Gianni Mura, giornalista e scrittore che ha dedicato un’intera vita al calcio e che oggi lavora per “La Repubblica”, ma che è stato anche firma de “La Gazzetta dello Sport” distinguendosi per passione e bravura retorica, ci ha brevemente detto la sua sull’incipit di questo campionato di Serie A. Ecco il suo commento.
Guardando la classifica e il campo, ci sono già novità in queste prime due giornate di campionato?
Novità assolute non direi, anche se un certo effetto lo fanno la Spal a sei punti e l’Inter ad uno. Sotto il profilo del gioco, la novità più interessante è l’Atalanta che riesce a fare la partita che ha fatto all’Olimpico giocando con tre titolari dall’inizio. Una prova di forza da parte di Gasperini veramente forte.
Se là davanti si rinnoverà il duello scudetto fra Napoli e Juventus? Credo che la Roma risalirà e si potrà reinserire: intanto è già più avanti di Milan e Inter. Fra Napoli e Juventus c’è una piccola differenza d’intensità: con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, si pensava che la Juventus avrebbe ammazzato il campionato subito e dominato le partite. Invece si è capito fin dall’apertura che così non era: certamente quella bianconera era una squadra forte e si è ulteriormente rinforzata.
Il Napoli, dal canto suo, è abbastanza sorprendente perché è passato da un modulo di gioco ad uno completamente opposto con Ancelotti, che è senza dubbio uno dei più preparati, pazienti e saggi dei nostri allenatori. Ha badato a non stravolgere niente. Con lui il Napoli naturalmente non gioca come con Sarri e fino adesso gli è andata bene. Una brutta partenza contro due squadre forti, ma comunque sei punti in cascina.
La grande delusione è l’Inter, ma questo succede spesso. Inutile che Spalletti si arrabbi con chi ha dato loro il titolo di “anti-Juve”: era il minimo che si potesse fare dopo la campagna acquisti fatta. Invece l’Inter del secondo tempo contro il Torino era più che altro l’anti-Inter, una squadra che si smarrisce dopo un buon primo tempo. Non si capisce cosa le manchi: quando si è avanti 2-0 in casa non ci si può fare recuperare in quel modo, rischiando di perdere.
Che campionato potrebbe fare la Fiorentina, che ha riconfermato i giovani dell’anno passato innestandovi sopra i nuovi arrivi?
Io l’ho messa fra le outsider: potrebbe fare un campionato a livello Europa League, forse qualcosa in più. I giovani sono bravi, forti e corrono: in genere, manca loro un po’ d’esperienza. Senza dubbio è un bell’esperimento quello che stanno intraprendendo a Firenze di puntare su una squadra molto giovane. Detto questo, non mi illuderei troppo per il 6-1 al Chievo. Quella gialloblu è una squadra che, oltre ad essere la più vecchia, deve ancora sapere se sconterà una penalizzazione per le plusvalenze. Dopo tanti anni, mi sembra una formazione mestamente destinata alla retrocessione. Troppo debole.
Dieci anni che questo campionato non cominciava con 19 allenatori su 20 italiani. Cosa potrebbe significare questo dato, magari guardando anche un po’ oltre queste prime due giornate?
Sicuramente come mentalità di gioco, questo è un campionato più italiano che straniero. L’unico straniero, peraltro, non sta facendo neanche così male ad Udine (Velasquez, ndr). Secondo me è una questione di mercato: molte squadre hanno capito che l’allenatore straniero molto bravo costa tantissimo, mentre con una cifra assai minore può permetterti un De Zerbi oppure un Pioli. Si parla di un dato interessante, che non vuol però dire che si sta tornando ad un calcio all’italiana basato su “catenaccio e contropiede”.
Che campionato potrebbero fare Genoa e Sampdoria?
Un campionato molto tranquillo, con qualche soddisfazione. Il Genoa mi sembra più in palla, e non solo perché ha vinto ma perché ha messo in vetrina questo giovane polacco (Piatek, ndr). Il Genoa trova sempre qualcuno di buono in attacco, anche se magari prima semi sconosciuto. Credo che il Genoa potrà risentire un pochino della partenza di Laxalt, ma non quanto la Sampdoria della cessione di Torreira. Intorno a lui ruotava tutto il gioco della formazione blucerchiata: lì credo debba lavorare Giampaolo, che essendo un bravo allenatore saprà cosa deve fare. Mi sembrano ad ogni modo due squadre che non soffriranno più di tanto.
DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI GIANNI MURA (REPUBBLICA)