Dopo la Coppa Italia brutta e scontata, con le solite o quasi a giocarsi un trofeo che incomincia a contare molto per partecipare alle altre competizioni in Europa e alla Supercoppa, dopo l’autogol della stessa giocata in Arabia Saudita, dove si sono sprecate parole sui diritti e l’etica, la morale, dove le prese di posizione psuedo-umanitarie non hanno scompaginato i contratti milionari di Lega, Juventus e Milan, è ripartito dopo 21 giorni di sosta il campionato 2019 con la prima di ritorno. La foto della prima del girone di ritorno copia quella di tutto il girone di andata: una questione di bomber, al di là di moduli e delle strategie tattiche.
La palla di cristallo del calcio italiano, nella prima giornata di ritorno, ha dimostrato che se il calciomercato di riparazione si fa mirando ai difetti del girone di andata può dare risultati, visto come hanno giocato quelle che ne hanno usufruito di più anche senza fare risultato pieno. Il Bologna in primis. La palla di cristallo del campionato non è riuscita a capire perché Bonucci e Higuain, passando dalla Juventus al Milan, non sono riusciti ad integrarsi ed hanno abbandonato il progetto dopo averlo sposato. Per il Milan è il momento che i cantori dei calciatori sulla stampa sportiva e politica diano una spiegazione.
È anche il campionato dei nati negli anni 1999/2000, che dovrebbe far capire a tutti gli allenatori l’importanza dei settori giovanili. Dopo 20 giornate di campionato, l’unica squadra ad avere una fisionomia precisa e una identità di gioco è il Parma.
Il Campionato continuerà a vedere solo un padrone, la Juventus, poi la corsa alla zona coppe e alla salvezza. Escludendo Napoli e Inter, sono 9 le squadre vogliose di giocarsi l’Europa League, di cui 4/5 la Champions e sono tutte in 7 punti. Nella zona rossa, dando per spacciate Frosinone e Chievo, ci sono invece 6 squadre a giocarsi la terz’ultima posizione: il calciomercato di riparazione in chiusura il 31 gennaio potrebbe fare la differenza.
Al sabato inizia il girone di ritorno con Roma-Torino sempre con gli stessi più difetti che pregi. Rometta ancora sul piano del gioco va in vantaggio 2 a 0 e si fa riprendere dal Torino con due gol da fuori area, non dalla strategia tattica di Mazzarri. Ci pensa il Faraone a riportare la Lupa in zona Champions League. Il migliore è un giovanotto del 1999, Zaniolo, non perché fa gol perché quando cala lui sparisce la Roma. Torino gran cuore, non era da mettere in dubbio come la strategia tattica che non ha ancora sciolto il nodo del gol con tante punte e trequartisti a secco.
Al pomeriggio del sabato quello già visto: il Parma sbanca Udine. Ducali alla quinta gara vinta in trasferta con le stesse modalità. Friulani che fanno gioco e prendono pali, il Parma che mette in finale 2 o 3 azioni al massimo segnando due reti: una su rigore concesso dal Var, l’altro la fotocopia delle altre 4 vittorie in trasferta grazie ai 50 metri di campo sfruttati in contropiede. E un Gervinho protagonista . Nicola ha confermato di far parte dei tanti allenatori che vedono tanta strategia ma poca prevedibilità: marcare ad uomo l’attaccante ivoriano, nemmeno alla toilette sarebbe un peccato. Ad Udine anche il primo gol del calciomercato: è di Okaka.
Alla sera, in uno Stadio chiuso e con la guerra ai ”Buu” dei ragazzi invitati dal Biscione, c’è stato l’ennesimo “Boo” di Spalletti e compagnia, pareggio che potrebbe stare stretto ad un Sassuolo che ricaricate le pile è ripartito con il gioco delle prime tre giornate di campionato, quelle che che lo avevano fatto eleggere come la sorpresa del campionato. Tanto Sassuolo e poca Inter: si cercheranno le solite scuse nello stadio vuoto e nella mancanza di adrenalina. Il problema è che durante la sosta si è parlato più di Wanda Icardi che dei difetti dei nerazzurri nelle precedenti 19 gare di campionato.
Frosinone-Atalanta e Fiorentina-Sampdoria alla domenica da accomunare a Nilla Pizzi in “Vola Colombia, Colombia vola”. Duvan Zapata fa 4 gol al Frosinone senza difesa, l’ennesimo centravanti da Gasparetto in poi che Gasperini fa rendere più del 100%. La Dea non ha fatto tanti gol solo ai frusinati, ha un gioco anche se non continuo. Luis Muriel in forma per incantare il Franchi, con Firenze già ai suoi piedi. Graziato anche dalla Sampdoria, non bellina ma pratica grazie ad un Quagliarella che incarna la rivincita di quei calciatori considerati vecchietti. Per l’attaccante italiano altre reti pesanti in una carriera illuminata da gol fantascientifici .
L’Empoli si è buttato via all’ultimo secondo. Iachini ha più convinto con le assenze – tutte in mezzo al campo – che sui titolari di fine girone di andata: altro 2000 è Traore, padrone del centrocampo. Il Cagliari si salva grazie ad un liscio clamoroso e fa gol solamente con la testa di Pavoletti.
In Napoli-Lazio José Maria Callejon, Arkadiusz Milik e quattro pali hanno reso Ancelotti più forte delle assenze. Lazio solo a fiammate. Simone Inzaghi dovrebbe chiedersi se l’Aquila può volare con il 3 5 2.
Finisce le gare dalla prima di ritorno la Juventus contro il Chievo. La notizia è che CR7 sbaglia un rigore parato da un portiere 40enne. Notizia che non ha sorpreso neanche Allegri, che in conferenza stampa ha detto: “Anche in allenamento li tira sempre così. Stamattina nella rifinitura ne ha sbagliato un altro”. Non è stata una Juventus stellare nel gioco, ha solo imposto la forza atletica e le giocate stellari dei singoli (vedere il gol di Douglas Costa: 30 metri di corsa e poi pallone piazzato dove il portiere non ci può arrivare, oppure la perla di Dybala che mette Emre Can davanti alla porta sguarnita). Il Chievo ha avuto un’anima anche allo Stadium, ma è stato difficile salvare la pelle come sarà nel campionato.
GENOA INSIDE – Al termine di Genoa-Milan tanta rabbia per una partita che né il Genoa né Genova volevano giocare alle 15 di un lunedì lavorativo. A nulla sono servite tutte le proteste. Prandelli senza mezzi termini ha definito una “sconfitta per tutti” la decisione di Salvini. Il Milan ha conquistato con poco merito sia la vittoria che il quarto posto in classifica. Tanta rabbia per la partita dominata dal Grifone nel primo tempo, con il Diavolo rimasto a guardare le giocate rossoblu. Tanta rabbia anche per la mancanza di un bomber che potesse sostituire Piatek, squalificato e in partenza, ma anche perché si continua a pagare calciatori senza che diano il contributo – anche meno – per quello che ricevono in euro. La pochezza delle riserve di Gattuso ha creato ancora altra rabbia, essendo caduti per la solita distrazione e solito handicap sulla corsa in fase difensiva a campo aperto.
Il Martedì è ancora più bestiale in attesa della vendita di Piatek. Hanno ribollito i social e compagnia, accompagnati da foto e caricature del Joker e dei dirigenti genoani. Adesso non “morto” ma andato, via bisogna far un altro Papa per l’attacco genoano alla svelta. Il povero Favilli, massacrato nelle pagelle, non ha nessuna colpa se per alcuni gol in amichevole negli Stati uniti è stato valutato da bomber quasi finito per di più dopo aver passato un anno travagliato pieno di infortuni. Alla prima occasione, subito bocciato. Non solo dai media. Come sempre lacrime di coccodrillo quando ingranerà le marce giuste, non solo del calcio ma della fortuna.
Preziosi le agenzie di stampa annunciano che abbia incassato cash gli euro dal Milan tramite Elliot per la vendita del polacco, operazione interessante mettendo da parte il fatto che avrebbe potuto andare a giugno come promesso, considerato che in molti nel mondo del calcio si chiedono se il valore dato a Piatek non sia eccessivo. Interessante sarà scoprire come il Diavolo abbia aggirato i paletti dell’UEFA.
Interessa poco ai genoani, preoccupati perché il Joker gli euro li ha ributtati subito nella mischia del calciomercato. Difficile da capire se farà subito meta come nel rugby sul prato verde, ma Sanabria (dato a Genova già Venerdì) e Lerager (nazionale danese per il centrocampo) potrebbero dare la possibilità a Prandelli di giocare con le sue strategie tattiche preferite. Dalla Francia viene annunciato altro centrocampista di una squadra del nord, inutile fare il nome per non alimentare inutili rincorse da parte di altri.
Sanabria del Betis Siviglia è gestito dello stesso procuratore di Piatek, Giuffrida. Sanabria un crack calcistico a 16 anni, visto dalla vecchia struttura genoana in un torneo sudamericano under 17, a 18 anni già paragonato a grandi centravanti. Genoa fregato da Sabatini e la Roma, che lo diedero in prestito al Sassuolo prima di portarlo sotto il Cupolone dove non era ben visto da Rudi Garcia. Tornato in Spagna, subito in evidenza per essere il giovane (sotto i venti anni) ad essere andato in doppia cifra. Centravanti veloce, dentro l’area di rigore di buona gamba. A Siviglia – dove ha giocato poco mettendosi più in mostra in Europa League che nella Liga – qualcuno lo considera pigro e non amante delle alzate mattutine. Considerato che il Vecchio Balordo fa colazione alle 8.30, a Pegli sarà meglio avvisarlo subito.
Prandelli tra la rosa dei centrocampisti che gli offriranno dovrà scegliere se ne vuole uno mono, cioè specialista in un solo ruolo come Lerager centrale davanti alla difesa, oppure uno universale pronto a giocare nei ruoli di centrocampo. Oggi ha fatto le visite mediche Stefano Sturaro. Ben tornato Stefano. Non sarà il matuziano a risolvere subito i problemi del Genoa a centrocampo, visto che fino a Primavera inoltrata dovrà lavorare per recuperare dal brutto infortunio. Bene che sia arrivato un altro con il DNA rosso blu dentro lo spogliatoio. Speriamo che riprenda il numero 69, che riprenda la sua libertà sulla maglia, dovuta cambiare dal censo bianconero con il numero 27.
Subito dopo il forfait di Hiljemark e l’addio di Piatek scoperto da tutte le prime pagine dei quotidiani sportivi, chissà se la Lega gli darà anche il gol rubato per farlo diventare capocannoniere. Al Grifone i gol occorrono alla svelta per fare i punti, come all’inizio del girone di andata con 4 vittorie (Empoli, Chievo, Bologna, Frosinone) e 2 sconfitte (Sassuolo e Lazio) nelle prime 6 gare di campionato. Al Genoa stanno lavorando e al Castellani di Empoli mister Prandelli potrebbe non schierare i 10/11 che hanno giocato con il Milan, come dichiarato nell’ultima conferenza stampa lanciando un giusto sasso in piccionaia. La via del calciomercato di Preziosi e dei dirigenti genoani, in questa sessione di riparazione alla luce delle informazioni potrebbe essere quella giusta, ma sarà sempre il campo a decidere. L’euro incassato non sembra il dischetto di rame comunemente adoperato come cacciavite come nel passato.
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