Alle ore 13, dalla sala stampa di Casa Milan, la società rossonera ha presentato l’ex attaccante del Genoa, Krzysztof Piatek, all’attenzione di Paolo Maldini, Leonardo e dell’amministratore delegato Gazidis. Ecco i contenuti dell’intera conferenza stampa, che si può rivedere e riascoltare interamente sulla pagina Facebook ufficiale del Milan.
LE PAROLE DI PIATEK – “Come è cambiata la mia vita in questi cinque mesi? Ho sempre creduto in me stesso, volevo dimostrare qualcosa di buono in Serie A quando sono arrivato al Genoa. Per me l’importante resta segnare, essendo un attaccante. Nella mia vita non è cambiato molto, rimango sempre la stessa persona. Volevo salutare Boniek, una persona assai importante in Polonia. Io sono un attaccante e voglio segnare in tutte le partite, allenarmi con forza. Poi si vedrà sul campo”.
“C’è una mia foto da bambino con l’asciugamano del Milan, come fosse nel mio destino? Era una foto vera, non un Photoshop. Questo perché quando ero giovane ero un tifoso del Milan e il mio sogno è sempre stato giocare a San Siro. Quando mi siedo vicino a queste leggende è un grande onore. Spero di poter fare vedere il mio talento in ogni gara. Qui potrei dire tutto, ma le risposte le darà il campo. Se davvero pensavo che un giorno sarei arrivato al Milan? Non mi sembrava vero che si sarebbe avverato”.
“Se ho paura? No, sono nato pronto. Farò di tutto per fare arrivare il Milan in Champions League. Posso dire che lotterò in campo, per il Milan, e darò sempre tutto. Per me questo è un altro passo nella mia carriera: spero di giocare bene, anche con Cutrone in campo, e vorremo segnare molti gol assieme. Posso giocare senza problemi assieme a un altro centravanti”.
“Quando c’è stato il primo contatto col Milan? All’inizio non me l’aspettavo, ma presumevo che dopo aver segnato 13 gol alcuni club si sarebbero interessati a me. Non pensavo il Milan, è stato un po’ sorprendente. Al Genoa la stagione è stata un po’ turbolenta, ma cambiare una quarta volta allenatore per me non sarà un problema”.
LE PAROLE DI GAZIDIS – “Sono felice di presentare il nostro nuovo centravanti. Elliott ha investito molto nel club. Questo è un investimento a lungo termine, sempre nel rispetto del fair play finanziario, per portare il Milan dove compete nel mondo del calcio. Ringrazio Leonardo e Maldini per il molto lavoro fatto in poco tempo, già dalla scorsa estate. Piatek è esattamente il tipo di giocatore che volevamo avere nel nostro club: giovane e pieno di talento. Sono curioso di vedere cosa porterà nel futuro del Milan”.
“Piatek giocatore importante dal punto di vista strategico visto che ha 23 anni? Dobbiamo rigenerare il nostro calcio e ricostruire un sogno sulla base di un piano. Un piano chiaro: ricostruire una squadra di calcio a lungo termine. C’è bisogno di grande disciplina per farlo. Dobbiamo sempre rispettare le realtà che ci impone la UEFA. Piatek rientra esattamente in questi parametri e so che i nostri appassionati tifosi verranno a vederlo giocare assieme al resto dei giovani di questo gruppo”.
“Come abbiamo avuto l’ok per fare questa operazione? Passo molto del mio tempo con tutte le istituzioni del calcio. Recentemente ero anche nel comitato esecutivo della UEFA. Rispettiamo le loro regole e le loro linee guida, ma non dobbiamo ricevere sempre la loro benedizione. Finché non sappiamo il risultato del processo d’appello, peraltro, non conosciamo le reali sanzioni a cui andremo incontro. Il club deve comunque tornare a un modello finanziario sostenibile. Ero lì quando le regole del fair play finanziario sono state scritte: l’obiettivo non era punire, ma regolamentare. Infatti in Europa le enormi perdite di otto anni fa si sono abbassate. Questa squadra non può operare in un mondo fantasioso, ma su basi solide dove poter ricostruire una casa. Abbiamo una proprietà forte e sono ottimista per il futuro”.
“Qui ci sono due ipotesi di viaggio: il viaggio del Milan e il viaggio del calcio italiano, che deve tornare ad essere punto di riferimento. Perciò abbiamo bisogno di forte competizione qui in Italia, con squadre che giocano in stadi di grande livello dove si esprimono grandi calciatori. Sono molto ottimista, altrimenti non avrei lasciato l’Arsenal per cercare di rigenerare il calcio italiano”.
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LE PAROLE DI LEONARDO – “Perché Piatek ha scelto il numero 19? Non c’è nessuna scaramanzia. Lui ha chiesto il numero 9, ma noi pensiamo che vada conquistato. E quindi gli abbiamo fatto scegliere il diciannove. Come è andata la vicenda Higuain? Oggi presentiamo Piatek e parliamo di quello”.
“Come nasce questa trattativa col Genoa? Ha fatto 13 gol in diciannove partite, di cui uno non convalidato. Poi pali, traverse, grandi occasioni. Non era una cosa prevista ad inizio stagione, anche perché a livello economico è stata un’operazione inaspettata. Restava infatti da capire se fosse fattibile a livello economico: essendovene la possibilità, non è che abbiamo vagliato molte altre scelte. Si è mosso di 150 chilometri, conosce già il calcio italiano e l’ambiente”.
“Il fatto di aver preso Paquetà e Piatek è importante, ma non sappiamo se ci permetterà di fare ancora operazioni in questo mercato. Crediamo però di poter essere a posto anche così”.
LE PAROLE DI MALDINI – “Il Milan ha sempre puntato su giovani di talento. Piatek si inseriva perfettamente in questa linea di continuità di giovani promettenti. Ciò non esclude l’arrivo di un giocatore di talento per farli crescere, ma si cercano di base profili differenti. Ibrahimovic e Fabregas non sono stati stoppati dalle cifre, ma dalla linea progettuale che condividiamo. Qui al Milan sta chi ci vuole stare: abbiamo bisogno di gente che ha voglia di partecipare. Si costruirà lentamente, ci sarà bisogno di totale coinvolgimento”.
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