Calcio allo sfascio non totale, ma quasi. La Serie A è ancora sull’onda di Ronaldo va avanti ed è alle prese con Dazn. Risolverà tutto Sky anche senza il decoder Q black con il 4K HDR?
La Serie B ha sfiorato lo sfascio totale partendo con un campionato a 19 squadre. Il sette settembre prossimo sono pronti a ritornare a 22 se gli organi di giustizia sportiva accetteranno i ricorsi delle altre squadre rimaste fuori dai ripescaggi. Altra tombola da risolvere da parte di Malagò e il CONI, il cui Collegio di Garanzia non può sbagliare la sentenza motivandola in modo tale che non ci siano ricorsi in altre sedi della magistratura italiana. Altra figura barbina dell’associazione calciatori e del Presidente Tommasi, convinto da Lotito – per non perdere l’autobus alle prossime elezioni della FIGC – a rinunciare, dopo averli progettati, a scioperi che sarebbero stati giusti, visti i tanti calciatori rimasti a spasso.
Mauro Balata, il Presidente della Lega di B, ha forzato la mano e ha ridotto il campionato a 19 squadre, accontentando i club che incasseranno da Dazn (anche se i tifosi faranno fatica a vederlo!) 700mila euro di maggiori contributi. Fabbricini, il commissario della FIGC, ha concesso in extremis l’autorizzazione alla serie B ridotta. Operazione sotto la lente delle squadre che hanno fatto ricorso perché per ristrutturare i campionati servirebbe l’autorizzazione di un consiglio federale che però non c’è dal gennaio scorso.
Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, continua a minacciare come portavoce dei club esclusi dalla B: “o ci ripescano o blocchiamo i conti della FIGC“. E in Serie C quando inizierà il campionato? Ancora non si è capito. La matassa per il Presidente della Lega di Serie C, Gravina, è sempre più complicata. Scegliere le 22 società è compito gravoso del Collegio di garanzia perché servono certezze per un campionato e un sistema credibili che non si affossino o perdano concorrenti durante la stagione.
Partirà a settembre inoltrato la serie C? Oltre ai ricorsi programmati e pendenti, ci sono diverse società in difficoltà economiche: tutto questo ha impedito di indicare il numero preciso delle partecipanti e la loro suddivisione nei tre tradizionali gironi.
Di fronte a quanto scritto, è ridotto veramente male il calcio italiano. L’uscita dal Mondiale dopo questa estate è stata solo una caramella amara in confronto ad un campionato che ha cambiato il format a dieci giorni dall’inizio e almeno sei club pronti a ricorrere alla giustizia ordinaria. Calcio nelle mani di avvocati e carte bollate, con Leghe e Figc spaccate. Se a tutto questo si aggiunge che il Chievo gioca in Serie A e aspetta la sentenza sulle plusvalenze e un altro club di Serie A, appeso ad una sentenza per sms, è stato perdonato, la foto del primo sport nazionale non è più in bianco e nero ma decisamente sfuocata, senza che nessuno riesca a porci, nel senso di rimedio e non di maiali. In questo caos non si può tralasciare la Coppa Italia, quasi semi clandestina nei primi turni: la Rai che ne ha i diritti ha fatto vedere poco.
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