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Cambia la panca rossoblu

Mi trovo fuori Genova, non vedrò la nazionale dal vivo, ho saputo dalla redazione che Ballardini è stato esonerato, il termine giusto perché rimane a libro paga fino al prossimo giugno, non licenziato. Al suo posto subentrerà Ivan Juric, anche lui ancora a libro paga di Preziosi. L’esonero di Ballardini non è un fulmine a ciel sereno, vista la rabbia del Joker durante e dopo la sconfitta con il Parma.

L’esonero di Ballardini farà parlare di un altro mal di pancia di Preziosi, considerata la classifica del Genoa con una gara ancora da recuperare, dalla parte sinistra della classifica con Torino e Milan, a due punti dalla zona Europa e con il capocannoniere non del campionato italiano ma d’Europa. Non consociamo le ragioni per cui Ballardini è stato allontanato, non sappiamo se per una questione di moduli, di giocatori utilizzati, mal di pancia dentro lo spogliatoio o altro. Potremmo immaginare che il matrimonio tra Preziosi e Ballardini, così come il primo, il secondo e terzo continuato anche in questa stagione, sia stata l’affermazione della speranza dopo la salvezza sopra l’esperienza voluta da tutti. Si chiama matrimonio di convenienza quello tra due persone che non si convengono. Un saluto a Ballardini, Regno e Melandri, un buon ritorno a Ivan Juric ed il suo staff, perché in prima fila c’è sempre il bene del Vecchio Balordo.

Torna Juric. L’esilio non volontario lo avrà fatto maturare in tutte le componenti del calcio: quelle psicologiche, tecniche e tattiche. Avrà continuato a studiare calcio il croato, da verificare al suo ritorno se sarà sempre integralista nel modo di vedere il suo calcio. Ha capito, avendolo incontrato due o tre volte a vedere le partite della Primavera ad Arenzano, che tra la Serie B e la Serie A c’è un abisso quando si parla di moduli, anche se non contano nulla e la differenza di un rapporto tra uno spogliatoio di B e A con calciatori non da sperimentazione.  

Velatamente lo avevamo scritto lunedì, nel pezzo “Il Genoa non è Paganini”, qualcuno in Tribuna centrale parlava di un ritorno di Juric affermando che era la rosa per il suo gioco: era ben informato! Conterà poco il modulo, la strategia, la tattica che vorrà adottare Juric anche se avrà già parlato con il Presidente di questioni tattiche.

Se avrà visto il Genoa nelle debacle di Sassuolo, Lazio e Parma avrà notato che in quelle tre gare i problemi principali sono stati la mancanza di collegamento tra i reparti (squadra lunga e mai densa nelle due metà campo). Il Genoa ha due giocatori in grado di cucire il gioco e collegare i reparti: Criscito e Pandev. In mezzo al campo Sandro è forte, sa stare in campo, ha peso e personalità ma non è un regista e per rendere al massimo deve stare bene fisicamente (benedetta la sosta, cosi potrà lavorare sulla condizione). Dietro non bisogna lasciare i difensori a coprire grandi spazi. Nelle difficoltà oppure in vantaggio  il Genoa ha bisogno di mettersi lì e non rischiare,avendo davanti il terminale che se non tolto dall’area di rigore può fare gol a tutti.

Il Genoa ha perso contro il Parma perché ha reagito con il cuore e non con il cervello. Il cervello lo dovrà mettere qualcuno nel cuore del gioco, che deve rallentare i ritmi, far passare il tempo dopo essere andati in vantaggio, passare indenni un quarto d’ora invece di andare sotto in pochi minuti di tre gol. Juric, rispetto alla sua precedente avventura sulla panchina rossoblu, si trova una società più presente con Perinetti sempre a contatto con tecnico e giocatori e questo un vantaggio per l’allenatore, che dovrà occuparsi solamente di quello che avviene sul prato verde. Juric è coraggioso, anche se era già a contratto, ad arrivare non solo dopo un allenatore che ha fatto 12 punti in 7 gare ma soprattutto con il calendario che lo aspetta prima della prossima sosta per la Nazionale. Buon Calcio A Juric.


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