere essere essere là con loro. Coi tifosi e con la città di Genova. A soffrire. La vicinanza è sempre una sensazione in più: una sensazione in più che mi fa piacere rivivere. Mi peserà, come quando ho ricevuto la notizia, ma mi farà piacere stare con loro. Sarà un bell’ambiente: tutti insieme per lo stesso obiettivo”.

“Che Genoa mi aspetto? Sono un squadra consolidata, dimostratasi sempre ostica con qualsiasi allenatore la conducesse. Ho avuto modo di partecipare alle gare sia dal campo sia fuori. L’ambiente di Marassi è fantastico: trascina i calciatori, trascina la squadra. E, devo dire, trascina anche le avversarie. La vittoria col Cagliari ci ha fatto stare meglio rispetto alla settimana passata: vincere ti dà certezze in più. Sul piano del lavoro fatto non è cambiato però nulla, come accaduto in precedenza quando pur vincendo non è mai calata l’attenzione. Abbiamo fatto una settimana normale“.

Genoa imprevedibile davanti? L’imprevedibilità degli attacchi è l’arma vincente di tutte le squadre. Se un attacco è prevedibile, favorisce gli equilibri difensivi. Loro hanno possibilità di scegliere. Sento che hanno anche qualche dubbio ma hanno giocatori di assoluto valore sui quali basarsi: sarà una partita difficile, senza un aspetto particolare che ti dà difficoltà ma che ne ha invece molti“.

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