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Genoa 1-1 SPAL: un rosso rovina i piani di Prandelli. Piatek e Radu salvano il Grifone

“Tornare a mettersi gli scarpini è come riprendere la bicicletta e tornare a pedalare: il problema è che non ti vorresti mai fermare.” Questo uno fra i tanti concetti portati di fronte alle telecamere e ai microfoni da Cesare Prandelli, a pochi giorni dal suo arrivo a Pegli nelle vesti di nuovo allenatore del Genoa. A un giorno dalla presentazione ufficiale, a due dalla firma sul contratto, l’ex commissario tecnico della Nazionale è subito messo di fronte a una sfida che assomiglia tanto a un crocevia. Quella contro la SPAL sarà anche una gara inedita: la prima di Prandelli sia contro i ferraresi sia contro mister Semplici, che ieri festeggiava 4 anni sulla panchina dei biancazzurri.

A fronte dei risultati maturati nel pomeriggio, il Grifone viene superato dal solo Empoli (vittorioso in casa contro il Bologna) e potrebbe guadagnare più di qualche punto sulle dirette concorrenti in attesa del posticipo fra Milan e Torino, ferme rispettivamente a quota 25 e 21 punti.


NOTIZIARIO – I 16°C percepiti nel capoluogo ligure accompagnano i tifosi allo stadio Luigi Ferraris in un pomeriggio dal cielo terso e senza nuvole. Cala il sole, si innalzano i primi striscioni: oltre agli stendardi sempre presenti, leggiamo “Ciao Michael, grande amico, grande persona…la Nord ti porta nel cuore” e, nel settore Distinti, un saluto dei Figgi dö Zena a Gianni Milani, fra gli storici organizzatori dello storico Trofeo Internazionale Ames Spensley, scomparso due giorni fa. Sono circa 300 i tifosi della SPAL accorsi in Liguria. In tribuna presente nuovamente Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, già avvistato contro il Bologna (quando in tribuna sedeva anche Prandelli, ndr). Presenti anche i dirigenti del Genoa, oltre all’indisponibile Nicolas Spolli avvistato in tribuna. Si segnalano cori contro il presidente Preziosi nei minuti antecedenti alla gara.


LE FORMAZIONI UFFICIALI

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Pedro Pereira, Veloso, Sandro, Hiljemark, Lazovic; Kouamè, Piatek. Allenatore: Cesare Prandelli.

SPAL (3-5-2): Gomis; Bonifazi, Vicari, Felipe; Lazzari, Schiattarella, Missiroli, Kurtic, Fares; Antenucci, Petagna. Allenatore: Leonardo Semplici


PRIMO TEMPO – La partita comincia con qualche minuto di ritardo, a fronte del minuto di silenzio osservato in memoria di Gigi Radice. La Gradinata Nord si fa sentire a pochi istanti dal fischio d’inizio da parte del direttore di gara Pasqua, assistito da Rocca, Mondin e Minelli (quarto uomo). VAR ed AVAR rispettivamente ad Aureliano e Di Iorio. Qualche fumogeno di colore rosso rende ancora più piccante una sfida che si apre con un lancio per Krzysztof Piatek, pescato in fuorigioco. Al 2′ è ancora fermato per offside un fraseggio rossoblu arrivato nei pressi del bomber polacco. Entrambe le decisioni, seppur per una questione di centimetri, sembrano essere corrette.

IL SALUTO DI CESARE PRANDELLI ALLA PRIMA DA ALLENATORE DEL GENOA 

La SPAL mette il muso in avanti con Andrea Petagna, ma è ancora il Genoa a rendersi pericoloso con Christian Kouamé, che tenta di involarsi nell’area di rigore avversaria venendo intercettato dalla difesa in maglia biancazzurra. Allo scoccare del 7′ di gioco si riparte da un lancio lungo di Gomis; la retroguardia rossoblu finora amministra senza particolari preoccupazioni. Un cross di Kevin Bonifazi è mal calibrato, poco dopo è rapido Cuti Romero nel chiudere un tentativo di attacco avversario, guidato sulla fascia destra da Mirko Antenucci. Cesare Prandelli, che ha già ringraziato il pubblico per la calda accoglienza all’ingresso in campo delle due squadra, guida la squadra sbracciandosi, con indicazioni su indicazioni.

Al 10′ il direttore di gara sventola il cartellino rosso in faccia a capitan Criscito, reo di aver colpito sulla bocca dello stomaco Schiattarella. Il contrasto sembra fortuito, il pubblico è inferocito così come tutta la squadra di casa, che invita il direttore di gara Pasqua a rivedere il contrasto al VAR. Il centrocampista della SPAL si rialza dopo qualche secondo, mentre il capitano del Genoa stringe la mano al direttore di gara prima di allontanarsi dal campo, rincuorato anche dal difensore avversario Felipe. Si alza persino il coro “buffone”, coro che risuona per tutto lo stadio fino alla ripresa del gioco. Se Prandelli va previdentemente da Miguel Veloso, dandogli le prime indicazioni per sopperire all’assenza del capitano, viene mandato immediatamente a scaldarsi Ervin Zukanovic. Come a Torino, così anche al Ferraris, il Genoa rimane in 10 uomini già nel corso del primo tempo.

La SPAL trova un vantaggio quasi immediato sugli sviluppi di calcio piazzato al minuto 16′, a pochi istanti dalla ripresa del gioco. È proprio Schiattarella a battere un calcio di punizione dal lato opposto a quello nel quale era stato sanzionato Criscito: il pallone viene accarezzato da Vicari e arriva nei pressi di Petagna, che appoggia in rete. Ospiti in vantaggio tra i fischi del Ferraris. Fischi che si moltiplicano al 25′, quando il direttore di gara sanziona con il giallo una manata di Petagna a Biraschi, lasciando correre su un contrasto dubbio in area di rigore nell’azione immediatamente successiva. Niente da fare, proteste vane: sarà solamente calcio d’angolo, sventato a mano aperta da Gomis.

Al 32′ un traversone rasoterra di Lazzari è allontanato a dovere da Romero in calcio d’angolo. Nel ribaltamento di fronte arriva un giallo anche per Bonifazi, che stende Kouamé e consente a Veloso di poter cercare un’imbucata su calcio piazzato. Sugli sviluppi di quest’ultimo, il Genoa arriva in area di rigore grazie a Kouamé, che scambia con Lazovic e serve un pallone sulla testa di Piatek. La palla arriva a Romero, steso platealmente in area di rigore da Fares: Pasqua non fischia, il pubblico si inferocisce e lo stesso arbitro viene chiamato al VAR per osservare da vicino l’accaduto. Al 36′ e passa arriva il responso: è calcio di rigore, con tanto di applausi ironici da parte di gran parte del Ferraris.

Piatek calcia, Piatek segna. Al 38′ il Genoa pareggia grazie al pistolero polacco, che sigla così la rete numero 11 in campionato staccando Cristiano Ronaldo e Ciro Immobile. Non c’è neanche il tempo di festeggiare che la SPAL si riaffaccia con prepotenza nei pressi dell’area di rigore rossoblu. Al 41′ è miracoloso per due volte Andrei Radu, che salva su un tiro di Fares dalla lunga distanza e si supera su Petagna, libero di appoggiarla in rete da due passi. Da pochi centimetri sarà poi Schiattarella a fallire l’appuntamento con il gol dell’1-2, scheggiando il palo. Ancora un tiro da fuori, ancora decisivo il portiere rumeno del Genoa: parata in due tempi, beffato ancora una volta l’accorrente Petagna.

Un tiro telefonato di Veloso è la prima occasione nel corso dei 4′ di recupero assegnati da Pasqua, prima che la SPAL riesca ancora una volta a rendersi pericolosa con Petagna, che da pochi passi incorna quasi a botta sicura ma trova la risposta di Radu, la traversa e una “spazzata” decisiva di Sandro. In un primo tempo da luna park, anche il Genoa sfiora la rete su un lancio per Kouamé, anticipato sul più bello da Gomis. A fine primo tempo non accennano a calare i fischi: dopo 45′ più recupero il risultato è di 1-1. A Petagna rispondono Piatek e le parate di Radu.


SECONDO TEMPO – Nel Genoa entra Gunter al posto di Pedro Pereira, la difesa torna a 4 uomini con Kouamé e Lazovic sulla fascia sinistra. In Gradinata Nord fanno la loro comparsa due striscioni, uno dei quali indirizzato alla famiglia Preziosi e dal contenuto tale che intorno al ventesimo della ripresa ne viene chiesta la rimozione. La SPAL si presenta sotto la Gradinata Nord con una discreta aggressività, resa vana dalle marcature precise degli avversari. Al 3′ Lazzari fa partire un traversone dalla destra, allontanato dalla difesa ma recapitato sui piedi di Kurtic, il cui tiro si spegne a lato. È ancora il centrocampista ex Atalanta, pochi minuti dopo, a suonare la carica con un tiro potente da fuori area. Tiro potente ma centrale, controllato senza troppe esitazioni dal solito Radu. Il Genoa fatica a reggere l’urto, ma riesce a riversarsi dall’altra parte del campo grazie alla rapidità del velocista Kouamé.

Al 10′ riceve un cartellino giallo, insindacabile, anche Miguel Veloso: il centrocampista portoghese non riesce ad agguantare un appoggio di Sandro e stende vistosamente Missiroli, che si era lanciato sul pallone. Murgita, mentre il gioco prosegue incessante, corre ad osservare il riscaldamento di Zukanovic e Rolòn a bordocampo. Piatek comincia e conclude un contropiede tambureggiante al minuto 13: il polacco libera Veloso, che innesca a propria volta Kouamé, in corsa contro tutta la difesa della SPAL. L’attacco del velocista rossoblu termina sui piedi dello stesso Piatek, che si sposta il pallone sul destro ma manca il bersaglio.

Prandelli chiama i giocatori del Genoa a non perdere di vista avversari, marcature e pressioni sui portatori di palla. La stanchezza inizia ad affiorare, i rossoblu difendono con 10 uomini affidandosi alla prestanza di Piatek al centro dell’attacco. Al 18′ ecco il primo cambio architettato dal nuovo allenatore: dentro Esteban Rolon, fuori uno stremato Miguel Veloso. Gli uomini di Semplici ci provano con insistenza dalla destra, fascia di competenza di Lazzari, mentre si prepara Valoti (entrerà in campo al minuto 23 al posto di Missiroli). La SPAL macina gioco e si resta nei pressi dell’area di rigore avversaria, il Genoa preoccupa Gomis e persevera in un pressing forsennato non appena il pallone supera la metà campo avversaria. Da un lancio lungo di Radu si genera un’occasione capitale per Piatek, occasione sventata da Gomis in uscita bassa. L’attaccante polacco è bravo a vincere un duello fisico con Vicari, prima che il numero 1 in maglia color evidenziatore eviti il peggio anticipando tutti sul tempo.

Poco dopo Biraschi allontana un traversone pericoloso, Rolon si guadagna gli applausi di una buona fetta di pubblico con una serie di interventi decisi. Ad avere la peggio è Kurtic. Scoccata la mezz’ora della secondo tempo, arriva il momento del secondo cambio per gli ospiti: esce Schiattarella, punzecchiato da qualche tifoso in tribuna per il fallo subito da Criscito in apertura di primo tempo, al suo posto entra Mirko Valdifiori. Il centrocampista sbocciato nell’Empoli si piazza davanti al trio difensivo della SPAL, a cui a dire il vero si è aggiunto anche Fares, accompagnandone la retroguardia in entrambe le fasi di gioco. Il Genoa vive di sfuriate, i biancazzurri dominano il centro del campo ma faticano ad imporsi come accaduto nel primo tempo. A 10′ dal termine arrivai il momento di Sergio Floccari, che al Ferraris ha trascorso la stagione del ritorno in Europa League dopo anni di Purgatorio. Pochi istanti prima della sostituzione sopracitata, ovvero l’ingresso di Floccari al posto di Petagna, viene ammonito Vicari per un duro contrasto su Piatek, lesto a rubargli il tempo nei pressi del centrocampo. Giallo anche per Vadifiori.

Al 38′ occasione d’oro per il Genoa: Rolon sfrutta l’ennesimo recupero in difesa, imbecca Kouamé e lo vede lanciarsi a rete verso Gomis. Il tiro della freccia ivoriana viene respinto a mani basse dal portiere della SPAL. Al termine dell’azione, viene allontanato il vice di Semplici, mentre il già citato Floccari viene ammonito per un fallo tanto tattico quanto vistoso su Kouamé. All’inizio dei 2′ di recupero assegnati da Pasqua, episodio quantomeno curioso: l’assistente di linea sbandiera il fuorigioco, ma il gioco prosegue indisturbato. fino al termine dell’azione. Azione su cui si farà male Sandro, aiutato dai medici sociali e scortato a bordocampo per ricevere le cure necessarie. Al suo posto entrerà Zukanovic. Brivido finale per il Genoa, quando un’uscita di pugno da parte di Radu finisce sui piedi di Antenucci, che cerca e trova il movimento di Floccari sul primo palo: pallone di poco sul fondo.


Prandelli: “Genoa bravo e attento nonostante l’espulsione. Il Ferraris è un’arma in più”

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