Mancini denunciò e non mormorò dentro le stanze di Coverciano: “passa lo straniero“. Con tutte le ragioni possibili perché il calcio italiano potrebbe andare a “Chi li ha visti“.
Perin, Emerson, Rugani, Caldara, Zappacosta, Zaniolo sono a zero minuti giocati. Pellegrini 46′, Gagliardini 90′, Cristante 95′, Zaza 19′, Balotelli 76′ Squalificato. La nazionale degli invisibili.
Di quelli che giocheranno stasera solo Jorginho ha giocato più di 300 minuti in Premier. Mancini con le convocazioni di Pellegri e Zaniolo ha mandato un messaggio chiaro alla FIGC. I risultati immediati possono arrivare per altre strade e non attraverso l’esperienza – non solo internazionale ma anche nazionale – dei nostrani calciatori.
Tutti i propositi post-Svezia di quasi un anno fa dove sono finiti da parte della FIGC e dei media sportivi e politici nazionali? Uno su tutti, quello di far giocare in ogni gara del campionato ad almeno quattro italiani e non solo nelle squadre della fascia sinistra della classifica.
Gli stranieri che hanno giocato le prime tre giornate di campionato sono più del 60 per cento, 113 italiani su 320. Se si fa la conta tra le presunte 6/7 sorelle che si dovrebbero giocare l’Europa la denuncia di Mancini, passate le due gare in programma per la Nations League, non dovrebbe fare la fine italica del “passata la festa gabbato lu Santu”. Occorrono riforme altro che elezioni FIGC con i soliti tromboni sfiatati! Malagò e CONI sveglia: il calcio in Italia resta sempre il primo sport!
La tirata di orecchie di Mancini non è per i tecnici italiani, sempre alle prese con un solo obiettivo, ossia quello di fare risultato con tutte le civette colleghe non sul comò bensì sulle Tribune. Giovani bravi ce ne sono e visti tra gli Under 19, 20 e 21, pero non godono di fiducia come accade all’estero perché serve più coraggio o regole ferree per metterli in campo.
Mancini ha precisato di non voler entrare nel merito delle scelte ma la sua frase “trovo comunque che alcuni giocatori italiani che stanno in panchina siano migliori di certi stranieri che sono titolari…” non è piaciuta a qualche allenatore che ha subito armato qualche media compiacente che ha scritto o detto: “quanti erano gli italiani in campo quando allenava l’Inter?“
Il problema non lo devono risolvere Mancini e gli allenatori ma i dirigenti del CONI e la FIGC con una regola seria. I calciatori italiani bravi non mancano ma bisogna farli giocare! A buon intenditore poche parole: ascolti e risolva il problema, inutile versare lacrime di coccodrillo quanto l’ Italia perde.
Il dibattito è dunque aperto. Per Zanetti dell’Inter deve giocare chi ha più talento indipendentemente dalla nazionalità. Non poteva mancare nel dibattito Salvini: “contento che qualcuno di importante la pensi come me”, riferendosi al commissario tecnico, “precisando che occorre un numero limitato di stranieri in campo” ma non precisando il colore della pelle. CONI e FIGC, non fatevi sorpassare dalla politica.
Mancini, le tue esternazioni non dovranno essere un alibi per la gara di stasera. Ti arrostirebbero come fecero con il dottore Fulvio Bernardini, reo di aver convocato Antognoni e Rocca quasi alla stessa età di Pellegri e Zaniolo.
L’uscita dal Mondiale non ha insegnato nulla, perché in nove mesi non è stato partorito nulla. I club legittimamente faranno giocare sempre più stranieri se nessuno cambierà le regole e in nazionale giocheranno quelli che non giocano nel campionato italiano.