Ritornato da Empoli con una vittoria meritata, il nuovo Genoa di mister Prandelli affronta oggi tra le mura amiche il Sassuolo di mister De Zerbi, allenatore giovane e dalle idee chiare e moderne. Già nella passata stagione, in quel di Benevento, De Zerbi aveva messo in mostra le sue qualità nonostante una squadra modesta sotto il profilo tecnico.
Uno sguardo d’insieme sul Sassuolo.
Il Sassuolo gioca un 4-3-3 moderno e bello da vedere, fa del possesso palla e del gioco rasoterra le sue basi, l’azione parte sempre dal basso. De Zerbi ha costruito una squadra omogenea e con personalità, la maggior parte dei giocatori ha piedi buoni. Difendono in avanti con un pressing offensivo, tengono la linea alta e sulla palla scoperta scappano tutti all’indietro per coprire gli eventuali inserimenti.
L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.
Consigli, portiere che fa della regolarità di rendimento la sua migliore qualità, non ha una prerogativa che primeggia, ma è più che sufficiente in tutte le caratteristiche del ruolo. I quattro giocatori della linea difensiva sono Lirola, Ferrari, Peluso e Rogerio. Lirola e Rogerio sono gli esterni, entrambi in orbita Juventus, hanno capacità tecniche e ottima corsa: il primo è abile palla al piede e negli inserimenti sulla fascia destra, il secondo è più rapido ed ha un piede sinistro molto educato. I due però non sono irreprensibili in fase difensiva. La coppia centrale è formata da Ferrari, ex Sampdoria, e da Peluso. Ferrari, bravo nel gioco aereo e attento in marcatura, se portato fuori dalla sua zona di competenza, va in sofferenza. Peluso è un ex esterno di fascia riprogrammato centrale difensivo e sta comportandosi bene: ha imparato a scegliere i tempi e a muoversi con gli altri giocatori della linea, è tutto mancino.
Il centrocampo.
La mediana è formata da Locatelli, Sensi, Duncan. Locatelli e Duncan, le due mezzali, cambiano spesso la zona di competenza. Duncan ha corsa, forza e tempi di inserimento, con De Zerbi ha imparato a disciplinarsi tatticamente. Locatelli, ex Milan, bravo nell’aggredire l’avversario, a volte durante la partita si sostituisce a Sensi avendo poiché anche lui ha buone capacità tecniche, e dispone poi di ottime doti balistiche. Sensi è il perno di centrocampo, il vero catalizzatore della manovra neroverde: tecnica di prim’ordine e idee sempre chiare, denuncia qualche carenza sul piano fisico.
L’attacco.
Djuricic, Babacar e Berardi sono i tre giocatori offensivi. Djiuricic, serbo ambidestro, occupa la fascia sinistra, è rapido e sgusciante perché dotato di ottimo dribbling: se in giornata positiva diventa un vero spauracchio, ha giocato nei maggiori campionati europei. Berardi, tutto mancino, gioca sulla fascia destra, il suo carattere fumantino ne ha rallentato la crescita, ma stiamo parlando di un giocatore top, munito di dribbling, corsa e tiro. Babacar, la punta centrale, ha stazza fisica e forza notevole abbinate a una discreta tecnica: una buona punta, la squadra si appoggia a lui quando deve salire dalle retrovie. Babacar protegge e copre la sfera con successo, nell’ultima partita con il Cagliari ha avuto un vivace battibecco con Berardi per la battuta di un calcio di rigore, poi da lui trasformato.
Come si comportano sulle palle inattive?
Le punizioni dal limite sono calciate da Berardi, Duncan e Djuricic. Per i corner gli incaricati sono Berardi e Djuricic o Sensi. A volte giocano la palla per muovere la difesa avversaria non avendo molta fisicità, comunque i saltatori sono i due difensori centrali e Babacar. In mezzo al campo battono in fretta le punizioni e sempre tra giocatori vicini. In fase difensiva, sulle palle inattive a sfavore, fanno la marcatura ad uomo, dispongono a zona solamente due uomini. Consigli non esce sovente dai pali, come già detto non sono una squadra con fisicità.
In conclusione?
Partita difficile, serve un Genoa intelligente che sappia coprire tutto il campo, un Genoa che giochi da squadra in maniera compatta come nel secondo tempo di Empoli. Non abbiamo più il bomber Piatek, ma i nuovi innesti sono giocatori di sostanza e rendimento e sembra che abbiano sposato la causa del Grifone con entusiasmo. Prandelli a mio parere è un ottimo mister e saprà sicuramente come intralciare il cammino della Mapei-band.
LE ULTIME DI FORMAZIONE