Nel silenzio assordante del “Ferraris”, che si stringerà attorno alle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi, riparte la stagione del Genoa in campionato, dodicesima consecutiva. Lo stadio ha risposto presente, incuriosito dal voler vedere da vicino il nuovo Genoa di mister Ballardini, oggi alla sua 76° panchina rossoblu. Molte le tematiche che circondano la gara: dall’imbattibilità dell’Empoli che dura da tutto il 2018 sino alla sfida in panchina fra due uomini che amano il gioco del pallone, quali Ballardini e Andreazzoli.

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NOTIZIARIO

Temperatura decisamente gradevole (26°C) allo stadio Luigi Ferraris, dove Genoa ed Empoli si apprestano a scendere in campo per il riscaldamento pre-gara. Striscioni capovolti o oscurati in gran parte dello stadio, dove spicca una scritta su sfondo bianco: “Alluvione, Torre Piloti, Ponte Morandi: basta funerali”. Alle 20.05 la Gradinata Nord espone uno striscione per le vittime di Genova: “Nel silenzio per te, ferita 43 volte al cuore, rialzati Superba e torna al tuo splendore”

I giocatori rossoblù, accolti da un lungo applauso, vanno ad esercitarsi sotto la Gradinata Nord. Da segnalare l’esclusione di Andrea Favilli, nemmeno in panchina per la sfida ormai imminente e pertanto presente in tribuna insieme alla fidanzata. Queste dunque le formazioni in campo:

GENOA (3-4-1-2): Marchetti; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Lazovic, Hiljemark, Romulo, Criscito; Pandev; Kouamè, Piatek. Allenatore: Davide Ballardini;

EMPOLI (4-3-1-2): Terracciano; Di Lorenzo, Rasmussen, Silvestre, Antonelli; Acquah, Capezzi, Krunic; Zajc; Caputo, La Gumina. Allenatore: Aurelio Andreazzoli.

Gli idranti iniziano a bagnare il campo a 10 minuti dall’inizio della gara, gli spalti continuano a riempirsi così come la tribuna d’onore: presente la famiglia di capitan Criscito, Romero, Favilli, l’ex CT dell’Italia Under-21 Alberico Evani.


PRIMO TEMPO

Squadre in campo in un religioso silenzio, interrotto dall’inno della Serie A. Quasi in contemporanea fa il suo ingresso al Ferraris anche il presidente del Genoa Enrico Preziosi, insieme al centrocampista recuperando Sandro Raniere. Un lunghissimo minuto di raccoglimento, seguito da un fragoroso applauso, è uno dei tanti momenti in ricordo di Genova. La partita comincia alle 20.32.

Il Genoa prova a rendersi pericoloso con Kouamé, subito immolatosi verso la porta: pallone allontanato da Terracciano con i piedi. Poco dopo calcio di punizione per l’Empoli, il primo della gara, calciato da Zajc e allontanato dalla difesa rossoblù. La prima discesa del Genoa parte dalla fascia destra e porta il nome di Darko Lazovic, abile a liberarsi del marcatore ma successivamente chiuso dall’ex Sampdoria Silvestre. Acquah ci prova dalla distanza, un corner di Zajc non viene impattato a dovere dalla testa di Di Lorenzo e la gara prosegue su ritmi particolarmente vivaci.

GOL! – Al 6′ il Genoa passa con Krzysztof Piatek: il bomber polacco riceve a dovere un cross di Criscito in piena area di rigore, addomesticandolo e chiudendo rasoterra alla sinistra di Terracciano, Come in amichevole ed in coppa, così anche in campionato: il nuovo attaccante del Genoa è davvero spietato.

Il Genoa può beneficiare di un calcio di punizione al minuto 8°: il cross di Romulo sul secondo palo è insidioso ma viene respinto da Di Lorenzo. A seguire un tentativo di Lazovic, deviato dalla difesa dell’Empoli, che prova a ripartire ma viene fermato su limite dell’area di rigore con un intervento decisivo di Hiljemark su La Gumina. Passano pochi secondi e Zajc ha sui piedi la palla del possibile pareggio, grazie ad un calcio di punizione dalla destra che colpisce in pieno l’incrocio dei pali alla sinistra di Marchetti. Il tentativo di ribattuta da parte di Capezzi si spegne alto sopra la traversa. Brivido per il Grifone.

La battaglia a centrocampo è particolarmente agguerrita, con Darko Lazovic fra i più presenti per il Genoa sia in fase di ripiegamento che nei tentativi di imbeccata per i compagni: il serbo è prima bravo ad arginare un potenziale contropiede toscano, con il pallone diretto a Caputo, poi tenta l’imbucata ma viene bloccato da Rasmussen. Al 17′ è ancora la difesa dell’Empoli a sventare una possibile palla gol per la squadra di Ballardini, che raddoppia qualche secondo dopo: palla sensazionale di Criscito, che con un rasoterra lungolinea imbecca Kouamé, abile a chiudere sul palo lontano con un altro colpo radente. Genoa cinico e spietato, è 2-0.

ANCORA ALL’EMPOLI – L’attaccante ivoriano ferisce ancora una volta i toscani, contro cui aveva già segnato in Serie B in una sfida terminata sul punteggio di 1-1 il 24 febbraio scorso. Il Genoa, con la rete di Kouamé, sigla un record: per la prima volta il Grifone ha segnato più di una rete all’Empoli , rivale particolarmente arcigno, in tutti i suoi precedenti in Serie A allo stadio Luigi Ferraris. In cadetteria ricordiamo invece un Genoa-Empoli 3-2 con reti di Milito, Tedesco, Zanini e Vannucchi. Altri tempi.

Al 21′ Criscito prova a chiudere la partita con un calcio di punizione da posizione centrale, affiancato da un ispirato Romulo sul punto di battuta. Il tiro ad effetto è poco potente e va a sbattere sulla barriera.

Prima parata di Federico Marchetti al minuto 24, quando ancora una volta è Acquah a provare il colpo a sorpresa senza trovare l’angolo giusto. L’ex saracinesca della Lazio blocca in presa bassa un tiro centrale. La squadra di Andreazzoli, che aveva messo a sedere il Cagliari con ripartenze ben orchestrate nella prima uscita stagionale, fatica ad arrivare con successo sulla linea di fondo, complice una difesa rossoblù in totale controllo e in fiducia. Mentre ci avviciniamo alla mezz’ora del primo tempo, Spolli prima allontana di testa e qualche minuto dopo rischia di perdere il possesso del pallone – da ultimo uomo – sotto la pressione di La Gumina. Grande rischio, ma il Genoa ne esce intatto.

Alla mezz’ora è ancora la truppa di Ballardini a farsi avanti: Romulo è inarrestabile, combina di prima intenzione con Hiljemark e Pandev in un fazzoletto prima di avvicinarsi al limite dell’area di rigore e cercare Piatek sul secondo palo. La difesa dell’Empoli chiude in corner, deviato a dovere dai centrali difensivi. Applausi a scena aperta per il centrocampista brasiliano naturalizzato italiano, autore dell’ennesima discesa furibonda. I toscani non demordono e si avvicinano pericolosamente alla porta del Genoa, difesa in maniera provvidenziale da Davide Biraschi.

E’ il 32′ quando Goran Pandev, colpito duramente al ginocchio sinistro da Zajc, viene accompagnato a bordo campo per ricevere le cure necessarie. Sul calcio di punizione, calciato da Romulo sul secondo palo, interviene con i pugni Terracciano: la respinta carambola nei pressi di Nicolas Spolli, che prova a segnare la prima rete con il Genoa ma vede il suo pallonetto spegnersi di poco a lato. Ancora Pandev, un altro fallo conquistato con esperienza e ancora Romulo Caldeira alla battuta. Hiljemark e Biraschi rimangono a protezione dell’area di rigore rossoblù, ma il tentativo di trovare una combinazione, ancora con un lancio sul secondo palo, viene sventato dalla difesa dell’Empoli.

Palla gol clamorosa per l’Empoli al 37′, occasione poi resa vana dalla segnalazione di fuorigioco da parte dell’assistente di Marinelli. Ricapitoliamo: i toscani riescono a portarsi a pochi passi dalla linea di fondo di rigore rossoblù, Antonelli imbecca La Gumina a centro area e Marchetti salva sulla linea una smorzata troppo centrale. Cade Biraschi, si alza la bandierina: nulla di fatto, solo un grande spavento. Hiljemark viene poi colpito al naso in maniera fortuita, il Genoa si difende con 9 uomini, sfruttando il fisico prestante di Christian Kouamé.

Pelle d’oca allo scoccare del 43′, quando i nomi delle vittime di Ponte Morandi vengono accompagnati da un applauso sentito di tutto lo stadio. Il grido “Genova” rompe un lunghissimo silenzio durato quasi tutta la prima frazione di gara, come da programma ed in rispetto del dolore. L’Empoli sfiora ancora il pareggio, ma ancora una volta l’azione era stata stoppata per fuorigioco. Ammonito El Flaco Spolli. Nell’azione successiva Piatek prova un colpo di potenza, di destro e da destra, trovando solamente le reti che separano il campo dalle gradinate. I cori dello stadio sono assordanti e fanno da spartiacque prima del duplice fischio, che mette fine ad un primo tempo frizzante e a forti tinte rossoblù.

SECONDO TEMPO – Le squadre tornano sul terreno di gioco senza aver effettuato cambi. L’Empoli riparte dal 4 3 1 2 mentre il Genoa è subito costretto ad alzare una muraglia per sventare un calcio di punizione velenoso di Zajc, il cui traversone è allontanato da Spolli.

Subito un corner per i toscani: Marchetti prova a smanacciare ma non trattiene, ma per fortuna del Genoa la lunga fase insistita degli ospiti viene resa vana da due deviazioni provvidenziali di Zukanovic, che prima svirgola a lato e poco dopo blocca un tiro di La Gumina. Lo stesso attaccante numero 20 è poi protagonista di una situazione controversa con il capitano del Genoa Criscito, che lamenta un colpo basso ma si rialza pochi istanti dopo. Si gioca per vie centrali, con Pandev e Zajc fra i più attivi sulla trequarti. Sarà proprio il fantasista dell’Empoli, dopo un paio di tentativi respinti dalla retroguardia rossoblù, a cercare e trovare il secondo palo. Il numero 6 trova però anche la mano di Federico Marchetti, che accompagna il pallone sul montante destro e fa indiavolare i giocatori avversari. Ora il Grifone soffre, Zukanovic è deciso in chiusura al minuto 8′ e Criscito viene ammonito per una trattenuta sull’onnipresente Zajc, vero funambolo dei toscani.

Il Genoa qualche minuto prima aveva provato a sfondare il muro empolese, ci era quasi riuscito sull’asse Pandev-Hiljemark-Kouamé senza arrivare in porta per un mancato aggancio proprio dell’attaccante esterno ivoriano. Al minuto 8 Ballardini corre ai ripari rilevando uno stremato Goran Pandev per Luca Mazziteli, chiamato a disporsi come terzo di centrocampo. Ad agire in fase offensiva restano Kouamé e Piatek, quest’ultimo autore di un tiro dalla lunga distanza e dalla potenza particolarmente flebile. Ed ecco il contrario: l’attaccante polacco, involatosi verso l’area di rigore difesa da Silvestre e Rasmussen, spara un missile che si spegna alto sopra la traversa. Due tentativi coraggiosi, cui fa seguito la terza ammonito della partita: dopo Spolli e Criscito, ora è Zukanovic a finire sulla lista dei cattivi.

L’Empoli fallisce una palla-gol nitida al quarto d’ora, quando La Gumina manda al bar un difensore del Genoa prima di servire in mezzo Caputo. Il numero 11 non trova il pallone, che non arriva nemmeno a Zajc bensì all’accorrente Romulo. Grifone in grande sofferenza, per il momento la porta resta immacolata. Continuano gli spioventi e i tentativi ravvicinati, respinti o deviati dalla retroguardia.

Doppio cambio al 26′: fuori Lazovic e dentro Gunter per il Genoa, mentre l’Empoli toglie Acquah ed inserisce Bennacer. Fuori anche La Gumina e dentro l’attaccante classe 1997 Samuel Mraz.

Palla gol importante per il Genoa al 34′, quando Hiljemark scocca un pallone dalla sinistra trovando la testa di Kouamé. Il tentativo è diretto sul secondo palo, ma viene allontanato dalla difesa avversaria. Deviazione con la specialità della casa, ovvero il colpo di testa, anche per il subentrato Koray Gunter, che pochi istanti dopo nega all’Empoli una potenziale occasione. Fuori al 36′ il sopracitato Oscar Hiljemark, dentro Daniel Bessa. Al 39′ è invece la stellina leva 2000 Hamed Traore a prendere il posto dell’ampiamente nominato Miha Zajc. Sugli sviluppi del cambio si accende una piccola mischia, che porta all’ammonizione di Silvestre. riparte il gioco e Piatek conquista un calcio di punizione, steso in posizione centrale ed allettante. Bessa ci prova dai 20 metri e trova la deviazione in corner da parte della folta barriera in maglia bianca. Con la maglia rossoblù svetta invece ancora una volta Gunter, che dimostra personalità nell’uscire dall’area con il pallone tra i piedi.

GENOA 2-1 EMPOLI – L’extra-time si apre con un fallo di Rade Krunic, ammonito, proprio su Gunter. Il Genoa amministra, Marchetti salva in tuffo ma l’Empoli trova il gol della speranza con Mraz su assist a spiovere scoccato da Di Lorenzo. Sospetto di fuorigioco, arbitro e VAR lasciano correre. Criscito conquista un prezioso calcio di punizione, finisce il tempo a disposizione e questo significa che la squadra di Andreazzoli torna a perdere una partita di campionato dopo 9 mesi. Era l’11 di novembre e si giocava sul campo di Vercelli.

Il Grifone inizia in grande stile, soffre nella ripresa ma porta a casa la prima vittoria stagionale alla prima occasione utile. Di fronte al proprio pubblico, unito e da brividi per sostenere ancora una volta Genova.

A BREVE LE PAROLE DEI PROTAGONISTI DALLA SALA STAMPA DEL FERRARIS