Che la decisione presa dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazoni Sportive, ribadita nella giornata di ieri, abbia fatto e farà discutere fino al calcio d’inizio della partita fra Genoa e Milan, resta fuori discussione. Così come l’orario, che dalle 21 è stato inderogabilmente anticipato alle 15, ovvero nel bel mezzo di una normale giornata di lavoro per la città metropolitana, i suoi abitanti e – perché no – anche per i tifosi che avrebbero voluto e potuto recarsi allo stadio.

GENOVA DI GIORNO – Con un lungo servizio, girato nei pressi dello stadio Luigi Ferraris e del centro di Genova, i colleghi di SkySport hanno voluto “simulare le condizioni di traffico e viabilità” a meno di una settimana dalla sfida contro i rossoneri, partita che ha assunto i connotati di gara a rischio da quel tragico 29 gennaio 1995, giorno in cui venne assassinato il tifoso rossoblu Vincenzo Spagnolo, peraltro sotto la luce del sole. “Negli ultimi anni si è giocato spesso in notturna e non è mai successo niente” ricorda invece il direttore de Il Secolo XIX Luca Ubaldeschi nel servizio disponibile cliccando di seguito.

GENOA-MILAN: PROVE DI VIABILITÀ DOPO IL CROLLO DI PONTE MORANDI

Oltre ai problemi legati alla viabilità, lo sciopero dei mezzi pubblici annunciato per la giornata di lunedì 21 gennaio non fa che gettare benzina sul fuoco in una città costretta a fare i conti con ritardi e congestioni dal tragico crollo di Ponte Morandi. E i tifosi impegnati a lavoro? Come faranno a recarsi allo stadio? “Se sono arrabbiati hanno tutte le motivazioni per esserlo – sostiene Carlo Pernat, uno che di Genova conosce pregi e difetti – Marassi poi è un quartiere in cui tutti i negozi saranno aperti, in cui si esce dalle scuole: spero che prevalga il buonsenso. Penso addirittura che di sera ci sarebbero meno problemi”.

UNA CATTIVERIA – Restando nei pressi dello stadio Luigi Ferraris, i dirigenti del plesso scolastico noto ai genovesi come Firpo-Buonarroti, ricordano ai microfoni di SkySport come, oltre alle biglietterie ed ai botteghini per il ritiro di pass e accrediti, fra le 13.40 e le 15.30 di lunedì usciranno circa 800 ragazzi dall’Istituto Tecnico. “È una cattiveria” si limita a replicare un commerciante genovese, intervistato nel cuore del Mercato Orientale. A risentire della variazione di orario prevista per Genoa-Milan, sarà senza dubbio quello di Piazza Terralba. Anche la Fondazione Genoa si schiera, nella figura dell’avvocato Giorgio Guerello, membro del Consiglio di Reggenza: “Si aggiungono criticità ad altre criticità, non necessarie. Predichiamo tanto di far tornare le famiglie allo stadio, ma queste decisioni vanno decisamente controcorrente”. Insomma, quella di fare un passo indietro, nel rispetto delle istituzioni, “non è una richiesta partigiana ma è sentita da tutta la città, una città che vive ancora il calcio come una passione che scorre nelle vene”, come ribadito dal già citato direttore Ubaldeschi.