In un lunghissimo intervento di quasi venti minuti a Sky Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha spiegato le motivazioni della scelta unanime di giocare regolarmente la diciannovesima giornata. Lo ha fatto senza risparmiarsi, entrando a gamba tesa sui tifosi che si sono resi partecipi dei cori razzisti verso Napoli e verso Koulibaly e non risparmiando più di una provocazione a chi, negli ultimi giorni e nelle ultime settimane, avrebbe destabilizzato e surriscaldato gli animi attraverso dichiarazioni arrivate “nei momenti più sbagliati“. Nessun nome, nessun riferimento chiaro: dalle dichiarazioni del presidente federale trapela più che altro la volontà, quantomeno a parole, di dire basta a determinati episodi che avvengono all’interno degli stadi e fuori. Anche se evidente e reiterata è apparsa la volontà dello stesso Gravina di scindere l’aspetto dell’ordine pubblico da quello sportivo (“la linea deve essere di grande fermezza, distinguendo fra quanto accaduto fuori dallo stadio, circa un chilometro o due fuori dall’evento sportivo, e quanto accaduto in campo”).
“Sabato si giocherà a calcio e ci saranno regolarmente le gare. Il 29 dicembre il campionato non si ferma, come risposta tangibile a chi pensa che attraverso alcuni atteggiamenti come quelli a cui abbiamo assistito ieri prima di Inter-Napoli si possa contaminare negativamente il nostro mondo. Vogliamo dare una risposta netta e secca: perciò la decisione è che il 29 dicembre la giornata si giocherà regolarmente“.
“Decisione condivisa? Ho sentito un po’ tutti. I due vicepresidenti Sibilia e Micciché, soprattutto il secondo perché presidente interessato dalla 19esima giornata di Serie A. Ho sentito anche il segretario Giorgetti. All’unanimità abbiamo condiviso che si andasse avanti”.
“Tutti devono capire che esiste una sola figura che ha la responsabilità dell’intera Federazione Giuoco Calcio ed è il suo presidente, Gabriele Gravina. Il presidente federale è uno solo e non accetterà più dichiarazioni di ogni genere da parte di chi pensa di curare un interesse di parte, il proprio orticello. Da oggi in poi assumeremo una posizione di responsabilità e la Federazione parlerà una sola lingua: quella del sistema federale calcio”.
“Linea dura del questore di Milano? Sicuramente deve esserlo, ma anche qui ci vorrà una riflessione di rispetto dei ruoli. Le sanzioni di carattere sportivo spettano al Giudice Sportivo, e sono in attesa di attendere quali saranno le decisioni. Il prefetto ha nel pieno diritto quello di proporre una serie di provvedimenti. La linea deve essere di grande fermezza, distinguendo fra quanto accaduto fuori dallo stadio, a circa un chilometro o due fuori dall’evento sportivo, e quanto accaduto in campo. I miei complimenti vanno alle forze di polizia che hanno già arrestato tre persone coinvolte in questa maxi rissa. Nella giornata di ieri, nell’ambito che mi compete, emerge in maniera negativa l’aspetto dei cori razzisti nei confronti di Koulibaly“.
“Dobbiamo imparare un po’ tutti a dire le cose giuste nel momento giusto. Da un po’ di tempo si è innescato un meccanismo di dichiarazioni sicuramente legittime, ma che evidenziano meccanismi di reazione. Possiamo fare molto di più, ma non siamo gli unici soggetti garanti dell’ordine pubblico. La norma è chiara e prevede, in capo ai soggetti responsabili della sicurezza negli stadi, la possibilità di poter sospendere la gara. L’arbitro, invece, non può sospenderla“.
Chiederò un incontro col Ministero dell’Interno per capire se ci saranno possibilità di rendere più facilmente applicabile questa norma, che deve trovare più facile applicazione. L’unico soggetto che può sospendere una gara è il responsabile della sicurezza all’interno dello stadio. Si provi ad immaginare lo scenario di una gara come quella di ieri, particolarmente esasperata anche da alcune inopportune dichiarazioni del giorno prima, sospesa con 65mila persone da portare fuori dallo stadio dopo quanto accaduto prima del fischio d’inizio. Si immagini cosa avrebbe potuto comportare”.
“In questo momento, sulla base di quello che sarà accertato, chiederò al Giudice Sportivo e a tutti gli organi che possano adottare provvedimenti di adottare pene esemplari verso coloro che infangano il nome del calcio italiano e di alcuni suoi protagonisti. Mi rivolgo al pubblico, anche se tutti dobbiamo mantenere toni più bassi. Perché gli attacchi continui al mondo del calcio non fanno bene, specialmente al rispetto di quelle regole che gli danno equilibrio. Perché sino a prova contraria, l’arbitro di ieri ha applicato perfettamente le regole del gioco”
“Se una squadra dovesse abbandonare il campo in caso di cori razzisti? Beh, in quel caso violerebbe le norme. E il risultato sarebbe negativo per quella squadra. Capisco tutto, compresa l’esigenza di tutelare la dignità dell’uomo ed evitare pagine negative nel mondo dello sport in generale, ma non dimentichiamoci che esistono delle regole. Vanno migliorate e si deve pretendere l’applicazione di pene severe, ma si deve evitare un vero e proprio far west“.
“I club non possono essere lasciati soli? Certamente, ma devono essere parte attiva nel tutelare da questi fenomeni. Mettiamo insieme tante energie per valorizzare le reali dimensioni di questo calcio, poi basta poco come ieri per inficiare tutto questo. E oggi dico “basta” per poter mettere insieme tutte le forze positive del calcio italiano. Ognuno si appelli al senso di responsabilità, dagli uomini di Governo a tutti i soggetti preposti in ambito federale a stare al proprio posto. Ciascuno non può fare fughe in avanti con dichiarazioni inopportune in momenti sbagliati e delicati. E mi riferisco anche a presidenti e dirigenti. Altrimenti corriamo il rischio di inasprire gli animi e creare tensioni inutili. Raffreddiamo un po’ questo sistema, un po’ troppo surriscaldato“.
UFFICIALE – Nessun rinvio delle gare della 19° giornata di Serie A