Ventinove punti in due. Come la somma di quelli della stagione passata alla 13esima giornata, quando il Genoa era virtualmente retrocesso e la Sampdoria sesta in classifica. Quest’anno rossoblu e blucerchiati hanno provato a concedersi un avvio differente, ma si sono ritrovati alla vigilia del derby con le ali tarpate e le vele ammainate. A più riprese l’hanno fatto sapere anche i presidenti Ferrero e Preziosi di essere convinti di avere allestito squadre degne della parte sinistra della classifica. Fatto sta che il derby della Lanterna numero 117 si disputerà “sulla destra” e sarà crocevia importante per dare la cifra di quale stagione potranno fare le due genovesi.
Da anni Ferrero e Preziosi si punzecchiano a distanza, ma non mancano di ribadire la loro amicizia cercando di detronizzarsi a vicenda coi risultati sportivi. Il Genoa senza più sussulti ma stagioni deludenti dopo quella 2014/15 (la prima di Ferrero da presidente) culminata con la famosa licenza UEFA e il derby di ritorno fissato sul 3-0, la Sampdoria viaggiando fra alti e bassi illudendo più volte in chiave europea e ritrovandosi in una sola occasione coinvolta in una rocambolesca salvezza. Alla vigilia degli ultimi derby, Preziosi ha trovato nella dialettica di Ferrero quella di un avversario istrionico ma leale. Avversario che la scorsa primavera aveva assaporato il record di vittorie blucerchiate nella storia, prontamente impedito dallo 0-0 conquistato da Ballardini nel derby del “non mi siedo”. Il 25 novembre si ripartirà dunque da zero. Sciarpa blucerchiata in testa e cornetti per Ferrero, ricerca di motivazioni forti da parte di Preziosi che nel derby cerca risposte per il futuro del Genoa.
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