Vittorie da tennis, rimonte incredibili, risultati in bilico, tanti gol con protagonisti tanti italiani, quasi più degli stranieri, dopo la rottura di palloni della scorsa settimana sui bomber in viaggio. Ribaltamenti da crepacuore, mai così tanti nel campionato italiano.
Le medio e piccole hanno giocato a tutto campo. Visti pochi catenacci di piccole contro grandi anche in presenza di punti pesanti. Se continuerà questo calcio ambizioso da parte di tutti si potrebbe rivalutare il campionato italiano solo per i punteggi. L’attenzione non ai catenacci, particolare difensivo, potrebbe anche significare che il campionato sarà sempre più mediocre con le inseguitrici della Signora a secco di vittoria.
Il campionato italiano alla seconda di ritorno conferma che il Giro d’Italia del pallone ha solo una maglia rosa, quella della Juventus, che vince con la Lazio dopo 70′ minuti orribili. Tutto rovesciato dalla panchina di Allegri. Per il secondo, terzo e quarto posto – quelli che portano gli euro abbondanti della Champions – potrebbero esserci tre corse. Quella per il secondo posto e terzo la possono perdere solo il Napoli e l’Inter di Spalletti anche se si è fatta incornare dal Toro. La terza corsa per il quarto posto, quello sempre utile per la Coppa con le orecchie, sarà come scalare lo Zoncolan per Milan, Roma e Lazio. Fra le tre, se non dovesse arrivare all’obiettivo, per il Milan potrebbero essere dolori di bilancio dopo i soldi spesi nel calciomercato di riparazione.
La Juventus in Italia corre da sola e questo dovrebbe far preoccupare Allegri il quale è poco interessato ai record del passato, se tutto svanirà in Champions League quando dovrà scegliere tra Dybala, Mandzukic, Douglas Costa con Ronaldo intoccabile. Dybala a fare il gioco sporco in Europa servirà poco. L’altro problema europeo di Allegri potrebbe essere il centrocampo con Pjanic delizioso in Italia ma con problemi sul piano dinamico e di contrasto fuori dai confini italici. Se Allegri non vorrà rinunciare a lui dovrà accompagnarlo con due mediani: attualmente in rosa la Signora ha solo Matuidi con le giuste caratteristiche, per tale motivo faranno carte false in queste 48 alla fine del calciomercato di arrivare a Ramsey, l’acquisto perfetto per non avere alibi prossimamente contro l’Atletico Madrid. Un sconfitta contro il “Cholismo” farebbe saltare la baracca bianconera dopo aver investito più di 300 milioni su CR7.
Il Napoli se De Laurentis non metterà mano al portafoglio lasciando da parte il braccino corto dell’impostazione aziendalista sarà l’eterno secondo. Dopo ventuno giornate di campionato si può affermare che non è questione di allenatore. Il Film napoletano prodotto da De Laurentis è bello dalla serie C, i secondi posti in campionato le esperienze europee. Ma se non ci saranno innesti di qualità e onerosi è arrivato al capolinea. Ancelotti è bravo, però i risultati li ha sempre fatti con veri campioni.
L’Inter quando cambierà? Probabilmente mai se anche Marotta non è riuscito a far terminare i teatrini di Icardi e Wanda. Alla Juventus sarebbero successi? L’Inter rispetto alla Signora ha i suoi punti di riferimento negli idoli e non nella società. Tutto ciò pesa anche in campo. Marotta e la nuova Società, oltre acquistare calciatori, dovranno modificare questo andazzo per poter nuovamente vincere. Spalletti è fantasioso e l’Inter potrebbe stargli a pennello. Gira che ti rigira, l’Inter soffre nel cuore del gioco sul seconde palle come è successo con il Torino. Sempre secondi i centrocampisti del Biscione perché il calcio oggi cammina ad altra velocità rispetto a Brozovic, Vecino, Joao Mario e Borja Valero.
Al Milan gli infortuni continuano a pesare e tutto si è visto contro il Napoli. Più che Piatek Leonardo, Maldini e compagnia dovevano investire euro pesanti sul centrocampo rossonero. Anche contro il Napoli, come contro il Genoa, si è vista l’inadeguatezza delle seconde linee rossonere. Gattuso non ha urlato contro il Ciuccio: una gara come quella del sabato del calcio italiano contro un Napoli a folate doveva vincerla. Si è rifatto in Coppa Italia con la prima doppietta di Piatek. Il campionato dirà – senza togliere nulla all’ex rossoblu – se l’uscita di Higuain sarà deleteria: Gattuso non voleva.
Al sabato la Samp ha fatto fuori l’Udinese, Quagliarella è stato una sentenza facendo una doppietta superando il record di Batistuta. Operazione non gradita e contestata a Firenze perché il Quaglia non aveva giocato a Roma e perciò le reti non sono consecutive. Giampaolo butta nella mischia sul 3 a 0 anche Manolo Gabbiadini e appena entrato ritorna al gol nel campionato italiano. Visto quello che vediamo ogni settimana in campionato, Quagliarella è da Nazionale. A Udine le zebre dell’est sono nere per i due rigori assegnati da Massa di Imperia. Ironizzando sull’imperiese laureatosi a Genova. Fanno male: dovrebbero preoccuparsi per il futuro dei friulani visto che il 3-5-1-1 iniziale di Nicola non è stato capito dai giocatori con encefalogramma piatto dopo i gol doriani. Nicola ha sperato in De Paul, ma la sua gara è stata preoccupante nella tecnica con controlli sbagliati. Colpa del calciomercato?
Il solito Cagliari sempre timido fuori dall’Isola regala la vittoria al Sassuolo anche senza Boateng. Maran sempre in ritardo cerca di dare una impostazione offensiva alla squadra, ma le ciambelle non escono sempre con il buco come contro l’Empoli al ritorno dalla sosta invernale.
Per l’Europa che conta e l’Europa League riprendiamo dalla domenica. Atalanta Roma 3 a 3 dopo che i giallorossi erano in vantaggio di tre a zero nel primo tempo. Un tempo a testa. La Dea è una realtà che gioca un buon calcio, la Roma troppo giovane pensa più al futuro e rischia di perdere la Coppa con le orecchie. La Lazio, come i cugini dopo la sconfitta contro la Juventus, difficile dominare per settanta minuti a quei livelli – anche se contro c’è la Juventus – e dopo perdere dopo aver sprecato il possibile e l’impossibile.
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L’arbitro Chiffi con l’aiuto del VAR Serra di Torino (che designazione è per una squadra che si gioca le ultime chance di salvezza e l’altra l’Europa League?) affonda il Chievo, malgrado la Fiorentina abbia vinto in inferiorità numerica. Chiesa con una doppietta in dieci minuti, Muriel si è integrato con il gioco di Pioli.
Il Torino con la testa di Izzo batte l’Inter di Spalletti. I granata non fanno fatica a schiacciare tatticamente il Biscione dopo che Spalletti si concede l’ennesimo harakiri tattico . Nel 2019 l’Inter ancora non ha realizzato una rete.
Per l’Europa League successi dal settimo all’undicesimo posto per tutte le concorrenti eccetto l’Atalanta. In fondo si anima la corsa alla salvezza con il Frosinone che umilia a domicilio il Bologna e i nuovi arrivati dal calciomercato e la Spal che, anche se con un pizzico di fortuna ma anche meritata, ribalta al Tardini il Parma. Sei squadre in otto punti dai 13 del Frosinone ai 21 del Cagliari con due poltrone libere. Non molla neanche il Chievo sempre orgoglioso, anche se gli otto punti sembrano pochi.
Lunedì pieno di stelle per il Genoa in quel di Empoli. La Stella cometa del gioco, Prandelli, potrebbe essere alla fine del tunnel. Il Genoa ha vinto bene e ha “battezzato” Sanabria. Finalmente anche il Vecchio Balordo, andato in vantaggio per la prima volta, può mettersi i tre punti i tasca. Per Iachini e l’Empoli si fa dura.
Per il VAR non ci sono più parole, aggettivi, ma solo centimetri, millimetri e falli di mano da valutare tra volontarietà e no. Il giocattolo tecnologico non funziona anche per le assurde designazioni tra arbitri in campo e dietro le TV.
La speranza che i voti per la classifica finale agli arbitri non sia solo per quelli in campo ma anche per quelli dietro la televisione che commettono errori gravi riguardando e rigirando immagini senza l’alibi che devi fischiare in pochi secondi e prendere una decisione, uno dei cavalli di battaglia della categoria arbitrale.
In questo paese di santi, navigatori, poeti e commissari tecnici, Matteo Salvini, il Ministro degli Interni che si conferma ultras del Milan dopo la nefandezza di aver fatto giocare senza motivo una partita alle 15 di un lunedì lavorativo chiudendo scuole e negozi in anticipo, ha serrato oltre i porti anche la frontiera o l’aeroporto ad Higuain affermando: “non si faccia più vedere a Milano”. Un Ministro che ogni giorno apre tanti fronti. Un cervello, una cucina in cui si vede bene il fornello, ma non si è mai visto il cuoco.
Genoa, Biraschi è il “Giocatore dei Caruggi 2017/18”. Premiazione il 31 gennaio al Pow Wow