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Poco da ricavare

Dalla partita di Alessandria poco da ricavare: i 7/11 del primo tempo e gli altri 4 subentrati nella ripresa difficilmente saranno visti in campo dal primo minuto prossimamente. Chance solo per Lisandro Lopez e Günter.

Ballardini in conferenza stampa non si è nascosto dicendo che la formazione e i moduli mandati in campo al “Moccagatta” rispecchiavano solo le attitudini dei calciatori schierati senza nessuno pregiudizio sui moduli schierati.

Foto TanoPress

Dall’alessandrino emerge che Günter è pronto: Ballardini infatti l’ha già schierato in campionato. Per la serie A, Lisandro Lopez bravo tecnicamente e nel posizionamento con lo stesso difetto dei difensori schierati fino ad oggi: la velocità. Rolon, l’altro atteso all’esame di sabato scorso, migliorato nel palleggio e nel controllo del pallone rispetto alle gare di questa estate, soprattutto nella corsa  con un buona condizione fisica. Deve fare progressi sia come mediano schierato nel primo tempo, sia come metodista per mezz’ora del secondo. Con il pallone o senza deve proporsi anche nella fase offensiva e non solo difendere in quella di non possesso. Per ottenere risultati, non dovrà limitarsi al passaggio al compagno più vicino e levarsi dallo spazio luce degli avversari per ricevere il pallone.

Positivi finalmente 90’ minuti di Medeiros con il piede sinistro sempre caldo sui calci di punizione diretti, pedina come Kouamè da sfruttare nei secondi tempi considerato che dopo i titoli super sui singoli calciatori la richiesta principale all’interno del pezzo è quella dei tre centrocampisti di ruolo. Perciò la reale novità in vista del Bologna è che Ballardini potrebbe schierarsi con un attaccante di meno e una mezzala di più.

Il candidato numero uno potrebbe essere Bessa da aggiungersi agli altri due centrocampisti di peso e quantità. L’attaccante pronto in panchina è Kouame, mentre Favilli è ancora ai box per fastidi muscolari. Lapadula solita gran sfortuna e gran lavoro anche ad Alessandria: il gol se lo meriterebbe e sarebbe l’unica medicina che potrebbe fargli porre fine questo trend negativo. Ha detto Ballardini in conferenza stampa ad Alessandria: “prima o dopo salterà fuori. Per gli attaccanti da un giorno all’altro può cambiare tutto”.

Ballardini è contento che Sandro si alleni con la squadra a Pegli e lo aspetta confermando che nessuno ha le caratteristiche del brasiliano in arrivo da Benevento tra i calciatori in rosa. Il tecnico rossoblu ha poi confermato che Bessa non rassomiglia a Bertolacci per una “questione di gamba e di fisico nei contrasti”, ma sarà utile in altri ruoli del centrocampo.  Confermato Marchetti tra i pali.

Facile per tutti cambiare strategia al Genoa in questo momento: qualunque sia il numero  del modulo occorre qualcuno che in mezzo al campo metta ordine a testa alta, alla Milanetto, e che sia convinto e preciso nella fase offensiva e attento in quella difensiva.

Il playmaker, il metronomo, è fondamentale per gli ingranaggi di squadra. L’errore adesso non sono i moduli ma non aver ingaggiato un giovane o anziano con le caratteristiche di Sandro, che sarebbe stato utile non solo in questo inizio di campionato.  Sandro uno che ha dimostrato in carriera e lo scorso anno di sapersi spaiare nelle due fasi di gioco come pochi altri nel campionato italiano.

Che fine ha fatto Veloso? Anche a gettone sarebbe servito, considerato che per tutta l’estate in autonomia – e documentandolo attraverso i social – ha seguito un percorso d’allenamento per farsi trovare pronto in caso di qualche chiamata alle armi. Al Genoa nel cuore del gioco non serve nulla di vistoso: un profilo, anche se lento, che come tutti i metronomi sia in grado di innescare i colpi da gol che sono compiti di altri. Serve quindi Sandro o, al suo posto, qualcuno che sappia cosa fare subito del pallone tra i piedi e non portarlo. Uno che colloqui con tutti  e al quale tutti si appoggino per ripartire.

Le giocate del play metronomo nelle intenzioni di Ballardini erano di tracciare la strada per un nuovo schieramento adatto a far fruttare gli attaccanti: Piatek fuori dall’area di rigore e lontano dai sedici metri può rendere meno.

Da domani Ballardini, oltre ritrovare l’autostima dopo la “manita” reggiana, cercherà di creare situazioni d’attacco per portare più uomini dentro l’area e continuare a bucare le porte avversarie come è successo fino ad oggi in tutte le gare ufficiali. Dovrà farlo aggiustando un centrocampo scollegato nei 13′ minuti di Sassuolo e non al meglio neppure nei secondi tempi precedenti. Un altro centrocampista e un attaccante in meno potrebbero cambiare la sostanza in attesa del metronomo che non potrà e dovrà essere, da parte di quelli in campo, essere un alibi pre-confezionato.

Domenica Genoa-Bologna, partita importante per i due allenatori con tante “civette” allenatori che imiteranno il Gufo come il semplice erudito imita il saggio.


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