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VAR Sport, gli episodi del 6° turno. Rigore su Piatek, manca un altro rosso a Pjanic

La sesta giornata si è aperta all’insegna del VAR e delle polemiche, legate principalmente alla partita Inter-Fiorentina. Si è proseguito con Genoa-Chievo e Juventus-Bologna nelle gare del mercoledì. Pochi ed efficaci silent-check nel resto della giornata di Serie A, che domani ritorna con gli anticipo Lazio-Roma e Napoli-Juventus.

INTER-FIORENTINA – Evidentemente la sfida che più ha fatto discutere alla vigilia delle gare del mercoledì, la sfida di “San Siro” ha acceso i riflettori sul VAR quando al 40′ di gioco Vitor Hugo tocca di mano su cross dalla destra di Candreva. Deviazione impercettibile, che le immagini non chiariscono totalmente se non quando un leggero contatto sembra esserci fra polpastrelli e pallone. Quanto basta per indurre il VAR (Irrati) a richiamare il direttore di gara Mazzoleni, che a velocità di gioco – come tutti da casa – non aveva notato il tocco di mano. I reclami dei giocatori nerazzurri inducono a ricontrollare e portano all’assegnazione del rigore. La Fiorentina non mancherà di protestare, prima e dopo la gara. Spalletti difenderà l’Inter. Anche dopo che al 75′ mancherà il secondo giallo per Asamoah per un calcio evidente rifilato a Chiesa. In questo episodio risiede il vero errore dell’arbitro Mazzoleni nella sfida.

GENOA-CHIEVO – L’episodio che più di tutti stuzzica la gara fra rossoblu e clivensi è inevitabilmente il fallo di Rossettini su Piatek in area di rigore. Siamo al 36′ del primo tempo, la partita è ancora sullo 0-0. L’attaccante polacco arriva da destra e incrocia la sua corsa verso il pallone, all’interno dell’area, con Rossettini. Il difensore gialloblu decide di intervenire in scivolata ma colpisce col piede sinistro la gamba di Piatek, che cade platealmente in area. Da qualsiasi angolazione è calcio di rigore, ma non per Pasqua che ammonisce immediatamente l’attaccante del Genoa. Pairetto (VAR) non solo rivede la dinamica, ma decide anche di non intervenire per un chiaro ed evidente errore. Probabilmente, la sanzione per simulazione ha bloccato il processo decisionale: è ormai evidente che le valutazioni di campo, laddove l’errore non sia macroscopico, vengono mantenute tali. L’errore comunque resta, il rigore c’è (confermato anche dalla moviola dei quotidiani sportivi nazionali) e il giallo costa una multa da 2000 euro all’attaccante rossoblu.

JUVENTUS-BOLOGNANel revival di Parma-Juventus, sembra mancare una sanzione più severa ai danni di Pjanic da parte dell’arbitro Mariani in occasione di un fallo su Krejci che nell’intento non sarebbe falloso, visto che il video chiarisce che il giocatore cerca il pallone. In realtà, in molte altre occasioni, abbiamo visto sanzionare in maniera differente e ritornare anche sui propri passi. Uno degli esempi più eclatanti che la nostra redazione cita spesso è il rosso a Bertolacci nella passata stagione dopo un intervento su Lasagna, a Udine. A velocità di gioco arrivò soltanto il giallo, poi Maresca si avvalse del VAR e sventolò il rosso. Altro esempio notevole è quanto accaduto l’anno scorso in Inter-Juventus col rosso sventolato a Vecino dall’arbitro Rocchi. Manca dunque il secondo rosso della stagione per il centrocampista bianconero, il cui intervento è tanto imprudente quanto pericoloso. Nessun intervento da parte del VAR Guida, che non entra in gioco neppure sul tocco di mano di Dzemaili in area (il giocatore è appena scivolato e tocca il pallone in modo fortuito nel tentativo di restare in piedi) e su alcuni contatti in area di rigore da ambo le parti (Calabresi su Matuidi nel primo tempo, Benatia su Okwonkwo nel secondo).


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