“A chi arriderà la sorte?“. In lingua latina, questa frase compare nell’inno della Nations League e ne descrive in maniera chiara la funzione: rendere quelle che un tempo definivamo “amichevoli” gare vere e proprie, dove sperimentare può fare la fortuna – ma anche la sfortuna – delle singole nazionali. Il tutto con l’incentivo di doversi difendere da eventuali retrocessioni o lottare per la promozione in League A.
Dallo scorso settembre si è entrati a contatto con questa nuova competizione UEFA e, superato lo scetticismo iniziale e generale, si è poco a poco capito che non si deve scherzare con la Nations League. Soprattutto per le dodici nazionali inserite nella prima fascia, soprattutto per l’impatto che può avere sui sorteggi dei gironi di qualificazione al prossimo Europeo 2020. Quale situazione si profila dopo le ultime due settimane di impegni nazionali? Chi lotta per le Final Four? Chi per non retrocedere?
LE GIÀ RETROCESSE – Partiamo dalle due nazionali che avranno ben poco da difendere ancora nella League A. Si tratta delle già condannate Islanda (39° nel ranking Uefa) e Polonia (24°), che saranno sostituite dalle promosse della League B. Due nazionali che negli ultimi anni hanno visto crescere le rispettive rose ma, uscite ai gironi dall’ultima Coppa del Mondo, non hanno offerto la reazione che ci si attendeva. Attenuanti maggiori le ha l’Islanda, assoluta rivelazione all’Europeo di due anni fa, mentre la Polonia – che ha cambiato il tecnico da Nawalka a Brzęczek proprio per dare una svolta – non ha rispettato le attese.
LE GIÀ PROMOSSE IN LEAGUE A – Fino adesso l’unica certa di essere salita di grado è la nazionale ucraina allenata da Andrej Shevchenko. Vicinissime all’obiettivo anche la Russia e la Bosnia del rossoblu Zukanovic. Il girone più in bilico è quello fra Galles e Danimarca: Bale e compagni avranno il match point promozione il prossimo 16 novembre a Cardiff nello scontro diretto contro i danesi.
CHI RISCHIA DI RETROCEDERE – Il capitolo più caldo del momento è quello su chi rischia di salutare la League A. Che ci sarebbero state esclusioni eccellenti era chiaro fin dall’inizio essendovi gironi di ferro come quello con Olanda, Germania e Francia oppure quello composto da Spagna, Inghilterra e Croazia. Tuttavia, che a metà ottobre si sarebbe parlato di un’Italia già salva e concreta nel gioco e di una Germania in caduta libera – e senza idee – era più complesso da immaginare. Le avvisaglie mondiali non hanno portato all’addio di Joachim Löw, bersaglio della stampa tedesca dopo il pesante 3-0 subito in Olanda. La nazione tedesca, che nel 2024 ospiterà l’Europeo, potrebbe trovarsi in League B già fra un mese: il 16 novembre prossimo basta un pareggio tra Francia e Olanda per decretare contemporaneamente la Francia vincitrice del Gruppo 1, l’Olanda nel limbo e la Germania retrocessa.
Sorte differente tocca alla Croazia, reduce dal secondo posto Mondiale. Rispetto a Spagna ed Inghilterra avrà due partite da giocare. Fra il 15 e 18 novembre prossimi dovrà cercare di vincere contro la Spagna in casa, giocandosi a pari punti lo spareggio salvezza a Wembley. Anche in caso di sconfitta o pareggio contro gli spagnoli, che cercheranno di chiudere subito la pratica Final Four (ma non basterà loro un segno X), i croati potrebbero restare ancora in gioco tentando l’aggancio al fotofinish contro l’Inghilterra. Non mancheranno emozioni.
LOTTA PER LE FINAL FOUR – Ad oggi sarebbero Belgio, Portogallo, Francia e Spagna a comporre il quadro della fase finale della prima edizione di Nations League. In pratica, di aritmetico non c’è nulla. Avranno una gara in più per consolidare la prima posizione il Portogallo e il Belgio. Più difficile dunque che le inseguitrici, l’Italia e la Svizzera, riescano a scalzarle dalla testa del gruppo. Quasi chiusa invece la pratica francese: i Campioni del Mondo in carica hanno 4 punti di vantaggio sull’Olanda e già il 16 novembre, anche solo con un pareggio, potranno chiudere al primo posto. Tiene in fibrillazione il Gruppo 4: lo conduce la Spagna, che non rischia più di retrocedere ma ancora non ha blindato la sua posizione da capolista. Una posizione ambita ancora sia dall’Inghilterra, nonostante lo scontro diretto alla pari e una differenza reti nettamente favorevole agli spagnoli, sia dalla Croazia, che dovrebbe vincere contro Luis Henrique e poi battere l’Inghilterra. A quel punto sarebbe al primo posto, con la Spagna seconda e la nazionale inglese condannata a retrocedere.
LE ALTRE LEGHE – Oltre alla League A, quella che attirava le migliori squadre per ranking UEFA, ve ne sono altre tre. In League B, è concreto il rischio retrocessione per la Slovacchia di Hamsik, la Svezia di Hiljemark e per le due squadre che rappresentano l’Irlanda (ma attenzione a Turchia, Danimarca e Repubblica Ceca).
In League C, invece, scenari apertissimi e primi gironi da quattro squadre che rendono ancora più dura la battaglia per promozione o retrocessione. Attenzione specialmente al Gruppo 4 dove, oltre alla Lituania ultima a zero punti, le tre nazionali di Serbia, Montenegro e Romania si giocano il primo posto a distanza di pochissimi punti. Testa a testa nel Gruppo 3 fra Norvegia e Bulgaria. Finlandia in fuga a punteggio pieno nel Gruppo 2, inseguita dalla Grecia. Israele, Scozia e Albania (unico girone da tre, ndr) pronte a darsi battaglia a novembre per mettere nero su bianco i singoli verdetti.
Infine, c’è la League D delle sorprese. Le capoliste Kosovo, Macedonia, Georgia e Lussemburgo dovranno difendersi a novembre da alcune offensive assolutamente inattese, come quella di Gibilterra nel Gruppo 4, reduce dalle prime due storiche vittorie consecutive contro Armenia e Lichtenstein. Con valori più livellati è aumentato anche lo spettacolo.
I PROSSIMI IMPEGNI DI NOVEMBRE IN NATIONS LEAGUE