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Le scuse di Ferrero: “Volevo dire una cosa bella ma sono stato frainteso. Genova città magica e forte”

“Mi sento di dire che da una cosa bella che volevo dire, sono stato frainteso ed è venuta una cosa male. Sono molto dispiaciuto per tutto quel che sto facendo, per i miei tifosi e per la città di Genova per cui provo stima. Hanno avuto un’ultima disgrazia e si sono rimessi a lavorare con grande dignità ed orgoglio: sono una persona che lavora a Genova per tanti giorni alla settimana, c’è stato un fraintendimento. Ieri volevo dire un’altra cosa, ovvero che lavorando tanto a Genova mi sarebbe piaciuto portare lei come città e la Sampdoria come squadra in una finale di Coppa Italia“.

Massimo Ferrero ha voluto aprire così un messaggio di scuse, a circa 24 ore dalle interviste post-partita di Sampdoria-Milan, proferito nel corso della trasmissione Derby in Terrazza in onda su Primocanale. Il presidente del club ha risposto alle dichiarazioni in merito all’eliminazione in Coppa Italia ed alla città di Genova: “Un romano che fa una finale all’Olimpico con la Sampdoria sarebbe stata un bel premio per tutto il culo che mi sono fatto in questa cazzo di città“ sono state parole ampiamente riprese da testate e televisioni nel corso delle ultime ore, tanto da portare lo stesso Ferrero a ritrattare pubblicamente. “Volevo fare una licenza poetica, volevo fare un bene ma l’avete trasformato in un male – prosegue Ferrero – Chiedo scusa con grande tranquillità.”

E ancora: “Tutti criticano Ferrero. Io me le vado a cercare? Ma io non mi vado a cercare niente. Io parlo con voi di Genova tutti i giorni e dite sempre ‘belin’. Se uno dice ‘c…’ è offensivo? Cosa vogliamo fare? A Milano dicono tutti ‘pirla’, ‘pirlone’, ‘pirletta’. A Palermo tutti ‘m…..’. Io dico ‘c….’ e voi a Genova dite belin ogni dieci parole: ma Ferrero sta sulla gogna. ][…] Sfido ad ammettere il contrario: io ieri sera prima ho detto che lavoro, ho parlato di lavoro in questa città ‘del belino’ come dite voi, ma a proposito di questo ho detto che avrei voluto portare in finale la città di Genova e la Sampdoria che amo e in cui lavoro. L’ho detto perché sono umano, ero avvelenato e non era una cosa offensiva. Siamo umani, ognuno ragiona ed interpreta come gli pare. Come mai quando è uscito il Tribunale del Riesame tifosi e voi [giornalisti] non avete detto niente? Mi avete impiccato all’albero più alto. Detto questo vi chiedo scusa, perché mi rendo conto che la frase è stata fuori luogo per tutto quello che sta vivendo la città e vorrei davvero non averla pronunciata.[…]. Un giorno se c’è qualcuno che sta autorizzato civilmente e legalmente vengo a fare un faccia a faccia lì Tutti questi scienziati che criticano? Andassero a lavorare.”


Sampdoria, Ferrero: “Finale sarebbe stata premio al culo che mi sono fatto in questa cazzo di città”

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