BIRASCHI PREMIATO GIOCATORE DEI CARUGGI 2017/2018: LA FOTOGALLERY
Finito un altro lungo Calciomercato di riparazione stravagante solo a chiacchere, apatico, difficoltoso per mancanza di euro in contanti. Si è adottata meno la strategia del prima vendere e dopo comprare e molte società hanno pensato al futuro ingaggiando calciatori nati intorno all’anno 2000. Bizzarro e senza idee se il Barcellona ha voluto Boateng, la Juventus Caceres, la Lazio Romulo.
Finito il calciomercato invernale 2019. Si dovrebbero ripetere le stesse identiche parole degli altri mercati: dei poveri con sogni ed illusioni, pochi i botti. In quest’ultimo, poi, tanto ritorno al passato visti i rimpatri di calciatori che non si sono coperti di gloria e fama all’estero.
Fare analisi e trarre conclusioni sarà difficile e come sempre sarà il campo a parlare. Tutto difficile visto il ruolo del calcio dove nei social sono tutti preparati come tecnici da Transfermarket e YouTube dimenticandosi di tutte le fake news incollate, copiate o suggerite. Per giudicare i calciatori arrivati dall’estero è meglio vederli giocare almeno due o tre partite.
Le classifiche e le pagelle al calciomercato le avete tutti lette: fare analisi e trarre conclusioni a priori sarà sempre difficile e come sempre sarà il campo a parlare e dare giudizi senza appello. Per non dare solamente segnali negativi sul futuro del calcio italiano, facendo tutto anche in austerity, ma con intelligenza, si possono ottenere risultati se si hanno anche le idee.
Il calciomercato del Genoa, al di là della perdita di Piatek erroneamente non annunciata, per questa sessione, sulla carta, sembra essere stato svolto con un preciso obiettivo: cercare di eliminare i difetti del girone di andata, in particolare a centrocampo, anche con un altra motivazione, visti gli ingaggi di tanti giovani nati intorno all’anno 2000.
Per chiudere la pratica Piatek, oltre la delusione di averlo visto partire a gennaio, bisognerebbe fare anche l’analisi della parabola discendente del polacco dopo l’uscita di Ballardini. Le polveri si erano bagnate già con Juric. La sua frontiera? Il contatto di due giusti egoismi, quello di far gol e guadagnare di più, che hanno fatto la differenza.
Sanabria nella prima gara e durante l’amichevole contro il Multedo, senza tenere conto dei gol realizzati e della pochezza degli avversari, ha dimostrato di avere i numeri tecnici per non far rimpiangere il Pistolero. Radovanovic, Lareger e Sturaro (quando sarà pronto) porteranno peso, centimetri e grinta nel cuore del gioco. I giocatori ingaggiati da Preziosi e pronti a giocare avranno avuto l’avvallo di Prandelli e per tale motivo i risultati dovrebbero cambiare e migliorare.
Il calciomercato rossoblu invernale del 2019 e del futuro si è giocato negli uffici milanesi di Preziosi, negli alberghi milanesi con Perinetti a chiudere gli accordi e cercare di vendere sfoltendo la rosa con un “telefono rosso”, una linea di comunicazione calda e non fredda sempre attiva con Prandelli, che nelle ultime conferenze stampa aveva sempre detto: “non parlo di calciomercato, la dirigenza sa cosa serve”.
Senza illudere nessuno, adesso sarebbe bello che dichiarasse nella conferenza di domani il suo giudizio, un “ok” e un “vogliamo giocarcela con tutti, poi alla fine faremo i conti“. Sui quotidiani sportivi il mercato invernale del Genoa è stato il solito mambo rivoluzionario. Sulla carta è un mambo positivo, si sono mossi calciatori a malincuore per tutti per fare cassa e in entrata c’è stata un’idea tecnica a costi neanche contenuti.
Ma si sa: il calcio, come nella vita, è un galantuomo. La verità verrà sempre a galla. Basta avere pazienza. Adesso i tifosi rossoblu vogliono solo risultati per uscire dalle secche del fondo della classifica e non basteranno loro più le parole.
Già da oggi, dal calciomercato si passerà ad altro gioco nel fare la formazione titolare: il modulo con cui giocare che potrebbe non esserci sulla carta.
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