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Bussa il Derby

Aprite le porte, oh-oh il Grifone va!“. Porte aperte oggi pomeriggio al “Pio Signorini”. Juric continuerà a ripetere che saranno l’atteggiamento, il pressing che deve partire dalla fase offensiva, la squadra corta e la partecipazione di tutti alle combinazioni e schemi di gioco la vera medicina di domani sera.

I numeri sono determinanti solamente ad inizio partita, per i cronisti, prima del fischio del direttore di gara, ma durante la stessa gara per fare risultato bisognerà scomporre e smontare: azione e calcolo che a Juric è riuscito anche con Juventus, Milan e Napoli però troppo limitati nel tempo e penalizzati da errori singoli.

Obiettivo primario di Juric quello di non subire l’iniziativa degli avversari, attaccare e fare sempre il proprio gioco. Anche nel prossimo derby non vinceranno i numeri tattici ma i sistemi di gioco applicati alle combinazioni e soprattutto le idee. Vincerà l’interpretazione della partita. La differenza la faranno da una parte e dall’altra i raddoppi di marcatura.

Raddoppiare la marcatura non vuol dire che il primo calciatore agisca per conquistare il pallone ma essere bravo a costringere l’avversario in possesso di pallone ad un movimento o un dribbling che favorisca il successo e l’interdizione da parte del secondo uomo alle sue spalle. Raddoppiare la marcatura di un avversario è un intervento che necessita di tempismo ed intelligenza. Fatta male può causare inutili e pericolosi falli di giuoco.

Juric e Giampaolo, viste le ultime “goleade” incassate, chiederanno più riflessione e automatismo a difensori e centrocampisti. Juric avrà studiato anche la soluzione per affrontare il trequartista avversario che potrebbe avere caratteristiche diverse se dovesse giocare Saponara oppure Caprari. I rossoblu contro uno o l’altro dovranno mettere in atto una buona diagonale difensiva applicata ad una particolare azione collettiva di copertura che chiama in causa i componenti del reparto difensivo che giocano a zona.

L’efficienza di un reparto difensivo dipende dalla copertura che i giocatori sono in grado di darsi l’un l’altro e dal saper limitare il più possibile lo spazio e il tempo agli attaccanti avversari. Juric anche contro la Samp confermerà la difesa a tre per cercare di garantire superiorità a centrocampo.

Poi, con la nuova strategia tattica per avere la superiorità numerica non solo nel cuore del gioco, dovrà scegliere dove prendersi dei rischi. Il rischio della difesa a tre è calcolato perché come conseguenza si avrà un uomo in più a centrocampo o in attacco. Pensare che con la difesa a tre la squadra sia più offensiva è comunque sbagliato.

Capitolo Sampdoria. Giampaolo amante di un gioco a prevenire, continua con la sua teoria di difesa a quattro. Il tecnico doriano parte da alcuni principi di gioco precisi per arrivare al risultato, cercando di gara dopo gara di migliorare gli stessi principi e lavorando durante la settimana sempre con insistenza e sempre sugli stessi.

Uno dei principi generali doriani quello di utilizzare un baricentro alto per recuperare subito il pallone con un pressing aggressivo e offensivo. Altro principio base, la vicinanza tra i reparti per attaccare con molti calciatori i portatori di pallone avversari cercando di riprendersi il controllo del gioco nella parte più alta. Il concetto di Mister Giampaolo ha dimostrato in queste ultime gare di essere rischioso viste le reti incassate quando non gli riesce ad orientare, gestire e costruire la sua partita e anche gli errori.

I vantaggi dei principi di Giampaolo? Mettere in difficoltà gli avversari per uscire con la costruzione bassa, attraverso transizioni rapide e letali – quando riescono – perché fondate sulla presenza di calciatori con i piedi buoni nel trattare il pallone. Gli svantaggi sono nel coprire l’ampiezza del campo sui cambi gioco, con particolari difficoltà in questa stagione a coprire in caso di funzionamento del meccanismo difensivo iniziale.

La Samp, rispetto allo scorso anno, rischia molto senza Torreira nel cuore del gioco e la forza inferiore dell’organico difensivo considerata la gioventù. Tutto accentuato per il possesso pallone poco efficace. Aumentare oltre gli uomini oltre la linea del pallone nella strategia di Giampaolo per mantenere una pericolosità offensiva non sempre è riuscita bene al Mister blucerchiato e le colpe non sono sue ma del calciomercato estivo.

Giampaolo avrà lavorato nel cercare la soluzione per non lasciare Kouamè e Piatek nell’uno contro uno davanti all’area di Audero, quando il Grifone salterà il centrocampo blucerchiato.
Le probabili formazioni? Juric ha 3/4 dubbi. Romulo sulla corsia di destra o Pereira con lezioni particolari per entrambi sulla diagonale difensiva. A centrocampo Hilijemark, Mazzitelli o lo stesso Romulo. Altro dubbio: dentro Zukanovic a sinitra e Lazovic a destra come contro l’Inter ma con un Criscito in più? Tutti gli altri sembrerebbero confermati come visti in campo contro il Napoli, anche se c’è da segnalare uno Spolli scalpitante per giocare il derby.

Anche Giampaolo ha tre dubbi. Tonelli o Colley in difesa; uno tra Saponara, Ramirez e Caprari tra le linee; Ekdal regista dopo aver valutato le condizioni fisiche o Ronaldo Vieria affiancati da Praet e Jankto.

Arbitro del 117° Derby della Lanterna sarà Doveri di Roma, classe 1977 ed internazionale in deroga dall’1 gennaio 2018 per evitargli le dismissioni a giugno 2019 al raggiungimento dell’ottavo anno nella massima categoria senza aver conseguito il titolo di referee internazionale. Titolo che invece gli permetterà di dirigere in Serie A fino ai 45 anni. A gennaio scorso fu prescelto nei confronti di Giacomelli perché il triestino ha ancora due anni davanti prima di appendere il fischietto al chiodo, ma 4 anni prima l’impiegato di Roma venne bocciato viste le prestazioni e, giustamente, si scelse a favore di Massa di Imperia.

La designazione per il Derby della Lanterna di Doveri non era aspettata, ma la casta arbitrale degli internazionali durante la stagione deve avere sempre qualcosa in più nei confronti degli altri per dimostrare qualcosa alla UEFA che non li utilizza neanche nelle gare di terza linea. D’altronde Doveri l’unico derby che ha diretto dal 2012 da quando è in serie A è stato Hellas Verona-Chievo. Per la stracittadina in palio c’erano il giovane Fabbri, in prima fila, e qualche altro che dovrà giocarsi il posto da internazionale dal gennaio 2019 viste le dismissioni di Rocchi, Mazzoleni e Banti.

Strana anche la designazione di Rocchi quarto uomo e quella di Mazzoleni al VAR, due internazionali che dovrebbero lasciare il fischietto a giugno, in particolare il secondo. Tutto per tutelare il derby con cuffiette e Video?

Il big-Jim degli arbitri italiani, fisico costruito in palestra più che sui campi, ha diretto 131 gare in serie A con 48 rigori e 35 rossi sventolati. In stagione cinque le gare dirette: mai Genoa e Samp, solo un rigore e zero espulsi.

Con il Genoa 14 le gare dirette (4 vittorie, 2 pareggi, 6 sconfitte). L’ultima la sconfitta al Ferraris contro l’Atalanta alla 16esima giornata (11 dicembre 2017). Con la Sampdoria 12 gare dirette (4 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte). L’uultima sconfitta in casa del Milan nel febbraio 2018.

Primo assistente Passeri (Gubbio), secondo Posado (Bari). Quarto uomo Rocchi (Firenze), al VAR Mazzoleni (Bergamo). Infine, all’AVAR Paganessi (Bergamo). In diffida Bessa e Praet.


117° Derby della Lanterna, tra sfottò e pallone sarà la stracittadina della memoria

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