Il numero sette nella smorfia napoletana è il “Vaso”, fragile e delicato come il VAR. Il sabato del Villagio del calcio italiano non è stato scritto da Giacomo Leopardi ma dal VAR, che fuori dall’area di rigore non sa che pesci prendere. Alla sera, poi, nella Febbre del Sabato sera non è stato protagonista John Travolta, bensì sempre il Var nella persona di Chiffi di Padova, quasi esordiente in Serie A, che ha premiato nuovamente l’Inter di Spalletti che si arrampica in testa alla classifica.
A Cagliari si lamentano dopo che Massa e l’assistente avevano dato il gol a Dessena in mischia e il VAR ha invece invitato con insistenza il direttore di gara ad andare alla tv: il fallo involontario esiste ancora con il VAR? A occhi normali difficile da vedere da parte di Massa e dell’assistente.
La Roma di Di Francesco alle 15 del sabato: 6 punti in 4 giorni. Si riprende la classifica con il tacco di Pellegrini subentrato a Pastore nel primo tempo. I tre gol scaccia crisi dei giallorossi sono merito anche di una Lazio rinunciataria e pigra alla ricerca solo delle ripartenze. Milinkovic-Savic e Luis Alberto: senza di loro le velleità ai biancocelesti vengono tolte in partenza. Nessuno problema per Rocchi l’arbitro top caricato dal Mondiale russo.
Alle “tarde” della era, solo un’ora in più rispetto alle corride, la Zebra dopo un inizio sonnolento “mata” il Ciuccio di Ancelotti. Ronaldo non fa gol ma mette lo zampino nelle tre reti con altrettanti assist. Grazie a CR7 la Juventus sale sempre di più: per questo viene anche sopportato dai compagni, ad ogni passaggio sbagliato nei suoi confronti si lamenta platealmente sempre in prima tv con quasi una telecamera dedicata. Il Napoli e Ancelotti tornati sotto il Vesuvio delusi dopo il palo iniziale di Zielinski e il gol di Mertens. Deluso ma non bocciato il Napoli, considerato che in inferiorità numerica ha spaventato la Signora. Mentre Marotta annunciava il suo addio alla Juventus perché troppo vecchio e Ancelotti punzecchiava affermando che continua a godersi la Coppa del 2003 con il Milan, elegantemente veniva dato del superficiale a Banti di Livorno per il primo giallo a Mario Rui. La domanda dentro lo Stadium e fuori, continuata anche alla domenica, era la seguente: Allegri può vincere lo scudetto già a fine settembre?
Della partita della sera tra Inter e Cagliari già scritto. Sulla moviola non si può che confermare l’ennesima serata opaca sul piano del gioco da parte del Biscione, per di più con tante colpe e demeriti del Cagliari che ci ha messo solo tanto cuore. Tanto cuore che poteva non far godere Spalletti alla quarta vittoria consecutiva in Zona Champions senza l’anemia sarda sotto rete, con Pavoletti mai protagonista gol alla Scala del calcio. Se un motore non rodato vince con Icardi in panchina dal primo minuto e sostituito da Lautaro subito in gol, tutti si aspettano che il Biscione si alzi ed esca dal cestino dell’incantatore Spalletti anche con il gioco. Si è giocato poi anche di domenica.
Parma-Empoli 1 a 0. Gervinho ancora gol con una micidiale ripartenza. Non meritava di perdere l’Empoli. I ducali a ridosso della zona Europa ma oltre Inglese rischiano di perdere anche Gervinho uscito per infortunio.
Fiorentina-Atalanta 2 a 0. Viola vincitori con l’aiuto Var grazie ad un rigore inesistente su Chiesa “alla Cagnotto dal trampolino” che esultnoa tra le polemiche. Il Franchi è un fortino per Pioli: 4 vittorie consecutive. La Dea gioca meglio ma butta via un’altra partita con Gomez troppo egoista. A Gasperini manca l’ultimo passaggio per fare gol, una sola vittoria e tanti dubbi non solo per lui.
Bologna-Udinese 2 a 1. Inzaghi con sei punti in una settimana non salva solo la panchina, ma anche la classifica. Partono bene i friulani anche con gol ma arrivano al capolinea della gara i felsinei, doppiandoli grazie alla vittoria con la Roma che ha dato morale. Altro rigore non dato da arbitro e VAR al Bologna.
Chievo-Torino 0 a 1. Al 90’ Zaza si svergina e il Torino torna alla vittoria dopo un mese. Chievo ancora al palo alla ricerca della prima vittoria in campionato dopo 7 giornate ancora sotto zero per la penalizzazione. In crisi D’Anna che rischia la panchina. Mazzarri se vuole vedere il Toro non in battersi nelle banderillas rosse del campionato deve cambiare strategia.
Sassuolo Milan 1 a 4. Gattuso ringhia e si riprende il Milan. La squadra si esalta solo con le vittorie: questo è il primo problema di Gattuso e dei suoi giocatori che nelle difficoltà danno l’impressione di non credere a quello che fanno. Vince il Diavolo con il falso nove e senza Higuain, grazie alla grande qualità di Suso autore di una doppietta. Il Sassuolo di De Zerbi già sazio dopo 7 giornate di campionato ritorna sulla terra. Il campionato ha presentato il conto dopo che non solo il tecnico aveva fatto voli pindarici europei. Anche al Mapei protagonista il VAR con un rigore negato a Di Francesco.
Frosinone-Genoa 1 a 2. Prima godiamo con Piatek, un polacco che rischia di oscurare un altro grande polacco Carol Wojtyla. Parla coi gol e non con le prediche, con la doppietta realizzata al Frosinone e le 4 reti in Coppa Italia realizza una rete ogni 45’. Papa Giovanni Paolo secondo disse: “prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro“. Il Venerdì rosso blu segue alla lettera la frase del Papa polacco e viene salvato non da Robinson Crusoe ma dal cannibalismo del calcio italiano.
Dopo aver goduto bisogna rattristarsi e dispiacersi sul comportamento dei moviolisti dei giornali sportivi sugli episodi che vedono di mezzo il Vecchio Balordo. Come hanno fatto a giudicare giusto il rigore di Spolli su Perica dopo aver visto le poche immagini mandate da Dazn? Addirittura l’ex Udinese voleva fare il pallonetto a Spolli e tirare in porta? Nessuno conosce il regolamento già spiegato ieri.
Con gli attuali mezzi a disposizione a fine partita bisogna segnalare a Ballardini gli episodi controversi. Il tecnico deve segnalarli, volendoli rivedere in modo che tutti possano chiarirsi.
Grazie a Piatek il Genoa non ha perso dei punti con gli arbitri scarsi che lo hanno diretto ma che il giorno dopo venga preso per i fondelli anche dai moviolisti cartacei nazionali non è tollerabile. Bisogna mandare qualche bottiglia di Sciacchetrà o un passito per addolcire la comunicazione: a parole non porta risultati, anche dopo il buon lavoro fatto dentro gli spogliatoi nei confronti delle giacchette di vario colore e all’esterno. Ognuno con il vecchio Balordo di mezzo la verità può vestirla come gli pare, non solo sul terreno di gioco.
Il Vaso è veramente fragile se al martedì sui quotidiani nazionali si bocciano arbitri a VAR dopo le lamentele dei Presidenti. Fare i cronisti e non i porta borse e porta carte consultando qualcuno dell’AIA da parte dei moviolisti, per uno scoop in più, non migliora arbitri e VAR.