Una Nazionale semplice e senza filtro si è fumata un altro risultato in Portogallo. Mancini pur cambiando nove uomini rispetto alla gara di Venerdì contro i polacchi – e anche modulo – ha visto solo Donnarumma e Jorginho in campo e nessuno juventino ha capito e ha voluto far capire a tutti, non solo i dirigenti della FIGC, che la nazionale sarà un veleno per altro tempo e, se potesse, lo scriverebbe sulle maglie dei calciatori come sui pacchetti di sigarette.
Non è questione di moduli, di numeri ma di filtro a centrocampo dove ci sono tanti camerieri con i tacchetti e il maggiordomo Jorginho, mai sostenuto, si perde nel mare magnum del gioco costringendo la difesa nuova di zecca a fare figure barbine contro un Portogallo solo più organizzato senza Cristiano Ronaldo, sostituito da Bruma che ha fatto vedere la nebbia a Lazzari, debuttante in arrivo dalla Spal e terzino improvvisato.
Doveva essere l’Italia di Chiesa, ma anche lui in campo dal primo minuto si è perso nella sacrestia di Mancini, sempre vicino alla panchina del commissario tecnico per capire cosa doveva fare nelle due fasi di gioco. Chiesa e Zaza solo voglia di fare qualcosa in più rispetto al capitano Immobile, anche a trascinare i compagni.
Nel calcio non sono i moduli a fare la differenza: coraggioso Mancini a tirare fuori il 4-4-2, un cancro nel campionato italiano con il centrocampo mal assortito quello di venerdì peggio quello di lunedì.
Il centrocampo è il settore che deve tenere compatta la squadra e non allungarla. Quando ci sono errori infantili di palleggio o di attenzione nelle zone più delicate tutto balla, nel male facendo sballare la difesa anche senza la coppia centrale juventina, che sarà stata ben contenta di non aver giocato. Caldara e Romagnoli sono il futuro del calcio italiano solo durante i calciomercato. Di Lazzari abbiamo già detto e neanche Criscito si è salvato dovendo marcare sulla corsia di destra due uomini e chiudere sui centrocampisti.
Jorginho leggero e prevedibile, non sorretto come nel Chelsea, ha pagato il conto con Cristante quasi goffo e fuori dal gioco e Bonaventura mai pronto a fare una giocata delle sue, con il solo risultato di vedere giocare una nazionale spaccata in due.
Fuori dalle gare della nazionale bisogna fare i complimenti a Gasperini che si è liberato di Gagliardini e Cristante a suon di milioni di euro entrati nelle casse della Dea bergamasca.
Di Chiesa, Zaza e Immobile abbiamo già detto. Dei primi due tanto fumo e poco arrosto, Immobile invece ha fatto rivalutare Balotelli in Tribuna. Le colpe di venerdì non erano solo le sue: si aspettano le conclusioni del filosofo del calcio Arrigo Sacchi dopo le esternazioni su Balo che ha voluto ribadire il vecchio detto di Gianni Brera sulla differenza tra calciatori e giocatori. “Tutti i calciatori giocano con i piedi, giocatore è chi applica il cervello ai piedi“.
Mancini ci ha provato nel secondo tempo cercando di giocare alla brasiliana con il 4-2-4, roba da amichevoli estive e non da Nazionale, con un conto dopo due partite ufficiali di un solo punto pervenuto su calcio di rigore e buone parate salva “manite” polacche e portoghesi da parte di Donnarumma.
Per ottobre, per le prossime gare di Nations League, non si vedono vie d’uscita solo un po’ di gamba in più con la speranza che gli avversari siano più stanchi considerato che la maggior parte giocherà Champions, Europa League e campionato in trenta giorni.
Mancini da parte sua non dovrà cambiare tutto, dovrà avere in testa dopo le prove ufficiali una nazionale in grado non di giocarsela ma di far vedere qualcosa in più almeno sul piano caratteriale.
Non ha nulla? Metta il famoso autobus davanti alla difesa come le squadre che devono salvarsi nel campionato italiano. Se continuerà a perdere, infatti, sbaglierà tutto anche lui.
Tutti preoccupati che l’Italia possa retrocedere nella serie B di Nations League. Fino ad ottobre sarà solo un problema minimo di Mancini, dopo le elezioni federali si spera possa essere un problema massimo del nuovo Presidente federale che dovrà non soltanto fare riforme ma anche prendere delle decisioni per dare un colore alla nazionale degli invisibili vista in questo lungo week end di fine estate.