Ultima gara dell’anno per il Genoa, impegnato oggi nella partita casalinga contro la Fiorentina. Entrambe le compagini nell’ultima giornata sono state sconfitte, quindi hanno bisogno di punti e cercano una pronta rivalsa. Poi ci sarà la sosta e il calciomercato di gennaio, dove i dirigenti genoani dovranno sistemare la rosa a disposizione di mister Prandelli, per permettere alla squadra di trovare una certa regolarità di rendimento e arrivare ad una salvezza tranquilla.

Uno sguardo d’insieme sulla Fiorentina.

La squadra viola è allenata da mister Pioli, che siede sulla panchina gigliata da due stagioni. Allenatore serio e preparato, è amato dalla tifoseria e dai suoi giocatori anche in virtù del comportamento tenuto e delle parole espresse in occasione della tragedia Astori. La Fiorentina scende in campo con il 4-3-3, ma è in grado di cambiare sistema di gioco durante la partita stessa. Squadra giovane, alterna buone prestazioni ad altre negative: se deve fare la partita va in palese difficoltà, non avendo molte alternative nello sviluppo delle azioni. Quando possono iniziano la manovra dal basso. E’ importante il lavoro di Pezzella come accentratore e di Biraghi che ha un ottimo piede sinistro. Cercano di sfondare soprattutto dalla parte dove staziona Chiesa, letale se viene lasciato solo nell’uno contro uno. Difficilmente si appoggiano sul Cholito per tessere gioco, preferiscono lanciarlo in profondità.

L’analisi reparto per reparto. La difesa.

Lafont, giovane portiere francese, alto e con ottimi riflessi, a volte è teatrale nei suoi interventi. Bravo nelle uscite e sufficiente coi piedi, compie parate prodigiose, ma incorre anche in errori grossolani. La linea a quattro è formata da Milenkovic, Pezzella, Ceccherini e Biraghi e in diverse fasi di partita si trasforma in una linea a tre con Biraghi che si alza sulla linea dei centrocampisti e con Milenkovic più propenso ad accentrarsi. La coppia centrale oggi sarà formata da Pezzella e Ceccherini. Quest’ultimo, che sostituisce lo squalificato Vitor Hugo, è giocatore a volte troppo irruento, ma difficilmente superabile. Pezzella, bravo nel gioco aereo, e con grande esperienza e personalità, guida i movimenti difensivi. Biraghi è il padrone della fascia sinistra, è diventato titolare in Nazionale, pericolosi i suoi cross e i suoi raid offensivi.

Il centrocampo.

I tre centrocampisti sono Edimilson Fernandes, Veretout e Benassi. Veretout viene impiegato come centrale, anche se ha radici da incursore  di centrocampo: abbina corsa e forza, possiede buone doti tecniche. Fernandes, svizzero di origini portoghesi e capoverdiane, non garantisce grande ritmo, ma ha proprietà di palleggio e  capacità di inserimento. Benassi, ex Torino, è una mezzala di quantità, con piedi adeguati, ed è molto insidioso quando si inserisce senza palla. Possiamo dire che la mediana viola abbonda in quantità, ma non in fantasia.

L’attacco.

I due esterni offensivi sono Chiesa e Mirallas. Chiesa è l’uomo più importante della squadra, ha velocità, dribbling e un tiro potente e preciso. Prevalentemente destro, calcia bene anche con il sinistro, ha il difetto di essere molto portato alla simulazione. Mirallas, belga di origine spagnola, anche lui veloce ma con meno forza nelle gambe, ama il palleggio e il fraseggio corto. La punta centrale è l’ex genoano Simeone, attaccante con marcato spirito di abnegazione e sacrificio. Predilige essere lanciato in profondità, è bravo in area di rigore, ma deve migliorare,  e molto, nel gioco di squadra.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sulle punizioni e sui corner a sfavore difendono a zona, anche se a volte hanno marcature fisse. In fase offensiva i corner sono calciati da Chiesa e Biraghi, salgono a colpire i due difensori centrali, mentre Milenkovic e Fernandes sono gli altri saltatori, Simeone sta sempre in agguato sulle palle sporche. Attenzione anche a  Benassi.

In conclusione?

Con la partita di oggi finisce il girone d’andata: conquistare i tre punti sarebbe importante per arrivare a 22, quota buona per conquistare l’ennesima salvezza. Poi i “direttori” Perinetti e Donatelli dovranno lavorare e sodo per soddisfare le richieste di mister Prandelli e consegnargli una rosa completa e senza giocatori con pretese da primedonne.

P.S: Vorrei ricordare a Romero che ha tutto per diventare un grande giocatore e che non è obbligatorio farsi ammonire dopo soli tre minuti di partita.


LE ULTIME DI FORMAZIONE

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Romulo, Hiljemark, Veloso (Sandro), Bessa, Lazovic; Kouame, Piatek. Allenatore: Cesare Prandelli.

FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Laurini, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Norgaard, Veretout, Edmilson Fernandes; Mirallas, Simeone, Chiesa. Allenatore: Stefano Pioli.


Genoa e Fiorentina accomunati dalle amnesie nei finali di tempo

Articolo precedenteOddo si dimette, Foscarini esonerato: riecco Stroppa e Bisoli
Articolo successivoRassegna Stampa del 29 Dicembre: Rolon, Sandro o Veloso. In tre per un posto a centrocampo
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.