La scelta da parte dei direttori di gara, se chiamare o meno il VAR, continua a creare discussioni anche all’inizio della stagione 2018/2019. Molti tra dirigenti e allenatori sono arrabbiati, perciò il capo arbitri UEFA Rosetti, sostituto di Collina passato alla FIFA, il capo della FIFA Infantino e il capo dell’UEFA Ceferin stanno cercando di cambiare l’utilizzo della video sorveglianza con una svolta clamorosa, considerato che l’UEFA non vede il VAR.
Il Var richiesto dagli allenatori in panchina, imitando il football americano. Politicamente, se dovesse succedere, sarebbe una vittoria di Andrea Agnelli e della Juventus dopo le dichiarazioni post Real Madrid dello scorso anno. La richiesta è già stata inoltrata alla IFAB, l’organismo degli angeli custodi del Regolamento del gioco del calcio e gli unici a poter modificare le regole a livello internazionale da adottare in tutte le competizioni ufficiali di calcio. La decisione sarà presa il 27 settembre prossimo a Montecarlo.
Per Champions ed Europa League tutto dovrebbe scattare dai quarti di finale, considerato che non tutti gli stadi sono attrezzati con sempre più tecnologia, in Serie A invece già nel girone del ritorno di questo campionato. Secisione dell’IFAB che dovrà tenere conto anche del parere degli allenatori che si riuniranno il 23 settembre a Londra. La FIFA ha invitato tutti gli allenatori delle 6 confederazioni, che oltre a discutere come cambiare la Coppa del Mondo futura valuteranno l’impatto del VAR ai fini del gioco e la richiesta da parte dei tecnici di vederci chiaro in alcuni frangenti delle gare.
Per Rosetti l’utilizzo della chiamata Var da parte degli allenatori, due volte a gara o una sola volta per tempo, dovrebbe cancellare quasi del tutto il portare avanti polemiche, non solo a fine gara ma anche i giorni dopo sui media e in TV. La richiesta all’IFAB di cambiare le regole ha un fondamento. Con le nuove norme che hanno introdotto tutta la scienza tecnologica video sulle panchine dall’inizio della stagione, VAR o non VAR, ormai i replay sono in tempo reale e non bisogna aspettare la fine della gara per vederli.
Gli allenatori, visto quello che è successo nelle prime tre giornate di campionato, dove il VAR ha influito poco sul risultato, potrebbero chiedere anche una regola precisa ed univoca sui falli di mano e di tutti gli interventi da cartellino giallo e rosso non sanzionati fuori le aree di rigore: questo si che decide le gare, non il VAR. Per dare il VAR ai tecnici in panchina lo scoglio da superare è la diatriba tra Infantino (FIFA) e Rosetti, favorevoli e Ceferin (UEFA) contrario.
Alla fine saranno gli sponsor a decidere. Richiesta allenatore, visione sui tabelloni dello Stadio della risposta con pubblicità quanti “dobloni” di euro alla Paperon de Paperoni potrebbero portare nelle casse di FIFA, UEFA e Leghe. La risposta al 27 settembre. Se passasse la norma ne dovrebbero Guardiola, Mourinho, Ancelotti, Allegri se arriveranno ai quarti, in Italia scatterebbe subito la richiesta di videosorveglianza dalle panchine appena fatto il protocollo…pubblicità andrà in porto. A fare da cavie come nella precedente sperimentazione VAR dello scorso anno saranno Ballardini, Giampaolo e compagnia.
Non è tutto sbagliato, non è tutto da rifare alla Bartali: è tutto da cambiare negli uomini che non decidono nulla al CONI e alla FIGC.
La Serie B rimane a 19 squadre. Il presidente Frattini, ex ministro degli esteri, e il Collegio di Garanzia del Coni dovevano decidere sui ripescaggi. Sono stati tre giorni in più in camera di consiglio, hanno fatto come Ponzio Pilato dichiarandosi incompetenti sul caso ripescaggi ed invitando così i ricorrenti a rivolgersi al Tribunale federale nazionale, il primo grado di giustizia del calcio. Frattini da buon politico, con un colpo al cerchio e uno alla botte, ha dichiarato che per la prima volta nel Collegio di garanzia del CONI il Presidente ha votato contro. Complimenti!
Siena, Catania, Novara, Ternana e Pro Vercelli sono le squadre ricorrenti per l’ammissione in Serie B e ricorreranno tutte al TAR. Non ci giocheranno ma richiederanno maxi-risarcimenti. Oggi invece saranno stillati i campionato di Serie C. Tutto quello che sta succedendo nel casino calcio è un intreccio politico con vista delle prossime elezioni federali. Al centro della discussione il ruolo del Commissario Fabbricini della FIGC, una battaglia politica per la su riconferma sulla poltrona federale come futuro Presidente, sotto la supervisione e controllo di Governo e CONI.
Tutti dovranno fare i conti con il blocco dei ribelli, forti del 73% dei voti in assemblea: Lega Nazionale Dilettanti, Lega Pro, AIC, AIA, Associazione Allenatori. La voce del padrone la farà come sempre la Lega Dilettanti con il 34% insieme a Cosimo Sibilia e Gravina della Lega Pro, ma così come a gennaio se non apriranno borse e poltrone con AIC (associazione calciatori), AIA (arbitri) ed Associazione Allenatori difficilmente riusciranno a raggiungere il 51% dei voti.
Difficile eleggere con questi chiari di luna il nuovo Presidente e consiglio della FIGC a ottobre, perciò sarà una occasione ghiotta per il Governo Populista, termine che piace ai capi dei partiti al comando, per entrare in scena con milioni di spettatori interessati. E’ l’ultima soluzione per salvare il calcio italiano visto il fallimento del CONI nel fare le riforme per salvare il calcio italiano. La Serie A e la Serie B, escluse per adesso dal treno elezioni, vorrebbero come presidente Abodi in carica per due anni, pronto a fare le vere riforme coraggiose. La proposta, nata nel fine settimana scorso, è stata subito affondata dal Direttivo della Lega Dilettanti che ha dato mandato al Presidente Sibilia di individuare un candidato.
Chi se ne frega se la rivoluzione di Mancini non ha cambiato nulla rispetto alla gara con la Svezia. A chi importa se retrocederemo nella Nations League. I pruriti nasceranno a Marzo, quando incominceranno le gare di qualificazione all’Europeo del 2020.
Buonanotte Italia-calcio, il sonno sarà ancora lungo: in 9 mesi di Commissariamento del Coni non è successo nulla. Per Malagò è più facile mettere le medaglie al collo durante le premiazioni negli altri sport. Costacurta e compagnia, dove sono finiti i propositi di febbraio? Era Carnevale!