Anche il presidente della Federcalcio polacca Zbigniew Boniek si è espresso in merito al futuro da consigliare a Krzysztof Piatek, pistolero del Genoa capace di rompere più di un record grazie alle 14 reti messe a segno in 10 gare, fra quelle in maglia rossoblù e quelle con la nazionale.
Dopo essere entrato in campo nella gara amichevole contro l’Irlanda, lo scorso 11 settembre, Piatek ha trovato la prima rete con la Polonia al minuto 18 nello sfortunato 2-3 incassato dalla selezione biancorossa contro il Portogallo di Fernando Santos, campione d’Europa uscente. Il gol è arrivato di testa, le domande sul futuro del classe 1993 sono invece piovute dal cielo come un tackle una volta arrivati in mixed zone. Queste le risposte di Boniek a Sport Mediaset: “Quella polacca è una colonia giusta, anche perché il polacco porta in Italia personalità, buon carattere, applicazione, forza fisica, ragazzi perbene. In Serie A sono tantissimi, ma anche qui in Polonia ci sono ragazzi di 16-17 anni che presto saranno conosciuti in tutta Europa”
“Krzysztof sta giocando molto bene, ma sono abituato a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto: ora segna, se va con questa velocità vuol dire che metterà a segno 68 reti. Vediamo quando si fermerà, se riuscirà a crescere con la squadra e con i compagni. La sua formazione ha cambiato anche allenatore, ma per me Piatek non è affatto una sorpresa. In estate ho parlato con il signor Preziosi. Mi ha chiesto anche un parere su di lui, io gli ho risposto che avrebbe potuto farlo anche al buio, tranquillo, perché si tratta di un giocatore interessantissimo. Comunque il Genoa dovrebbe fare anche meglio come squadra, dovrebbe aver più punti”.
“Il mio business è far vincere la Polonia ed aiutare a farla crescere. Se Piatek gioca a Genova o in un altra squadra non mi interessa, a me interessa solamente che giochi e segni con la sua nazionale. Non parlo quasi mai, al massimo lo faccio con presidenti italiani. Cerco di evitare suggerimenti e consigli. Come la vedo? Un consiglio? Se mai lui mi dovesse chiedere cosa fare, gli direi di giocare due anni nel Genoa per imparare la lingua, il modo di fare e migliorare come calciatore, poi potrà fare quel che gli pare. La fretta è il bandito numero uno di tanti giocatori: a volte non hanno ancora imparato a vivere in una città che già pensano ad andare altrove. E questo non mi piace”.
Primo gol in Nazionale per Piatek. Polonia KO contro il Portogallo – VIDEO