Nona giornata, un inno alla gioia
La nona giornata del campionato di Serie A è stata un inno alla gioia come il quarto tempo della nona sinfonia di Beethoven suonata dal Genoa e da Juric. Gioia per quelli che vedono riaprire il campionato, gioia per gli anti-juventini, gioia per i genoani che non vedono sempre il male dietro l’angolo con il Vecchio Balordo di mezzo. A dire il vero, neanche il primo inciampo della Signora in campionato è riuscito a mettere da parte la idrofobia genoana visto qualche commento social, nascosto da pseudonimi o nomi da battaglia.
Juventus-Genoa. Allegri più che nel mirino della critica dei suoi detrattori viene accusato di far giocare i preferiti e lasciare la qualità di Dybala, Douglas Costa e Bernardeschi in panchina. Si gioca in 11 – anzi, in conferenza stampa pre gara Allegri aveva detto in 14 – e così è stato. Juric si è preso la vetrina al suo ritorno in panchina per aver fermato per primo la Juventus, rilanciando il campionato e lasciando speranze di poterselo giocare. Pareggio della Juventus e subito la domanda su chi sarà l’anti Juventus. Non ci sarà, sono troppo forti. Juric dopo il pareggio allo Stadium è atteso dalla prova del nove contro l’Udinese: tre punti per rilanciare a seguire un altro gioco, quello preferito dal Pirata genoano, già nelle prossime due trasferte milanesi della prossima settimana, racchiuse in 4 giorni contro il Milan e l’Inter.
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