In via del Campo da ormai diversi anni c’uno spazio comunale dedicato a Fabrizio De André e denominato “ViadelCampo29Rosso”. Ieri pomeriggio, a stretto giro di posta, c’è stato un ritrovo di persone che volevano conoscere di Fabrizio De André i legami più intimi col Genoa, con la sua storia, giunta ieri a 125 anni. Dopo Piero Campodonico che ci ha raccontato la storia e la genesi dell’inno del Genoa, abbiamo intercettato anche Claudio Onofri, dal 1976 legatosi ai colori rossoblu e mai più lasciati, e Fabrizio Calzia, autore del libro “Faber è solo rossoblu”, in vendita in via del Campo così come nelle librerie del territorio cittadino e online. Ecco la loro intervista integrale.
LE PAROLE DI CLAUDIO ONOFRI – “Un terzo della mia vita dedicato al Genoa e quale posto migliore ci potrebbe essere di via del Campo per parlare di queste cose? Qui sono davvero a casa mia. La prima visita la feci nella discoteca di Gianni Tassio, che si trovava ad inizio di via del Campo, ed ero talmente appassionato di Faber che volevo conoscere i luoghi dove aveva giganteggiato, non soltanto come artista”.
“Chiaramente 42 anni di rossoblu sono un’altra grande emozione e un grande onore. Aver dato quello che ho potuto dare, in tanti e tanti ruoli, è un onore. Quando in giro qualcuno magari mi riconosce e dice “ma quello non è Onofri del Genoa?”, questa è la cosa che più mi colpisce. Perché non dice “Onofri quello che ha giocato a pallone”, ma quello del Genoa. Per me è sempre stata un’emozione quella di essere identificato con questi colori: ho giocato con Torino, Catania e altre squadre. Ma mi sento rossoblu al cento per cento”.
“Sei genoano e vuoi anche vincere? Bisogna continuare con questo detto e regalare qualcosa a Pippo lassù in cima. Che Pippo Spagnolo ci sia sicuramente con la testa, ma non fisicamente, a questo 125° anniversario, è una cosa che mi addolora. Era una persona che abbiamo conosciuto tutti: con lui su dieci argomenti, otto la pensavo diversamente. Ma è in quei momenti, quando vai oltre le idee diverse e rimani con quel tipo di rapporto, che si capisce che tra due persone ci si vuole bene e si è amici per davvero. Se ripenso poi alle trasferte dell’anno della Serie C, mi torna in mente quante volte gli dovetti dire di tirare già il finestrino perché era una sigaretta dopo l’altra”.
L’ANEDDOTO DI PIPPO SPAGNOLO – “Se posso, vorrei raccontare anche un aneddoto scherzoso. Una volta stavamo tornando indietro a Genova e vidi che eravamo quasi a secco di benzina. Meno male che dopo qualche chilometro girai a destra e tirai un sospiro di sollievo. Ma Pippo vide che il distributore era ERG e disse: “no, no, qua non la facciamo!”. “Ma come non la facciamo, Pippo! Qui restiamo per strada” gli risposi. “Vabè, per stavolta facciamola qua”. La facemmo, ma Pippo non stava affatto scherzando quando lo disse”.
LE PAROLE DI FABRIZIO CALZIA – “Il mio libro non è più una sorpresa, ma lo è stata per me. Questo libro nasce praticamente nel 1982 quando ho avuto la grande fortuna di passare un pomeriggio con Fabrizio, intervistandolo. Per due ore abbiamo parlato dei massimi sistemi, poi ci siamo stufati e abbiamo attaccato a parlare di Genoa. E non abbiamo più smesso. Questo libro restituisce un Fabrizio diverso, in pantofole, quello fra le mura di casa Genoa. Dove trovare e dove comprare questo libro? “Faber è solo rossoblu” si trova in primo luogo qui in via del Campo, presso ViadelCampo29Rosso, e se fosse finito si potrà ordinare anche in libreria. Ad ogni modo, sarò presente il 28-29-30 settembre al Book Pride a Palazzo Ducale, allo stand numero 42″.
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