149 presenze in rossoblu e 77 reti. È il biglietto da visita di Cosimo “Mino” Francioso, che al Genoa è difficile non ricordare come l’attaccante che segnò sotto la Nord, su punizione, in un derby rimasto negli annali. Oppure come il centravanti che mai in una stagione in rossoblu andò sotto la doppia cifra. Quando si trasferì al Brindisi per la sua ultima stagione da professionista, nel 2003/04, il Genoa era da poco passato nelle mani di Enrico Preziosi. Un presidente che negli anni, a corrente alternata, ha quasi sempre centrato l’opzione del centravanti. Quest’anno è sulla bocca di tutti Krzysztof Piatek, 23 anni e nazionale polacco prelevato in estate dal KS Cracovia.
Oggi a fare esultare il pubblico rossoblu c’è un centravanti come Piatek. Che idea si è fatto di questo giocatore?
“Si tratta di un calciatore abbastanza completo. Sa giocare il pallone, attacca gli spazi, è bravo di testa e, soprattutto, fa gol. Per un attaccante, al di là del gioco, parlano i risultati. Piatek ha davanti tanto tempo per migliorare e, se migliorerà, potrà diventare un grande centravanti”.
“Chiaro che l’attaccante finalizza il gioco di tutta la squadra: se non ci fossero difensori, centrocampisti e portiere, l’attaccante potrebbe fare poco o niente. Se invece è sostenuto dalla squadra, riceve più palloni. Ci vuole tutto l’aiuto della squadra. In tal senso quest’anno il Genoa, con la riconferma di mister Ballardini e l’acquisto di Criscito e giocatori d’esperienza, ha fatto grossi passi avanti. Può togliersi delle soddisfazioni”.
Piatek è l’ennesima dimostrazione che se hai un buon centravanti non ti costruisci la salvezza, ma quasi, in Serie A e che puoi anche difenderti bene tutta la partita, ma se davanti non hai chi segna diventa tutto più difficile?
“Certi discorsi sul difendersi bene e puntare al pareggio credo che si potessero fare anni fa, quando ancora la vittoria valeva due punti. Allora si poteva anche pareggiare 0-0 e si andava avanti. Coi tre punti invece devi cercare di vincere per forza: e chi ha la possibilità di avere un attaccante che riesce a risolvere i problemi della squadra segnando è a metà dell’opera”.
Analogie e novità di queste prime 4 giornate di Serie A?
“La Serie A da un po’ di anni è ancora bianconera. Poi quest’anno la Juventus ha acquistato il giocatore più forte del mondo (Cristiano Ronaldo, ndr) e resta quindi la squadra numero uno. Speriamo che questo sforzo serva a qualcosa in più anche in chiave europea. In generale, le novità in Serie A sono forse più negative che positive. Negativa è l’Inter che ha fatto una campagna acquisti spaventosa e, come ogni anno, rincorre l’obiettivo prefissato ad inizio campionato. Il Frosinone o l’Empoli invece sono squadre costruite per salvarsi sino alla fine. Togliendo Napoli e Juventus – e pure il Milan che è una buona squadra – tutte le altre si giocano un piazzamento in Europa. Questo campionato resta, come negli ultimi anni, abbastanza equilibrato ad eccezione di quelle 2/3 squadre”.
DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI COSIMO FRANCIOSO
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