Giornata solo all’apparenza tranquilla in chiave tecnologia applicata al calcio: rimangono grossi dubbi in almeno quattro incontri, dove tra mancate espulsioni e infrazioni non rilevate – né a velocità di gioco, né al VAR – non sono mancate le polemiche. Evidente poi, come sottolineato più volte dalla nostra redazione, come il peso specifico del VAR sia spesso inferiore a quello degli arbitri in campo.
PARMA-JUVENTUS – Gli episodi da VAR partono con la partita del “Tardini”, dove sembrano corrette le scelte di ammonire Bernardeschi per simulazione e non concedere rigore per quelle che sono alcune leggere spinte in area di rigore, l’una nell’area crociata, l’altra nell’area bianconera. Il vero dubbio lo solleva la mancata espulsione di Pjanic per fallo a gamba tesa su Di Gaudio al minuto 13′. Doveri è perfettamente in linea e in posizione per dare la sua valutazione. Il centrocampista bosniaco viene ammonito ma il VAR Fabbri potrebbe intervenire per “chiaro ed evidente errore”. Rimane più di qualche dubbio sulla mancata opportunità da parte della tecnologia di correggere una valutazione troppo leggera da parte del direttore di gara. Preservata la verità del campo, ma episodio che poteva cambiare la gara.
MILAN-ROMA – Doppio intervento insindacabile del VAR a “San Siro” per dirimere due situazioni che avevano portato al gol, prima di Higuain e poi di Nzonzi. Al 60’ viene rivisto al VAR (Mazzoleni) per presunto fuorigioco il gol di Higuain. Fuorigioco difficile da rilevare a velocità di gioco, gol annullato e nessuna protesta rossonera. Roma che gode del secondo gol millimetrico annullato a suo favore in questa stagione dopo quanto accaduto all’esordio contro il Torino. Al 78’ chiesto un altro intervento VAR, questa volta su gol della Roma con Nzonzi che addomestica il pallone toccandolo col braccio sinistro. C’è il richiamo del VAR, Guida va a rivedere la dinamica sullo schermo e annulla la marcatura.
SASSUOLO-GENOA – Al “Mapei Stadium” c’è un chiaro ed evidente errore ed è quello che porta Rocchi a non intervenire sul tocco di braccio sinistro di Ferrari al minuto 57′ su tiro da fuori area di Kouamè. Sarà il VAR Piccinini ad allertare Rocchi, che nel bel mezzo di un’azione interrompe il gioco per andare a consultare il mini schermo a bordo campo. Il tocco di Ferrari, pur nella non nitidezza delle immagini, c’è e il calciatore colpisce il pallone mentre cerca di concedere la schiena al pallone diretto verso la porta. Prima del tocco è la schiena a sfiorare la sfera, che poi termina il suo corso sul braccio. Rocchi era in posizione, tuttavia è probabile che il movimento del corpo del numero 31 neroverde ne impedisca la corretta visione. Rocchi deciderà di mantenere la decisione presa, per quanto i dubbi rimangano sull’interpretazione dell’episodio. Il risultato in quel momento era ancora fermo sul 4-1.
FIORENTINA-UDINESE – Polemiche a posteriori anche al “Franchi” di Firenze, dove anzitutto manca l’espulsione di Pezzella che all’87esimo interrompe una possibile occasione da rete per l’Udinese agganciando il pallone col braccio sinistro e impendendone l’intercetto da parte di Teodorczyk. L’arbitro sardo Giua, esordiente l’anno scorso in Bologna-Genoa, è distante dall’azione, valuta per la sola concessione della punizione e non viene neppure richiamato dal VAR (Banti di Livorno). Era un chiaro ed evidente errore. Ma non finisce qui perché c’è anche un’espressione blasfema ripresa dalle telecamere Sky Sport ad inchiodare Benassi, autore del gol viola. L’espressione è chiara e, su sponda friulana, sono arrivate quest’oggi grandi polemiche perché è già trapelata la notizia da fonti fiorentine che non verranno presi provvedimenti per insufficienza di frame televisivi che permettano l’analisi dell’episodio. Mandragora la scorsa settimana era stato squalificato per un turno per le medesime motivazioni: turno scontato proprio nella trasferta di Firenze. Da Udine si grida al “due pesi, due misure“.