Kingsley Ehizibue avrebbe additato ad un’illuminazione divina la scelta di lasciare Genova, a poche ore dal suo arrivo nel capoluogo ligure, per tornare in Olanda. Precisamente a Zwolle, un punto sulla cartina fra il circuito di Assen e la capitale del libertinismo Amsterdam. Non proprio il posto peggiore dove giocare, vivere e crescere.
“Dio mi ha suggerito di tornare a casa” avrebbe dichiarato il terzino olandese, nato a Monaco di Baviera e munito di doppio passaporto, secondo più di qualche quotidiano ed emittente nazionale. Passi non conoscere l’olandese, un miscuglio di lingue difficile da sgarbugliare per molti, passi anche l’essere cascati in un fotomontaggio tanto facile da creare quanto da ingoiare. Niente di nuovo sotto il sole nell’era dei social e delle pagine Instagram, quando basta un fotomontaggio per scatenare il putiferio. Quello che non passa, nel mestiere del giornalismo, è la mancata verifica di una notizia. E l’ostacolo della lingua non può essere una scusante, nemmeno rifugiarsi nel modo condizionale con un abusatissimo “avrebbe” o “dovrebbe” senza citare la fonte. Fondamentalmente perché notizia fondata sul nulla.
Nella serata di ieri, quando sui social ha cominciato a girare il fantomatico titolo su Ehizibue, le parole chiave non trovavano riscontro sul web. Tradotto in italiano: nessun articolo pubblicato con quel testo, né in Italia né in Olanda. E c’è di più: vagliando i siti stranieri, passando dalle fonti più nobili alle testate che riprendono un po’ di tutto, nessuna dichiarazione del calciatore lontanamente avvicinabile a quella traduzione. Solamente una frase, ripresa questa mattina dal Secolo XIX, oltre a quella pronunciata da Jaap Stam (allenatore del PEC Zwolle) in conferenza stampa. “Sono andato a Genova per vedere come mi sentivo, era tutto ben organizzato ma il cuore mi ha detto che non fosse il momento di lasciare il PEC Zwolle” è l’unica dichiarazione certa in un mare di titoli inventati. Una somma di piccole cose, unita agli ostacoli del cuore, è la vera ragione del dietro-front di Ehizibue.
Il fatto che a riprendere la fake news siano state anche testate nazionali, comprese emittenti televisive di spessore, personalmente fa sorridere. Come quando non si credeva al fatto che Piatek fosse arrivato a gara in corso, contro il Milan, a causa di una mattinata trascorsa ad organizzare il suo giorno di visite mediche con il Diavolo. Chi oggi sa tutto sui pensieri di Ehizibue ed è capace di leggergli nella mente, era presente al suo arrivo in città? Armchair journalists, avrebbe forse scritto un famoso antropologo polacco.