Gianni Di Marzio ha scandito la sua vita calcistica da allenatore e da dirigente. Vincitore di due Seminatori D’Oro, precedente nomenclatura della “Panchina d’Oro”, ha raggiunto risultati storici in moltissime piazze, da Catanzaro a Catania arrivando sino al Napoli. Come dirigente, oltre ad aver scoperto decine di calciatori che hanno dato lustro al mondo del calcio internazionale, da Maradona a Messi passando per CR7 e Aguero, ha supportato il Queen Park Rangers nella risalita in Premier League nel 2011. Infine, come noto, ha allenato il Genoa nella stagione 1979/1980. Lo abbiamo contattato telefonicamente per farci tracciare un bilancio del girone d’andata di questa Serie A.
Il tuo bilancio sul girone d’andata di questo campionato di Serie A?
“È stato sin qui un campionato che la Juventus ha fatto a parte, mentre per il resto in testa è stato incerto con Napoli e Inter. C’è la delusione della Roma, la Lazio è un po’ altalenante. Cè qualche sorpresa, come il Sassuolo di De Zerbi che, per me, è un predestinato. La Fiorentina ha iniziato un progetto giovane ed interessante, merito anche del suo direttore sportivo Corvino; il Genoa mi è parsa una squadra che a tratti avrebbe potuto spaccare il campionato e che adesso, con un maestro di calcio come Prandelli, farà un grandissimo girone di ritorno; la Sampdoria ha dimostrato di saper dettare calcio, ha un ottimo allenatore”.
Il tuo giudizio sul VAR algido di boa?
“Avremmo voluto qualcosa in più, perché nel calcio vogliamo sempre tutto e subito. Sappaimo che le partite finiscono sempre al 95esimo, le sanzioni disciplinari te le danno nel giro di due giorni e quindi siamo vogliosi che tutto vada per il verso giusto. Bisogna dare tempo al VAR perché è molto interessante inserire la tecnologia nel calcio, ma l’arbitro non deve soffrire di sindrome di protagonismo. Il direttore di gara metta da parte questa presunzione di essere il numero uno in campo, abbia l’umiltà di andare quantomeno a controllarla. Non dimentichiamoci che in campo c’un arbitro, ma in tribuna ce ne sono altri due. Senz’altro è positivo il VAR: c’è stato qualche errore dovuto esclusivamente all’uomo”.
Cosa ti aspetti dal prossimo calciomercato di gennaio?
“Dal punti di vista tecnico, il giocatore forte difficilmente si muove a gennaio. Mi aspetto piuttosto movimenti da parte di quelle squadre che oggi sono deluse, come il Bologna che teme di retrocedere, non vuole rischiare e allora va su qualche giocatore d’esperienza, che bisogna vedere fisicamente e mentalmente se sia a posto. Mi aspetto un mercato molto movimentato non soltanto per la bassa classifica, ma anche per il centro classifica per il raggiungimento di Champions ed Europa League. La Roma farà qualcosa di più grande in entrata e uscita: a mio avviso molti giocatori non sono compatibili fra di loro. La Juventus, per il resto, non farà nulla. Il Napoli andrà dietro a qualche giovane e lo bloccherà oggi per il futuro. Lo stesso farà anche l’Inter”.
Vuoi fare un saluto a tutti i tifosi del Genoa?
“Certo, doveroso salutare i tifosi del Genoa. Anzitutto auguro loro un girone di ritorno super, un’annata di grandissime soddisfazioni e felicità. Genova mio rimasta nel cuore non solo come città, ma pure come tifoseria. Calorosa, appassionata, competente, presente. Ho tantissimi amici a Genova che abbraccio e spero di poter salutare presto”.
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